Non c’è più possibilità di misure alternative per un 27enne residente a Sant’Ilario d’Enza, la cui scia di violenze domestiche nei confronti dei suoi genitori ha portato alla revoca definitiva di ogni beneficio. Il giovane, di origini campane, si è reso responsabile in passato di gravi maltrattamenti contro familiari e conviventi. Condotte che avevano delineato un perdurante “clima di terrore” fatto di violenze fisiche, minacce e continue pretese estorsive di denaro, spesso legate allo stato di alterazione per l’uso di stupefacenti, e che avevano portato alla denuncia.
A seguito dell’iter processuale il 27enne, era stato condannato con sentenza definitiva emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia nel settembre 2022 ad una pena di 4 anni di reclusione e 1.500 euro di multa. Alla fine del 2023 gli era stata concessa l’opportunità di espiare la pena fuori dal carcere, attraverso la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Tuttavia, nel marzo 2024, approfittando della misura alternativa, l’uomo era tornato a convivere con i genitori a Sant’Ilario d’Enza, ricominciando dopo appena una settimana a sottoporre i congiunti ad atti di violenza fisica, morale e psicologica. Sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il giovane pretendeva quotidianamente denaro, arrivando a estorcere circa 10.000 euro e minacciando i genitori con frasi come “ti cavo gli occhi” o “se non me li date mi comporto come due anni fa”. La situazione era degenerata nel giugno 2024 quando, dopo aver ferito il padre con un coltello da cucina e colpito la madre per impedirle di chiamare i soccorsi, era stato nuovamente arrestato in flagranza dai Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, e successivamente portato in carcere a seguito di una ordinanza di custodia cautelare.
A seguito dei gravi comportamenti tenuti dal condannato durante il periodo di affidamento in prova, il Tribunale di Sorveglianza di Brescia, con ordinanza del 28 ottobre scorso, ha dichiarato fallito il percorso di recupero, disponendo la revoca della misura alternativa e stabilendo che la pena detentiva non possa considerarsi estinta per l’intero periodo dell’affidamento. Di conseguenza, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Reggio Emilia ha emesso il 16 dicembre scorso l’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva a seguito di revoca di misura alternativa. I militari della stazione di Sant’Ilario d’Enza, ricevuto il provvedimento restrittivo, hanno raggiunto l’uomo, lo hanno arrestato e poi accompagnato in carcere per l’espiazione della pena.


