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Medicina: euro a rischio per allergici al nichel

Euro a rischio per chi soffre di allergia al nichel: uno studio condotto da Giampiero Patriarca, direttore del Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, in pubblicazione sul British Journal of Dermatology, ha dimostrato che sono soprattutto le monete bimetalliche, come quelle da 1 e da 2 euro a scatenare i maggiori problemi.


L’allergia al nichel è la più frequente allergia da
contatto nei paesi industrializzati, (la prevalenza è del 7-10% fra le donne; 2-3% negli uomini) e dal gennaio 2000 è in vigore negli stati membri dell’Unione Europea una direttiva per ridurre
l’esposizione al nichel rilasciato dagli oggetti di uso comune che vengono a contatto diretto e prolungato con la pelle. Questa direttiva non riguarda però le monete, anche se esse
sono coniate con leghe contenenti nichel e possono, grazie anche all’azione corrosiva del sudore, rilasciarne quantità sufficienti a provocare dermatiti da contatto nei soggetti sensibilizzati.

Lo studio ha verificato la differente capacità allergizzante delle monete: sulla pelle di soggetti allergici al nichel, sono state applicate per 72 ore, monete da 1, 2, 50 centesimi di euro, 1 e 2 euro, 100 e 500 lire.
Dai risultati è emersa una spiccata reattività cutanea dei pazienti allergici, soprattutto nei confronti delle monete da 1 e 2 euro. Oltre al contenuto di nichel sembra sia determinante
infatti la struttura bimetallica di tali monete che favorirebbe il rilascio di nichel in quantità significative. Monete prive di nichel nella loro composizione, come le 100 lire o i centesimi di euro, non hanno indotto alcuna reazione.

Sostanzialmente, quindi, le monete rappresentano un rischio potenziale per gli allergici al nichel, soprattutto se costretti per lavoro a maneggiarle a lungo. Per questo le leghe totalmente prive o povere di nichel, come la Nordic Gold (quella dei 10, 20, 50 centesimi), ha spiegato Patriarca, dovrebbero essere preferite per il conio, al fine di prevenire la sensibilizzazione ed evitare la riesacerbazione della dermatite da contatto nei pazienti allergici al nichel.

















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