Costruire una città “a misura di bambini e dei più fragili”, in cui scuola, spazi pubblici e politiche urbane contribuiscano a garantire pari opportunità e diritti fondamentali. Sono le parole dell’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli che, in vista della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha richiamato in Consiglio comunale la responsabilità delle comunità locali nel creare condizioni di crescita sicure, inclusive e orientate al futuro.
Il tema è stato approfondito nella seduta di lunedì 17 novembre, dedicata alla ricorrenza del 20 novembre, con gli interventi del presidente del Consiglio comunale Antonio Carpentieri, dell’assessora Venturelli e del presidente del Comitato provinciale Unicef Lorenzo Iughetti. Un momento volto a riflettere sul significato e sull’attualità dei diritti delle bambine e dei bambini, nel 35esimo anniversario della Convenzione Onu.
Carpentieri ha ricordato il lungo percorso della comunità internazionale nella definizione dei diritti dell’infanzia: dalla Dichiarazione di Ginevra del 1924 alla Convenzione Onu del 1989, ratificata dall’Italia nel 1991. “Un cammino – ha osservato – che oggi appare acquisito nelle nostre comunità, ma che non corrisponde alla realtà di tanti bambini nel mondo, ancora privati dei loro diritti fondamentali. Fermarsi a riflettere, con lo sguardo dei più piccoli, può contribuire a costruire azioni concrete che partano dai territori”.
Al centro dell’intervento dell’assessora Venturelli la tutela del diritto alla crescita in un mondo segnato da oltre 56 conflitti, in cui “a pagare il prezzo più alto sono sempre i più fragili, e in particolare i bambini, ai quali viene negato il diritto al futuro. Per questo dobbiamo pensare globale ma agire locale, costruendo città che garantiscano loro scuola, gioco, salute e spazi sicuri”. Venturelli ha quindi evidenziato che “a Modena i diritti dei bambini partono dal garantire l’accesso universale alla scuola d’infanzia, indipendentemente dal ceto sociale o dall’origine culturale e linguistica; un investimento che riduce le disuguaglianze e crea pari opportunità”. Per l’assessora, dunque, è necessario immaginare città “più a misura di bambini e dei più fragili”, attraverso politiche urbane e sociali in grado di sostenere le famiglie, “soprattutto quelle della cosiddetta generazione sandwich, schiacciata tra la cura dei figli piccoli e dei genitori anziani, che necessita di un welfare nazionale più adeguato e presente”.
Lorenzo Iughetti ha infine portato l’attenzione sulla condizione dei bambini nei conflitti armati, definendo la situazione “una delle crisi più gravi del nostro tempo”. In particolare, secondo i dati Onu riportati, “nel 2024 si stima che un numero di bambini mai così elevato vivesse in zone di conflitto o fosse stato costretto a sfollare a causa di guerre e violenze. Il numero di conflitti armati a livello globale è stato il più alto degli ultimi decenni e non mostra segni di declino. Per questo – ha sottolineato – riaffermare oggi i principi della Convenzione, dalla non discriminazione al diritto all’ascolto, è essenziale. Educare alla pace, con l’esempio concreto degli adulti, è l’unico modo per rendere possibile un futuro diverso”.


