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Primarie dei parlamentari Pd, presentazione di Giuditta Pini

Giuditta-Pini-3Giuditta Pini, la più giovane tra i candidati si presenta con una conferenza stampa, dove illustra, oltre al suo programma, la campagna elettorale che i giovani, ma non solo, stanno mettendo in campo in queste ore per sostenerla. Di seguito una breve biografia di Pini, il suo programma illustrato per punti ed una sua dichiarazione.

Biografia di Giuditta Pini

Sono nata nel 1984 a Carpi, ma sono sempre vissuta a Modena, ho frequentato l’istituto d’Arte Venturi dove sono stata 4 anni rappresentante di classe e due anni rappresentante della Consulta provinciale degli studenti. Mi sono laureata in mediazione culturale all’Università di Modena e Reggio Emilia e ho partecipato attivamente al movimento dell’Onda Anomala contro la riforma Tremonti. Sono entrata nel Pd perché volevo continuare a cambiare il mondo insieme ad altre persone, facendo politica, occupandomi del bene comune. Qui ho incontrato un sacco di persone fantastiche giovani e meno giovani, ho avuto la possibilità di crescere culturalmente e personalmente. Da marzo sono orgogliosamente segretaria provinciale dei Giovani democratici di Modena, e insieme a loro continuiamo a fare politica dal basso, per le persone e con le persone.

Dichiarazione di Giuditta Pini e programma

«Il sostegno crescente ed appassionato che proviene dai giovani e da molti iscritti al Pd, ci sta dando una forte spinta e la determinazione a continuare, a ritmi serrati questa campagna elettorale. Anche se siamo in periodo di feste i nostri volontari, Giovani democratici e non, sono sempre in prima linea, e questo è il segno che siamo riusciti ad ottenere un grande risultato che ci rende orgogliosi. Credo che il partito stia riuscendo, e queste primarie ne sono una prova, a rinnovarsi e non possiamo tirarci indietro davanti a questa responsabilità e alla richiesta di ricambio che proviene da tutta la cittadinanza. Certamente sarà un contributo diverso, rispetto a quello che può provenire da chi è anni che si muove all’interno delle istituzioni, ma questo non significa automaticamente che sia, di minor importanza. Penso sia fondamentale riuscire ad affiancare con sinergia vecchie e nuove generazioni, ed è questo che con umiltà cerchiamo di fare. Abbiamo un programma che si articola in pochi punti, che trova le sue basi nelle attività, nelle iniziative e nei forum che come Giovani democratici abbiamo portato avanti negli ultimi anni.

Il primo punto da cui parte tutto sono i diritti. In una società in cui non tutti si sentono uguali e tutelati non vi può essere nessuna ripresa, né futuro. Diritti che devono essere applicati, per le nuove famiglie, per chi vuole sposarsi, per chi non sente la necessità di sposarsi, ma non può vedersi riconosciuta la propria unione, per chi è nato qui da genitori stranieri, per chi ha deciso di venire in Italia per costruire il proprio futuro, per le donne, per i lavoratori, per chi vuole avere un figlio con la procreazione assistita e per chi vuole decidere sul proprio fine vita. Dai diritti parte tutto, senza quelli non c’è sobrietà, né rigore che tengano.

Affiancato a questo primo punto c’è il lavoro. Crediamo che non si possa pensare al futuro e allo sviluppo della nostra generazione e della società se non si risolve la piaga della precarietà che è al momento uno dei maggiori freni che non permettono alle giovani generazioni, ma anche a chi giovane non è più, di poter diventare autonomo, di potersi creare un futuro.

Il terzo punto riguarda la scuola, in particolare per il nostro territorio gli istituti tecnici che sono stati il volano del nostro sviluppo industriale e manifatturiero. È nostra convinzione che serva ridare dignità a queste istituzioni e ai docenti che vi lavorano, perché è dalla riforma e dal miglioramento delle nostre scuole che dipende lo sviluppo futuro del nostro territorio. Accanto ci sono i fondi da stanziare per la ricerca. L’Italia investe la metà della media europea in ricerca e innovazione, noi non vogliamo che si investa come nel resto d’Europa, vogliamo che l’investimento sia doppio, in modo tale da colmare il gap che abbiamo accumulato negli ultimi anni, superarlo e far tornare il nostro paese punto centrale della cultura e dell’innovazione culturale e scientifica dell’occidente.

Passiamo poi all’ambiente che per noi è una risorsa da utilizzare consapevolmente. Dopo il sisma che ha colpito duramente la nostra provincia, ci siamo interessati molto al tema dello sviluppo sostenibile, riuscendo ad allacciare uno stretto legame con alcune istituzioni olandesi, esperte in questo settore. Crediamo che il terremoto sia un inizio da cui partire per ripensare e ricostruire le nostre città, ma anche la nostra società e il territorio in maniera sostenibile e sinergica, efficentando l’utilizzo di materie prime locali, riducendo i consumi e soprattutto tessendo un nuovo patto sociale che ci renda tutti protagonisti dello sviluppo sostenibile della nostra provincia.

Quinto punto è l’agenda digitale. Il nostro paese è, anche qui fanalino di coda, negli investimenti sulla banda larga e sulle nuove tecnologie. È necessario che da Bolzano a Catania sia presente una connessione a banda larga che permetta a tutti di connettersi, diminuendo così il numero di carte e aumentando le possibilità di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro. Vogliamo insomma un’Italia europea, con la schiena dritta, che non teme il diverso né i poteri forti. Perché oggi tocca a noi cambiare la storia.»

Prossimi appuntamenti confermati

Giuditta Pini sarà giovedì 27 dicembre presso il circolo Pd di via San Faustino a Modena per presentare la propria candidatura, il 28 sarà a Savignano alle ore 21.

















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