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Arrestati a Reggio Emilia i “pony express” della droga

I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Reggio Emilia hanno condotto una complessa indagine che ha svelato una singolare modalità di spaccio “a domicilio”. Secondo quanto emerso, la presunta attività di compravendita di stupefacenti prevedeva di fissare i ritrovi con i clienti presso i centri commerciali della città, per poi salire a bordo delle auto dei compratori e finalizzare la cessione di cocaina, operando di fatto come veri e propri “pony express” della droga.

L’operazione è scaturita da una mirata attività di osservazione che ha confermato i sospetti di un’intensa attività di spaccio di cocaina condotta da un appartamento di viale Timavo. L’attività investigativa ha avuto inizio all’inizio di dicembre 2025, quando i Carabinieri hanno acquisito notizie circa l’illecita attività realizzata dai due fratelli. Nella tarda mattinata del 13 dicembre, i militari in borghese hanno predisposto un servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione. Dopo poche ore, un uomo è stato notato uscire dal condominio in bicicletta e dirigersi al centro commerciale “Le Querce”. Qui, dopo aver assicurato il mezzo, è salito a bordo di un furgone come passeggero. Ritenendo che fosse avvenuta una cessione di droga, i Carabinieri hanno prontamente fermato il furgone.

Il conducente, un 37enne residente in città, ha consegnato spontaneamente due involucri termosaldati di cocaina, per un peso lordo di circa 1,53 grammi. Condotto in caserma, l’uomo ha confermato di aver acquistato lo stupefacente da un 48enne tunisino, al quale si era già rivolto in altre occasioni. Contemporaneamente, altri militari seguivano lo spacciatore, notandolo rincasare dopo il suo incontro e poi uscire nuovamente, stavolta a piedi, in direzione dell’Esselunga. Fermato lungo Viale Timavo, alla richiesta di consegnare eventuale sostanza stupefacente, il 48enne ha estratto un involucro di plastica contenente otto dosi di cocaina per un peso complessivo di 7 grammi. È stato inoltre trovato in possesso di un telefono cellulare e della somma contante di 450 euro.

A questo punto, i Carabinieri si sono diretti presso l’appartamento per procedere con la perquisizione domiciliare. Giunti in prossimità dell’abitazione, i militari hanno intercettato il fratello maggiore, un 52enne, che uscendo di casa ha tentato di allontanarsi. Bloccato immediatamente, è stato notato mentre cercava disperatamente di deglutire qualcosa. Invitato a desistere, ha sputato un involucro di plastica contenente cinque dosi termosaldati di cocaina per un peso di 5 grammi. Inoltre, nella tasca della giacca, gli è stato trovato un altro mezzo grammo di cocaina e 100 euro in contanti.

La perquisizione domiciliare nell’appartamento ha permesso di rinvenire ulteriore sostanza stupefacente e materiale per il confezionamento: circa 1,05 grammi di cocaina suddivisa in due dosi, occultate in una giacca nell’armadio; ulteriori 1,86 grammi di cocaina suddivisi in tre dosi trovate in una scatola nella camera da letto del 52enne; mezzo grammo di cocaina nascosto in una scarpa; un bilancino di precisione; ritagli in cellophane e sostanza da taglio rinvenuta nel frigorifero.

In virtù dei presunti elementi di responsabilità acquisiti, costituiti del consistente numero di dosi rinvenute, delle modalità di occultamento che denotano una spiccata dimestichezza con l’attività di spaccio e della presenza di tutto il materiale per il confezionamento, i due fratelli tunisini sono stati dichiarati in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ristretti a disposizione della Procura di Reggio Emilia. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

















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