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L’Associazione Nazionale Centri Storico Artistici ha conferito il Premio Argan 2025 all’architetta palestinese Suad Amiry

Il Comune di Bologna è tra i primi soci dell’ANCSA

Durante una cerimonia che si è tenuta il 28 novembre scorso a Roma, nel complesso di San Michele a Ripa Grande, l’Associazione Nazionale Centri Storico Artistici ha conferito il Premio Argan 2025 all’architetta palestinese Suad Amiry, per l’azione di salvaguardia delle strutture insediative storiche e dell’identità culturale dei centri nei territori della Palestina. Il Comune di Bologna è membro dell’Associazione fin dai primi anni (ANCSA ha cominciato ad operare nel 1960) ed è oggi parte del Consiglio Direttivo che ha deciso l’assegnazione del Premio.

Il premio vuole omaggiare l’impegno professionale e civile profuso nel corso della propria attività da progettisti, amministratori e studiosi impegnati nella rigenerazione dei centri e delle città storiche. Per questo si è ispirato alla figura di Giulio Carlo Argan che, oltre ad essere stato un insigne storico dell’arte, ha anche presieduto – fino al 1990 – l’Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici ed è stato Sindaco di Roma in momenti difficili per la storia del Paese.

RIWAQ Centre for Architectural Conservation, il centro studi fondato da Suad Amiry nel 1991 a Ramallah, opera da allora nel campo della conservazione della memoria collettiva palestinese attraverso progetti di documentazione e restauro di siti del patrimonio architettonico in Cisgiordania e a Gaza. Nel 2013 RIWAQ ha vinto il prestigioso Premio Aga Khan per l’Architettura.
Anche oggi RIWAQ è impegnata a Gaza, dove la guerra ha distrutto alcuni degli interventi di recupero da loro realizzati negli anni passati: gli architetti e gli studenti del centro raccolgono pietre delle costruzioni, le numerano, classificandole e conservandole per renderle utili ad una vera ricostruzione della memoria collettiva della città e dei suoi abitanti.

Suad Amiry (nata a Damasco nel 1951) ha insegnato alla Scuola di Architettura all’Università di Birzeit, e ha avuto ruoli di responsabilità nei governi palestinesi guidati da Arafat; tra il 1991 e il 1993 ha fatto parte delle delegazioni palestinesi per la pace in Medio Oriente. Suad Amiry è anche un’affermata scrittrice, nota in Italia. Ha scritto il suo primo libro (Sharon e mia suocera, pubblicato da Feltrinelli in Italia nel 2003, premio Viareggio 2004) come diario dell’occupazione israeliana della Cisgiordania nel 2001 e da allora ha pubblicato diversi testi che raccontano la vita e la storia dei palestinesi.

















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