venerdì, 1 Novembre 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeAttualita'Modena, Marcegaglia: servono grandi riforme per tornare a crescere





Modena, Marcegaglia: servono grandi riforme per tornare a crescere

“Chiediamo che si arrivi ad una soluzione che renda il Paese governabile: non sta a noi dire con quali alchimie politiche, ma è una richiesta molto forte che anche oggi arriva qua da Modena”. Con queste parole la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha ribadito la preoccupazione già espressa nei giorni scorsi per la situazione di instabilità politica, legata alla situazione di crisi finanziaria. “Dal punto di vista dei mercati finanziari – ha spiegato Marcegaglia – siamo in una situazione completamente diversa rispetto a Grecia e Irlanda. Questi Paesi hanno rapporti deficit-Pil del 15%, noi siamo al 5%, sotto la media europea. Certo – ha aggiunto Marcegaglia – c’è il tema del debito, però mi pare che la politica di stabilità dei conti sia una politica chiara, netta, che ci mette al riparo”. In questo quadro, tuttavia, ha spiegato ancora Marcegaglia, “l’instabilità politica non aiuta: è per questo – ha detto – che richiamiamo sempre un senso di responsabilità da parte dei politici”. Per Marcegaglia, “il Paese va governato, per risolvere i problemi come la bassa crescita e l’alto tasso di disoccupazione. Bisogna agire velocemente – ha detto ancora – investire in ricerca, innovazione, infrastrutture, ridurre la spesa pubblica improduttiva, investire nella scuola e nell’università. Tutte cose che richiedono una stabilità di Governo che al momento non c’è”.

“Il Paese ha bisogno delle grandi riforme per tornare a crescere: se non lo facciamo, i dati evidenziano che rischiamo di uscire da questa crisi con lo stesso problema che avevamo prima della crisi, e cioè una capacità di crescita inferiore rispetto alla media europea. L’Italia sta rallentando anche più degli altri paesi europei, anche più delle previsioni – ha spiegato Marcegaglia – la crescita non supererà l’1% per il 2010 e sarà, secondo le previsioni attuali l’1,2% nel 2011. Siamo inferiori alla media europea,  molto inferiori alla media tedesca”. L’Italia soffre di un problema di crescita, ma non solo: “c’è un problema di produttività, di troppi vincoli nelle imprese, ci sono scarsi investimenti in ricerca e innovazione”. Da qui la richiesta di procedere urgentemente con le riforme.

“Dobbiamo fare una riforma fiscale che scarichi un pò il problema tasse a chi sta sul fronte, cioè lavoratori e imprese”. E’ il commento della presidente di Confindustria alla ricerca presentata dalla Banca Mondiale che vede l’Italia al primo posto in Europa per il carico fiscale complessivo più alto per le aziende. “Il 68% di tassazione fiscale e contributiva sulle imprese – ha spiegato Marcegaglia – e una tassazione altissima sui lavoratori: qui c’è un problema vero”. Per la presidente di Confindustria, il problema va affrontato attraverso la lotta all’evasione fiscale e attraverso un’attenzione sui consumi. “Bisogna rivedere il meccanismo fiscale – ha detto ancora Marcegaglia – il risultato deve essere quello di abbassare le tasse sui lavoratori e sulle imprese. Se non facciamo questo – ha concluso – il rischio è che in termini di competitivita’ saremo bassi. Quindi, minore competitività vuole dire minore crescita e minore occupazione”.

“Le scuole devono avere più autonomia e più flessibilità: i professori più bravi vanno pagati di più e quelli meno bravi di meno, come avviene nelle imprese”. E’ questo il parere del presidente di Confindustria che – come noto – oggi è intervenuta a Modena a un convegno dedicato proprio alla scuola e all’impresa. Rispetto alle proteste, organizzate all’esterno della sede che ha accolto l’appuntamento di oggi dagli studenti delle scuole medie superiori, “rispettiamo il parere di tutti” assicura il numero uno di Confindustria, che fa notare come, all’interno del cinema Raffaello “ci sono tanti giovani che stanno ascoltando i nostri discorsi”.

“Ci sono alcuni ragazzi fuori che protestano. La protesta – osserva – fa parte della democrazia. Lo accettiamo. Ma diciamo anche che al di là delle proteste la soluzione per l’Italia è il dialogo e il confronto”.

















Ultime notizie