Nel 2001 con i suoi 141.857 infortuni sul lavoro l’ Emilia-Romagna ha contribuito per un 14% al totale nazionale di 998.026. Il dato, tratto dal rapporto annuale Inail, è stato ricordato dalla Provincia di Bologna nella conferenza stampa di presentazione di ‘Ambiente lavoro’, Salone dell’ igiene e sicurezza in ambiente di lavoro, che si terrà a Modena dal 25 al 28 settembre.
“Nonostante la legge 626/94, sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, gli incidenti continuano ad aumentare – ha spiegato Lopoldo Magelli, coordinatore della task-force della Regione per l’applicazione della stessa 626 – dai 961.956 del ’98 si e’ arrivati ai più di 998mila del 2001. Lo stesso trend di crescita si registra anche a livello regionale( dai 134.535 del ’98 ai 141.857 del 2001) e provinciale (da 26.270 a 30.887). Costante rimane invece il numero degli incidenti mortali”. L’ indice di incidenza, ossia il numero di infortuni denunciati e indennizzati ogni mille addetti di uno specifico settore lavorativo, chiarisce che il 70.99% proviene dalla metallurgia, il 69.09% dalla lavorazione del legno, il 68.66% dalla trasformazione dei metalli. Quindi le costruzioni col 63.13%, la produzione dei mezzi di trasporto col 61.07%, e l’ industria della gomma col 60.08%. Tra i servizi, al primo posto ci sono i trasporti, col 51.05%; mentre il terziario pubblico è nelle ultime posizioni.
“Una nota particolare va fatta per gli incidenti stradali – ha ripreso Magelli – che dal ’98 al 2001 sono passati dal 7.69% al 12.24% e incidono con un 50% sulla quota degli infortuni mortali. La ragione di questo aumento si spiega considerando le nuove politiche aziendali che preferiscono far recapitare immediatamente la merce prodotta”.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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