In Italia ci si avvia ad un maggiore impegno sulle politiche attive del lavoro e sulla ricollocazione dei disoccupati anche attraverso percorsi formativi, ma tolleranza zero su chi rifiuta opportunità di lavoro e di formazione. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, che ha ricordato che a giugno sarà operativa l’Anpal, Agenzia del lavoro prevista dal Jobs act, che dovrebbe gestire all’inizio l’assegno di ricollocazione, ma successivamente avere un ruolo di rilievo nella ridefinizione del sistema dei contri per l’impiego, in Italia ancora scarsamente competitivo. L’Anpal dovrebbe gestire il personale dell’Isfol e di Italia Lavoro. I centri per l’impiego invece sono in capo alle Regioni e fino a che non si vota sul referendum costituzionale non è possibile nessun cambiamento. Prima di allora l’Anpal non potrà fare azioni sul territorio. L’Anpal potrà controllare in tempo reale se la persona che non si presenta al corso di formazione (o non accetta un lavoro) prende la Naspi. Verrà in questo caso avvertito l’Inps che dovrebbe togliere almeno una parte del sussidio.
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