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Studi di settore: l’analisi della Confesercenti Emilia Romagna per l’anno d’imposta 2008

denaro1Dall’indagine annuale dell’ufficio economico della Confesercenti Emilia Romagna, che ha analizzato un campione di oltre diecimila dichiarazioni di aziende operanti nel settore del commercio, turismo e servizi operanti in tutta la regione, relative all’anno d’imposta 2008, emerge che i correttivi anticrisi che sono stati introdotti per tenere conto della difficile situazione economica hanno funzionato solo in parte ed è ancora alto il numero di aziende che non riescono ad adeguarsi.Soprattutto per i bar e i ristoranti è ancora troppa la distanza tra quanto richiesto dal fisco e il reale andamento delle imprese, tanto che solo il 33% è risultato naturalmente congruo a fronte di un dato medio complessivo del 50%,mentre si arriva al 58% circa dei pubblici esercizi se si sommano i congrui più coloro che hanno deciso di adeguarsi. Risultati più favorevoli invece per il settore abbigliamento che passa dal 38,6% di ditte congrue del 2007 al 60,2% di ditte congrue del 2008, che arrivano al 74,3% se si sommano i congrui a coloro che si sono adeguati.

Miglioramenti si sono avuti anche nel settore degli intermediari del commercio e nel commercio al dettaglio carburanti mentre permangono situazioni di forte difficoltà per quanto riguarda gli alberghi.

A livello generale, considerando tutte le imprese del campione, aumenta il numero delle ditte naturalmente congrue che passano dal 45,8% al 50% e cresce anche se in misura minore( dal 65,1% al 67,5%) il totale delle ditte congrue e di quelle che si sono adeguate, ma rileviamo con preoccupazione una situazione fortemente differenziata fra i vari settori.

“ I dati emersi dalla nostra indagine sugli studi di settore- sostiene Stefano Bollettinari Direttore Confesercenti Emilia Romagna- indicano che i correttivi introdotti non tengono conto adeguatamente dell’attuale situazione di crisi economica e dell’andamento reale dell’aziende, specialmente in alcuni settori del nostro comparto. E’ quindi necessario procedere ulteriormente- prosegue Bollettinari- ad una revisione dei parametri che sono alla base degli studi di settore per le dichiarazioni dell’anno d’imposta 2009 per evitare di assistere ad ulteriori chiusure di piccole e medie imprese”.

















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