Innovativo intervento chirurgico alla Struttura Complessa di Ortopedia del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: è infatti stata eseguita un’operazione all’avanguardia per il trattamento di una complessa frattura di bacino, utilizzando un approccio totalmente artroscopico. La tecnica utilizzata prevede un metodo che combina artroscopia, radiodiagnostica intraoperatoria e tecniche anestesiologiche in ipotensione. Attualmente questa procedura viene eseguita solo in altre due strutture in tutta Italia.
Si tratta di una vera e propria novità nel panorama della chirurgia ortopedica. Fino ad oggi, l’artroscopia veniva impiegata nella traumatologia dell’anca esclusivamente in pochi centri, e come supporto ad altre procedure o per la gestione di lesioni articolari di lieve entità. Questa volta, invece, è stata realizzato il trattamento di una frattura di parete acetabolare interamente in artroscopia.
L’intervento è stato condotto dal dottor Michele Cappa, Direttore della Struttura Complessa di Ortopedia. La tecnica nasce nella scuola torinese del professor Alessandro Massè ed è stata sviluppata e descritta dal professor Alessandro Aprato nel 2024, con il quale il dottor Cappa condivide l’esperienza come istruttore nell’associazione internazionale AO Trauma.
In casi selezionati, questo approccio rappresenta un punto di svolta: mentre la tecnica standard prevede un’incisione di circa 20 centimetri del muscolo grande gluteo, una degenza ospedaliera superiore alla settimana e la frequente necessità di trasfusioni di sangue, nonché rigidità e dolore post-operatorio, la nuova metodica offre vantaggi senza precedenti.
In questo caso, l’intervento è stato eseguito con solo tre piccole incisioni da 1 centimetro. Il paziente ha potuto alzarsi immediatamente dopo l’operazione, è stato dimesso entro 48 ore, senza necessità di trasfusioni e ha iniziato a camminare dopo circa 30 giorni. Il ritorno al lavoro è avvenuto entro tre mesi dall’operazione, con un recupero rapido, senza rigidità né dolore: un risultato impensabile, fino a poco tempo fa.
Il dottor Cappa sottolinea che “una chirurgia di questa complessità è possibile solamente in una struttura e con una squadra di alto livello tra operatori sanitari, infermieri, chirurghi e anestesisti. Non nascondo l’orgoglio di poter dire che tutto ciò è possibile in una struttura pubblica e con persone che credono e lavorano con progettualità e dedizione per investire in innovazione e ricerca per i pazienti”.
L’Ortopedia del Santa Maria Nuova migliora così le cure ai pazienti, ponendosi all’avanguardia per competenze e tecnologie nel panorama ortopedico ricostruttivo e traumatologico.


