Più collaborazione tra Aziende sanitarie, imprese biomedicali e farmaceutiche e laboratori della Rete Alta tecnologia. Perché da questa alleanza possono nascere “soluzioni innovative” capaci di dare “risposta a problemi assistenziali individuati sulla base delle esigenze dei pazienti e degli operatori” ma anche un aiuto concreto “allo sviluppo delle filiere industriali della scienza della vita”. Lo chiedono i consiglieri regionali del Partito Democratico Palma Costi e Luciano Vecchi in una risoluzione presentata oggi in Assemblea legislativa.
“Il settore manifatturiero delle scienze della vita – scrivono i due consiglieri modenesi – è strategico per l’intero sistema economico regionale, per l’elevato contenuto di ricerca ed innovazione dei prodotti/servizi, per le potenzialità di sviluppo tecnologico, per l’impatto sulle prestazioni e sui servizi del Sistema Sanitario regionale e per le possibili ricadute su altre specializzazioni produttive”. Per questo, facendo leva sulle tante realtà positive esistenti, è opportuno favorire un salto di qualità.
La base di partenza è ben evidente: la Rete Alta tecnologia, ricordano tra l’altro Costi e Vecchi, comprende 4 laboratori di interesse per il settore biomedicale e delle tecnologie per la salute e i programmi di ricerca di questi laboratori hanno previsto investimenti pari a 9,1 milioni di euro, a fronte di un contributo regionale di 6,1 milioni di euro. Già oggi, poi, le “imprese del settore riconoscono il Servizio Sanitario Regionale quale punto di eccellenza nel panorama europeo e mondiale” mentre quest’ultimo “ha da tempo individuato nella ricerca un elemento fondamentale per il proprio sviluppo tecnologico, clinico ed organizzativo”.
La risoluzione presentata impegna dunque la Giunta a promuovere iniziative strutturate e regolate di collaborazione tra aziende del Servizio Sanitario Regionale ed imprenditoria regionale del settore farmaceutico e biomedicale, orientate a favorire la ideazione e lo sviluppo di soluzioni innovative ai bisogni assistenziali, collaborando così allo sviluppo delle filiere industriali della scienza della vita. Si chiede inoltre la collaborazione tra SSR e rete regionale per l’alta tecnologia, coordinata da ASTER (in particolare con i laboratori della piattaforma delle scienze della vita), per una maggiore integrazione tra le iniziative di ricerca avviate dalle Aziende Sanitarie e le attività della rete regionale per l’alta tecnologia rivolta alle imprese.