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Riformisti Insieme Reggio: “bene il decreto salva-Italia, adesso avanti con le riforme”

Non si può che esprimere un giudizio positivo sul lavoro svolto dal Governo Monti con il decreto “Salva Italia”, che ha cercato di rimediare al fallimento della politica di questi anni. Certo il lavoro da fare è ancora molto, sia sul piano delle azioni delle riforme, che su quello della modernizzazione del sistema politico.

Sul primo aspetto, la riforma delle pensioni, l’avvio di una tassazione progressiva sugli immobili, l’unificazione degli enti previdenziali, il superamento delle province sono solo il primo tassello di un disegno complessivo di riforme. Riforme che sono l’elemento indispensabile per sbloccare l’Italia e rilanciare la crescita, che è il vero obiettivo che abbiamo di fronte. Riforme che sono e appaiono tanto più dure, quanto più vengono rimandate (l’economia e il lavoro, la giustizia, il sistema fiscale, la pubblica amministrazione, la riorganizzazione dei livelli istituzionali, la scuola e la ricerca). Riforme che non rappresentano un inutile sacrificio, ma sono l’unica strada per uscire dalla crisi con una nuova prospettiva di sviluppo, credibile e duratura.

In particolare, la riforma del mercato del lavoro annunciata dal ministro Fornero sembra andare nella giusta direzione di superare il dualismo garantiti/precari sul mercato del lavoro, istituendo di fatto un contratto unico a garanzie crescenti, fortemente legato alla produttività e quindi ad un nuovo modello di contrattazione decentrata.

Per quanto riguarda la modernizzazione del sistema politico, occorre trovare la capacità di rispondere all’ineludibile domanda: quale ruolo pensiamo e vogliamo costruire per l’Italia all’interno del mondo globalizzato? Prima ancora di domandarci qual è il prezzo delle riforme (chi paga?), dovremmo chiederci dove vogliamo andare. E per fare questo serve la politica, servono – in particolare – i riformisti.

Il Governo Monti non è una medicina amara da prendere controvoglia, ma rappresenta un’occasione storica di rinnovamento dell’Italia. Questa domanda trova il suo fondamento storico anche nelle riflessioni che hanno accompagnato quest’anno così importante per la nostra nazione, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, riconoscendo che andando oltre alla retorica che giustamente ne ha accompagnato le celebrazioni, occorre dare un senso alla storia di una giovane nazione, immaginandone un futuro in Europa e nel mondo.

La situazione politica attuale riveste un carattere eccezionale, ma non si può certo pensare di tornare alla situazione precedente. Occorre prendere atto della grande novità intervenuta e interpretarla secondo una nuova prospettiva: un’occasione fondamentale affinché i riformisti dei diversi partiti che sostengono questo governo lo rivendichino come proprio, vengano allo scoperto attraverso un atto di responsabilità e coraggio e fermino la sistematica opera di delegittimazione di chi non vuole cambiare le cose, così come il populismo demagogico della Lega e dell’IDV di Di Pietro.

In questo quadro l’Associazione Riformisti Insieme continuerà ad adoperarsi per promuovere il dialogo tra i riformisti, nella convinzione che occorra superare i conservatorismi che hanno bloccato il paese in questi anni e intraprendere con decisione il percorso delle riforme, della crescita e della competitività.

(ASSOCIAZIONE RIFORMISTI INSIEME)

















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