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Bologna: amico confessa delitto dell’estetista strangolata

polizia_4Risolto il caso dell’estetista strangolata a Bologna. Un amico della donna, R.C., 44 anni, promotore finanziario milanese residente a Bologna, ha confessato il delitto. L’uomo ha stretto le mani al collo di Marina Gaido, 41 anni, probabilmente in preda ad un raptus. I due erano amici da vent’anni ma non avevano nessuna relazione sentimentale. Decisivo il ruolo dell’amica della vittima che, non avendo risposta al citofono, ha dato l’allarme permettendo alla polizia di arrivare rapidamente, e ha poi riconosciuto l’assassino, noto a lei di vista, che scendeva le scale.

L’uomo è stato fermato dalla Squadra Mobile di Bologna con l’accusa di omicidio volontario. La donna è stata trovata morta strangolata ieri pomeriggio in casa. Quando i Vigili del Fuoco hanno aperto la porta dell’appartamento era riversa su un fianco, nuda vicino al bidè con la faccia bagnata e aveva alcune ecchimosi sul collo. L’autospia ha accertato che la donna è morta per asfissia.

Secondo la confessione i due stavano scherzando quando la Gaido avrebbe dato una manata sul gluteo dell’amico, lui allora l’avrebbe stretta in maniera brutale intorno alla pancia. Ci sarebbe stato uno scambio di battute e poi l’omicida ha detto di averla spinta sul letto, di averle cinto con la mani il collo e di non essersi più reso conto di nulla. R.C. potrebbe essere stato colto da un raptus o potrebbero esserci altri motivi dietro l’omicidio. ”Dobbiamo ancora capire il movente – ha detto  il capo della Squadra Mobile di Bologna, Fabio Bernardi – I due avevano anche rapporti economici. Marina Gaido aveva infatti affidato all’amico 10mila euro per un investimento di cui potrebbe aver chiesto la restituzione. L’uomo era un promotore finanziario in proprio e andava spesso al casinò. Forse era in difficoltà economica. Oppure può essersi trattato di un raptus improvviso”. Quanto al fatto che la donna sia stata trovata nuda in bagno, il capo della Squadra Mobile di Bologna ha aggiunto: ”Potrebbe averla spogliata o per simulare un delitto a sfondo sessuale o per tentare di farla riprendere”.

Marina Gaido lavorava come estetista in casa. E’ stata proprio una delle clienti con cui aveva anche un rapporto di amicizia a chiamare la Polizia ieri verso le 14, dopo aver suonato più volte al portone della vittima e averla chiamata al cellulare. La donna aveva un appuntamento con la Gaido e le era sembrato strano, conoscendo la sua precisione, che non fosse in casa. Sul posto è arrivata una volante della Questura di Bologna. Quando gli agenti sono entrati nel palazzo, salendo le scale hanno incontrato un uomo che stava scendendo a passo veloce: il presunto omicida. La donna lo ha riconosciuto come un amico della vittima e gli agenti lo hanno immediatamente bloccato. R.C. ha detto di essere stato a casa della sua amica e di aver dimenticato il cellulare. Ma nel suo racconto sono emerse una serie di contraddizioni che hanno spinto gli agenti a interrogarlo davanti all’autorità giudiziaria. Fino alla confessione arrivata questa notte.

















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