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Il presidente della Regione Michele De Pascale incontra i lavoratori della Gaggio Tech

“Confidavamo tutti, lavoratori, sindacati e istituzioni che si fosse trovata una soluzione, ma purtroppo dobbiamo combattere ancora. Solo una parte del progetto ha avuto attuazione e per questa parte siamo molto grati all’impresa presente. Ma dobbiamo assolutamente trovare nuove soluzioni industriali, così da evitare di ritrovarci un’altra volta nella situazione in cui siamo oggi. Le istituzioni sono già impegnate nella ricerca di investitori seri. L’obiettivo è evitare avventurieri e guardare a progetti industriali efficaci, fatti su misura per questa realtà produttiva e soprattutto fatti per durare nel tempo. Solo così si potrà garantire una prospettiva occupazionale e sociale certa in un territorio del nostro Appennino dalle straordinarie potenzialità. Oggi non possiamo promettere il risultato, ma a promettere un impegno assoluto della Regione”.

Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, questa mattina partecipando all’assemblea sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori di Gaggio Tech Srl (ex Saga Coffee) di Gaggio Montano (BO), dopo aver visitato lo stabilimento, insieme al sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore.

“La Regione e la Città metropolitana di Bologna sono già in campo per fare tutto ciò che occorre per salvare l’occupazione, la produzione, l’insediamento industriale di Gaggio Montano, dove ci sono in termini logistici e di competenze professionali potenzialità straordinarie da mettere in campo. Sarebbe un crimine disperdere tutto questo patrimonio”, ha ribadito de Pascale.

“Non si può pensare di sviluppare all’infinto gli insediamenti e le produzioni industriali solo nei grandi centri urbani, oramai saturi- ha aggiunto il presidente-. Occorre puntare soprattutto sulle aree interne, di montagna e di pianura, che sono in realtà l’unico vero spazio di crescita. Lì dobbiamo concentrare la maggior parte del nostro sviluppo per continuare a garantire una crescita come quella che abbiamo realizzato”.

“L’equilibrio tra i centri urbani e le aree interne è fondamentale per avere una nuova strategia complessiva di sviluppo, economico e sociale. Per questo- ha concluso de Pascale- faccio appello a tutto il mondo industriale e produttivo: venite qui, portate anche in questa area progetti e innovazione e avrete il pieno sostegno di tutte le istituzioni, a partire dalla Regione Emilia-Romagna”.

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L’assemblea – spiegano Simone Selmi, Segretario Generale Fiom Cgil Bologna e
Primo Sacchetti, Fiom Cgil Bologna – è stata convocata per discutere la drammatica situazione dello stabilimento dopo la messa in liquidazione dell’azienda. I 90 lavoratori di Gaggio Tech, oggi in liquidazione, e le loro famiglie vivono una condizione di vero e proprio dramma sociale. È’ prevista la cassa integrazione per cessazione dell’attività fino a settembre 2026, ma si tratta di una risposta temporanea che non risolve il problema fondamentale: assicurare continuità occupazionale e industriale sul territorio. Per la terza volta, infatti, un imprenditore abbandona il sito produttivo, riproducendo un copione già visto nelle precedenti vertenze. Anche la scelta del socio di maggioranza di liquidare la propria quota conferma l’assenza di responsabilità verso i lavoratori e verso il territorio.

Le Organizzazioni Sindacali chiedono:
– alla Regione Emilia-Romagna di sostenere lo sviluppo di Minifaber, ovvero ciò che
rimane della vecchia società, incrementando investimenti e produzione;
– un forte appello all’imprenditoria bolognese, affinché contribuisca – insieme a Minifaber – a un progetto di rilancio industriale concreto.

La vertenza di Gaggio Tech non è un caso isolato. Le Organizzazioni Sindacali chiedono al
Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, di allargare il ragionamento
alla condizione del manifatturiero dell’Appennino, un’area oggi a forte rischio di
desertificazione industriale. Qui perdere il lavoro significa spesso non avere possibilità di
ricollocazione, e ciò impone una responsabilità sociale ben più forte alle imprese del territorio.
Le Organizzazioni Sindacali ribadiscono l’obiettivo di un nuovo patto del lavoro, fondato su un principio chiaro: nessun lavoratore deve essere licenziato senza una prospettiva
occupazionale. Non possiamo lasciare i lavoratori soli, né trasformare le vertenze
dell’Appennino in casi isolati destinati all’abbandono. Per questo, le Organizzazioni richiedono a tutte le istituzioni – regionali, metropolitane e locali – di attrezzarsi con urgenza affinché si individui una soluzione industriale rapida e strutturale. Durante l’assemblea è intervenuto il Sindaco di Bologna e Presidente della Città Metropolitana, Matteo Lepore, che ha portato il saluto istituzionale e riconosciuto il valore e la determinazione delle lotte dei lavoratori, sottolineando la necessità di convincere gli imprenditori del territorio a impegnarsi nel progetto di rilancio.

Ha preso quindi la parola il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale,
che ha dichiarato: “Dobbiamo fare qualcosa di diverso da quanto fatto fino a oggi, per non
trovarci di nuovo nella situazione delle altre tre volte. Difendere il sito di Gaggio è strategico per tutta la Regione. L’Appennino diventa infatti strategico, anche perché la pianura dà segni di saturazione produttiva e occupazionale. In questa ottica, qualsiasi strumento verrà messo in campo. Il massimo sostegno agli imprenditori seri sarà garantito. Abbiamo già avviato contatti per individuare soggetti disponibili a investire, dare commesse e muoversi in squadra. Da questa tragedia sociale può nascere un esempio virtuoso per tutta la Regione Emilia Romagna.”

Le Organizzazioni Sindacali esprimono apprezzamento per l’impegno dichiarato
dalla Regione, ma sottolineano con forza che il tempo è un fattore decisivo: occorre
trasformare rapidamente le intenzioni in un progetto industriale concreto, capace di
salvaguardare la produzione, il lavoro e il futuro dell’Appennino.

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Il sindaco Matteo Lepore questa mattina in azienda: “Vogliamo metterci in gioco al vostro fianco e al fianco delle vostre famiglie, insieme agli amministratori locali e alla Regione Emilia-Romagna, per costruire insieme una nuova possibilità. Lavoreremo ogni giorno da qui alle prossime settimane per raggiungere questo obiettivo: cercare insieme imprese del territorio disposte a investire sul lavoro in Appennino”. Così il sindaco metropolitano Matteo Lepore, questa mattina in visita alla Gaggio Tech per incontrare lavoratrici, lavoratori e organizzazioni sindacali.

Il Sindaco, insieme al delegato al Lavoro Stefano Mazzetti, agli amministratori locali e al Presidente della Regione Emilia-Romana, Michele De Pascale, ha voluto portare al personale dell’azienda la solidarietà di tutto il territorio. “Siamo di fronte a una situazione complicata e la soluzione sarà tutta da costruire, però credo sia importante che voi sappiate che tutta la comunità della Città metropolitana è al vostro fianco”, ha detto Lepore, sottolineando il fatto dell’importanza della salvaguardia del lavoro in Appennino: “Un posto di lavoro in Appennino per noi deve valere 10 volte, proprio perché perdere lavoro qui significa penalizzare Bologna”. E ancora, “le difficoltà che state vivendo le stanno vivendo anche altre aree interne e quindi quando si spegne una luce in Appennino anche altri territorio hanno paura – ha spiegato il Sindaco – Questo deve essere lo sprone per far sentire tutti ingaggiati sul raggiungimento dell’obiettivo, attrarre nuovi investimenti sulle linee di produzione e di conseguenza sull’occupazione per lavoratrici e lavoratori e sulla sicurezza economica delle loro famiglie”.

Il Sindaco è intervenuto anche in merito all’annunciato trasferimento di lavoratrici e lavoratori di Woolrich. “Fermatevi. La notizia del trasferimento di 139 lavoratrici e lavoratori di Woolrich ci stupisce e non la comprendiamo, se non nell’ottica di un’operazione che, nei fatti, mira a chiudere la sede di Bologna di uno storico marchio del territorio. Per noi la permanenza dell’azienda a Bologna è fondamentale, sia per la salvaguardia dei posti di lavoro, sia per il legame che il marchio ha con il territorio. Come Istituzioni locali siamo a disposizione delle lavoratrici, dei lavoratori, e delle organizzazioni sindacali per attivare canali di mediazione sulla vicenda”.

















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