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Agricoltura: pesche e nettarine, dopo crisi un anno positivo

La riduzione delle quantità prodotte, unitamente ad un andamento climatico favorevole e a nuove e più efficaci azioni di promozione dei consumi, stanno influenzando positivamente il mercato ortofrutticolo, in particolare quello delle pesche e delle nettarine.


Il calo produttivo, anche a livello europeo, che si attesta attorno al 10-15% rispetto allo scorso anno, secondo il Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, e il lungo periodo di alte temperature,anche nel nord Europa, hanno favorito un forte domanda sul mercato domestico ed estero. Da inizio campagna fino ai primi di agosto, i prezzi medi franco-magazzino per l’estero delle nettarine, hanno superato mediamente di circa 40 centesimi di euro quelli della scorsa campagna, sia per la merce confezionata in cassette monostrato che per quella in cestini. Per le pesche il differenziale medio fino a questi giorni è intorno ai 35/37 centesimi di euro.

“I dati di produzione e di vendita delle pesche e delle nettarine – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – sono particolarmente positivi anche perché giungono dopo due anni consecutivi di crisi di mercato. Le cose sono andate meglio perché la stagione ha aiutato e perché si è prodotto meno e meglio rispetto agli anni precedenti. Ma anche perché – ha sottolineato Rabboni _ per la prima volta la Regione ha coinvolto attivamente le reti di vendita della grande distribuzione italiana, segnatamente Coop e Conad, nella valorizzazione delle migliori produzioni di pesche e nettarine regionali, vale a dire quelle a Indicazione geografica protetta e quelle a Qualità controllata. Un’azione che, in poche settimane, ha prodotto indiscutibili risultati sia sul piano economico che commerciale”.

“I dati di quest’anno non devono però trarre in inganno. Le difficoltà di fondo della nostra peschicoltura permangono. Guai, quindi, ad abbassare la guardia nel miglioramento della qualità delle produzioni e nella professionalità degli operatori nonché nella realizzazione di nuovi servizi per la commercializzazione nei mercati esteri e verso la grande distribuzione italiana ed europea. Vanno anche individuati strumenti più efficaci per risolvere le periodiche crisi di mercato. La Regione Emilia-Romagna è disponibile a fare la sua parte per garantire il futuro della nostra frutticoltura, che deve basarsi su una forte condivisione degli strumenti e degli obbiettivi da parte dei produttori associati e dei gruppi della distribuzione organizzata e al dettaglio”.

















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