Uno spazio vivace e dinamico di esperienze e di sapere dove piccoli visitatori e visitatrici potranno imparare facendo, sperimentando, manipolando e giocando: prenderà il via domani, con la consegna formale e le operazioni di accantieramento, il cantiere che porterà alla nascita del Museo delle bambine e dei bambini di Bologna, nuovo polo culturale destinato a diventare punto di riferimento nazionale per l’educazione e la diffusione della conoscenza rivolta alla fascia d’età 0-12 anni.
Un intervento da 6.355.599,50 euro (di cui 4.100.000 per i lavori e il resto di spese tecniche ed altri oneri), finanziato dai Fondi dei Piani Urbani Integrati (PUI-nazionali) per 5.555.599,50 euro e con fondi del Bilancio Comunale per 800.000 euro, che si inserisce all’interno della più ampia strategia della Città della Conoscenza e che nascerà nel parco Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini, in prossimità della Biblioteca Spina, della Casa Gialla e della futura fermata della linea rossa del tram.
I lavori si concluderanno a fine marzo 2027 con collaudo dell’opera a settembre 2027.
Il progetto
Il Museo troverà collocazione in un nuovo edificio di 1.500 mq, disposto su 3 piani fuori terra fra cui un tetto verde accessibile per le attività laboratoriali e il gioco, caratterizzato da un elevato grado di integrazione architettonica, estetica e funzionale con il parco e con le strutture esistenti. Il nuovo complesso darà vita a un unico polo culturale indoor e outdoor, concepito per offrire un’esperienza educativa, sensoriale e ludica in continuità tra spazi interni ed esterni.
Tra le principali funzioni previste: ambienti espositivi dinamici, ateliers creativi, una palestra sensoriale per la prima infanzia, un laboratorio dedicato all’educazione alimentare, una caffetteria a misura di bambina e bambino e un tetto praticabile fruibile dal pubblico.
Nell’ambito della realizzazione del Museo verranno piantati 38 nuovi alberi, mentre è necessario il trapianto di 9 alberi e la rimozione di quattro platani in quanto interferenti con l’ingombro dell’edificio.
Si chiamerà Futura
A immaginare e proporre il nome da dare a questo luogo speciale sono stati proprio i bambini e le bambine bolognesi che hanno partecipato al contest cittadino Come lo vuoi chiamare?, lanciato il 20 novembre 2023. Attraverso una cartolina distribuita in Salaborsa e nelle biblioteche di pubblica lettura della città, hanno infatti potuto suggerire la loro idea. Il contest si è concluso a marzo 2024 e, tra le circa 300 proposte ricevute, la Giuria ha scelto Futura: un nome al femminile, che guarda lontano e racchiude una visione di crescita, cambiamento e possibilità. Un nome che, richiamando anche la celebre canzone di Lucio Dalla, si radica profondamente nell’identità bolognese, rappresentando simbolicamente il ruolo delle nuove generazioni, futuro della città.
Un percorso partecipativo a supporto della progettazione
Affinché il progetto fosse il più rispondente possibile ai bisogni, alle caratteristiche e alle priorità del territorio in cui è inserito, si è svolto negli scorsi anni un percorso di ascolto di accompagnamento alla progettazione coordinato dalla Fondazione IU Rusconi Ghigi insieme al Comune di Bologna e al Quartiere San Donato-San Vitale, con l’obiettivo di coinvolgere realtà interessate del territorio, comunità, cittadini e cittadine della zona, con una particolare attenzione ai più piccoli.
La prima fase, avviata nell’autunno 2022, ha previsto incontri e laboratori con associazioni, istituzioni scolastiche e cittadinanza, con particolare attenzione al coinvolgimento di bambine e bambini. Le riflessioni raccolte sono confluite nel Documento della Partecipazione, allegato al Concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune con l’Ordine degli Architetti. Il concorso, aperto dall’1 novembre al 12 dicembre 2022, è stato aggiudicato al raggruppamento guidato da Aut Aut Architettura. Il percorso è proseguito a maggio 2023 con una seconda fase di consultazione che ha coinvolto stakeholder locali, utenti della Casa Gialla e Consulte cittadine. Le osservazioni emerse, in particolare su accessibilità, inclusione e integrazione con il verde, sono state raccolte in un secondo Documento della Partecipazione, allegato al PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica).
Nel 2024 il progetto è stato presentato alla città attraverso una mostra allestita negli spazi di Salaborsa, a cui sono seguite nei mesi successivi ulteriori occasioni di incontro e condivisione con stakeholders e realtà attive nel territorio del Pilastro, parallelamente al lavoro svolto dal Comitato Scientifico.
Nei giorni scorsi si è svolto un incontro con le associazioni della zona per illustrare il progetto definitivo, e nei prossimi mesi proseguiranno i momenti di confronto con associazioni e cittadini del Pilastro, con l’obiettivo di co-progettare attività e contenuti utili ad accompagnare il cantiere nonché ad arricchire il progetto culturale educativo e didattico di Futura.


