“Applicando le medesime regole processuali riservate ai lavoratori dipendenti, anche agli agenti di commercio se organizzati in forma individuale e non societaria, si rischia di penalizzare seriamente tutta la categoria”. Esprime preoccupazione il presidente di Fiarc Confesercenti Modena, Umberto Calizzani a seguito della riforma del processo del lavoro, approvata nei giorni scorsi dal Senato della Repubblica. “L’agente di commercio che svolge la propria attività in forma individuale è infatti considerato, dal Codice di Procedura Civile alla stregua di un dipendente, con tutte le tutele però, previste dal nostro ordinamento”.
“Siamo preoccupati inoltre – aggiunge Calizzani – perché a causa della crisi economica abbiamo notato un particolare e allarmante aumento delle controversie con le ditte mandanti, causate dai ritardi nel pagamento delle provvigioni o più spesso nella fase di interruzione dei rapporti di lavoro. L’agente di commercio che si trova nella necessità di rivendicare i propri diritti nei confronti della propria azienda proponente, ha ora meno tutele e garanzie rispetto a prima, soprattutto in tema di rinunce e transazioni. Siamo contrari quindi all’introduzione all’arbitrato secondo equità, così come formulata nella legge approvata e alle novità introdotte in materia di conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro. Questi aspetti lasciano infatti ampi margini discrezionali alle aziende mandanti, riducendo notevolmente le possibilità di manovra all’agente di commercio che, nel rapporto di agenzia, è sicuramente la parte più debole”.