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Durante il Consiglio Comunale del 19 dicembre, approvato il Bilancio di Previsione 2026 del Comune di Casalgrande

Nel corso dell’ultima seduta dell’anno del Consiglio comunale, svoltasi venerdì 19 dicembre nella sala Umberto Farri presso la Casa Comunale di Casalgrande, è stato approvato a maggioranza il Bilancio di previsione per l’anno 2026.

Si tratta di un documento di fondamentale importanza per la programmazione dell’Ente, redatto nel rispetto dei principi di prudenza, diligenza ed equilibrio, nel quale il necessario rigore nella gestione delle risorse si coniuga con il principio di equità e con l’attenzione ai bisogni della comunità.

L’Amministrazione comunale ha contenuto la spesa corrente, puntando al miglioramento dell’efficienza della macchina comunale attraverso una gestione attenta e responsabile, senza tuttavia rinunciare alla qualità dei servizi e agli obiettivi di mandato. Anche per il 2026, il bilancio pone la persona e i servizi a essa rivolti al centro dell’azione amministrativa, in piena coerenza con la visione programmatica che guida l’attività dell’Amministrazione.

«Desidero ringraziare innanzitutto il gruppo consiliare di maggioranza che ha creduto convintamente nelle linee guida di questo Bilancio di previsione – dichiara il Sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi –. Un ringraziamento che estendo all’Assessore e Vicesindaco Valeria Amarossi e agli uffici competenti per l’impegno e l’eccellente lavoro svolto. Si tratta di un bilancio improntato alla prudenza, che non aumenta la pressione fiscale e che, soprattutto, non tralascia gli obiettivi di mandato: confermare e ampliare i servizi alla persona, sulla base delle esigenze che i cittadini ci segnalano, come ad esempio l’ampliamento delle sezioni del Nido d’Infanzia e il potenziamento del servizio di mensa scolastica. Abbiamo inoltre mantenuto una forte attenzione alla tutela dell’ambiente, ottimizzando le risorse disponibili e riservandoci la possibilità di intervenire ulteriormente in corso d’opera qualora si rendessero disponibili nuove risorse».

«La redazione di questo Bilancio di previsione – afferma il Vicesindaco e Assessore al Bilancio, Valeria Amarossi – non è stata semplice. Abbiamo dovuto operare in un contesto complesso, caratterizzato da vincoli sempre più stringenti e da una contrazione delle risorse statali, situazione rispetto alla quale esprimiamo forte preoccupazione. Riteniamo infatti fondamentale il ruolo del Comune come primo punto di riferimento per i cittadini, soprattutto nel rispondere ai bisogni primari della comunità».

Nel dettaglio, il Bilancio 2026 difende e rafforza i servizi pubblici essenziali, con particolare attenzione a scuola, politiche sociali, manutenzione del territorio e sicurezza. «Questi ambiti – prosegue il Vicesindaco – non possono essere considerati meri capitoli di spesa, ma diritti da garantire e tutelare. Abbiamo introdotto una sezione aggiuntiva nei Nidi d’Infanzia, investito sui servizi sociali e continueremo a vigilare affinché le risorse stanziate vadano a beneficio di chi ne ha realmente bisogno, perché il nostro obiettivo è non lasciare indietro nessuno».

Oltre a quanto previsto all’interno del Bilancio di Previsione, l’Amministrazione comunale non rinuncerà a ulteriori investimenti sul miglioramento e consolidamento delle infrastrutture territoriali, tra cui il rifacimento della palestra comunale di Santa Rizza, la ristrutturazione dell’area sportiva di Salvaterra, la riqualificazione del ponte di Veggia che sta trovando il suo pieno compimento in queste settimane e un costante impegno per la tutela ambientale e la prevenzione del dissesto idrogeologico, con interventi in corso e in fase di pianificazione per la messa in sicurezza di corsi d’acqua e torrenti.

«Siamo consapevoli che non tutte le richieste possano trovare risposta in questo documento – conclude l’Assessore Amarossi – ma riteniamo che il Bilancio di previsione 2026 rappresenti un punto di equilibrio solido, capace di tenere insieme sostenibilità economica e impegno verso la comunità, senza chiedere ulteriori sacrifici a cittadini e imprese, dal momento che la pressione tributaria, diretta e indiretta, rimane invariata».

 

















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