
Nel 2024 il Policlinico di Modena ha registrato un aumento del 3,1% dei nuovi nati in controtendenza con la media nazionale (che si è attestata sul -2,6%) e regionale (che ha registrato un -1,8%), risultando per la prima volta primo punto nascita della Regione Emilia – Romagna. Questo risultato di grande rilievo emerge dai dati del 22° Rapporto regionale sui Certificati di Assistenza al Parto (CedAP), pubblicato alcuni giorni fa e che assume un valore ancora più significativo se inserito nel quadro di una persistente crisi demografica regionale e nazionale.
Nel corso del 2024, presso il punto nascita di Modena hanno partorito 2.863 donne, per un totale di 2.920 neonati, con un incremento di 87 parti rispetto al 2023 (+3,1%). Un dato che colloca Modena al primo posto in Regione per volumi di attività, davanti ai maggiori centri ospedalieri emiliano-romagnoli, e che testimonia una capacità di attrazione e di risposta assistenziale in netta controtendenza rispetto all’andamento complessivo.
Il Rapporto CedAP documenta infatti come nel 2024 in Emilia-Romagna i parti siano stati 28.214, con una riduzione di circa 500 unità rispetto all’anno precedente e una perdita di oltre 9.000 nascite negli ultimi dieci anni, confermando una crisi strutturale della natalità.
“Siamo orgogliosi di questo risultato – spiega il Direttore generale dell’AOU di Modena, Ing. Luca Baldino – che appare legato a una combinazione di fattori: qualità dell’assistenza, integrazione multiprofessionale, capacità di gestione della gravidanza fisiologica e patologica e fiducia espressa dalle donne e dalle famiglie e per questo si ringrazia tutta l’equipe ostetrico ginecologica, neonatologica, anestesiologica del Policlinico”.
“Modena rappresenta un’eccezione positiva in uno scenario di generale calo delle nascite – ha affermato il prof. Antonio La Marca, Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia del Policlinico – consolidando il proprio ruolo di riferimento per l’assistenza ostetrico-neonatale. Questo risultato è il frutto del lavoro di tutti i miei collaboratori e della capacità di fare rete con tutte le strutture aziendale in ambiti come la procreazione medicalmente assistita, la terapia intensiva neonatale, la preservazione della fertilità nei pazienti che si sottopongono a terapie molto invasive”. Percorsi come la parto-analgesia, la Preservazione della Fertilità – nei pazienti oncologici o nelle pazienti con l’endometriosi – il taglio cesareo dolce, la capacità di creare un reparto accogliente per i genitori e i neonati ha contribuito a consolidare il ruolo del punto nascita modenese come punto di riferimento non solo provinciale.
Dal punto di vista degli indicatori clinico-assistenziali, i dati 2024 confermano standard elevati e appropriati. Il tasso di taglio cesareo si attesta al 22,8%, in lieve riduzione rispetto al 2023, in linea con i valori regionali e tra i più virtuosi nel panorama nazionale.
«Questo risultato è il frutto di un lavoro quotidiano fondato sull’ascolto, sulla competenza e sulla relazione di fiducia che le ostetriche costruiscono con le donne e le famiglie lungo tutto il percorso nascita – sottolinea Maria Cristina Galli, coordinatrice delle ostetriche del Policlinico di Modena –. accompagnare ogni donna nel rispetto della fisiologia, garantendo al tempo stesso sicurezza anche nelle situazioni più complesse, è il cuore del nostro impegno. L’aumento dei parti e la capacità di attrarre anche gravidanze a maggiore rischio confermano che investire su un’assistenza personalizzata, integrata e umanizzata fa davvero la differenza».
Si osserva un aumento dei parti pretermine, con 200 casi sotto le 37 settimane (7,2%), un dato che riflette la crescente complessità clinica della popolazione assistita e il ruolo del punto nascita di Modena come centro di riferimento per gravidanze a maggiore rischio, in coerenza con quanto descritto dal Rapporto regionale sull’accentramento dei casi più complessi nei centri Hub.
Il primato di Modena assume quindi un valore che va oltre il dato numerico: in un contesto regionale segnato dalla riduzione delle nascite e dalla riorganizzazione della rete dei punti nascita, il Policlinico di Modena dimostra una straordinaria capacità di tenuta e di crescita, diventando il principale punto nascita dell’Emilia-Romagna e un modello di riferimento per l’assistenza perinatale.
Un risultato che rappresenta un patrimonio per l’intero sistema sanitario regionale e che conferma come investire in qualità, sicurezza e umanizzazione dei percorsi nascita sia una strategia vincente, anche in una fase storica di profonda transizione demografica.


