Una ‘rivoluzione’ terapeutica che risolve l’incontinenza urinaria severa nelle donne. All’Ospedale di Sassuolo è stato impiantato con successo uno sfintere artificiale in una paziente donna, uno dei primissimi interventi di questo tipo in Italia.
A fine ottobre, infatti, l’equipe urologica dell’Ospedale, da sempre in prima linea per interventi innovativi del pavimento pelvico, con un centro multidisciplinare che coinvolge Urologia, Ginecologia e Chirurgia Proctologica, ha eseguito l’impianto di questo sfintere artificiale in una donna poco più che cinquantenne, mettendo così a segno il quinto intervento del genere a livello nazionale, il primo in assoluto in Emilia-Romagna. L’intervento è stato eseguito dal dottor Vittorio Silingardi, insieme al professor Roberto Olianas, uno dei massimi esperti europei del settore, che è venuto a Sassuolo appositamente dalla Germania.
Lo sfintere artificiale ha la funzione di sostituire la chiusura uretrale ed è costituito da un sistema idraulico che comprende una pompa, una cuffia e un palloncino. Per urinare è sufficiente premere la pompa che attiva l’intero meccanismo. Il dispositivo viene impiantato e occultato nell’organismo e non è visibile dall’esterno, uno dei fattori “vincenti” della procedura che ha molte potenzialità.
L’incontinenza urinaria è una situazione clinica che impatta in modo significativo sulla qualità della vita. Ne soffrono circa 3 milioni di donne e 2 milioni di uomini italiani ed è una patologia invalidante che può compromettere i rapporti di coppia, la mobilità, le relazioni sociali, il lavoro. Eppure, nonostante la rilevanza e le dimensioni del problema, è spesso sottovalutata e le soluzioni maggiormente adottate prevedono, ancora oggi, terapie farmacologiche e, soprattutto, l’impiego di assorbenti esterni (i cosiddetti ‘pannoloni’). La patologia, apparentemente semplice, coinvolge in realtà il cervello, il sistema nervoso, e i muscoli della vescica.
A differenza degli uomini, che soffrono d’incontinenza urinaria da sforzo prevalentemente dopo l’asportazione della prostata a seguito di un tumore, nelle donne può insorgere per cause diverse che possono agire contemporaneamente come i parti, la menopausa e la familiarità.
“Le pazienti che soffrono d’incontinenza urinaria e che si rivolgono al nostro centro sono moltissime”, segnala Silingardi, “e numerose presentano situazioni complesse. Per questo il nostro Team di Urologia ha deciso di imprimere una svolta significativa alle procedure convenzionali, come le ‘sling’ uretrali. Ci sono situazioni di severa incontinenza urinaria da sforzo con uretra fissa, che possono essere risolte solo con lo sfintere artificiale, procedura standardizzata in Francia, mentre in Italia questo tipo d’intervento non è ancora decollato e gli interventi eseguiti a tutt’oggi si contano sulle dita di una mano”.



