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Al via la XVI edizione del Modena Viaemili@docfest

Sarà la storia della fotoreporter Fatma Hassouna uccisa da un bombardamento a Gaza dopo l’annuncio della partecipazione del documentario a Cannes, “Put your soul on your hand and walk” della regista iraniana Sepideh Farsi, ad aprire la XVI edizione del Modena Viaemili@docfest, il festival del documentario che dal 12 al 16 novembre sarà ospitato dal cinema Astra di Modena con un programma ricco di proiezioni, anteprime, incontri con registe e registi e alcuni focus: Gaza, lavoro, salute mentale, violenza sulle donne, narrazioni femminili e una sezione dedicata al cinema del futuro.

Curato da Arci Modena e Ucca in collaborazione con la Fondazione Marco Biagi, con il patrocinio del Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Emilia-Romagna Film Commission e il sostegno della Fondazione di Modena, in rete con associazioni e realtà del territorio come D.E-R, Ennesimo Film Festival e Màt, il festival propone una selezione di film nazionali e internazionali passati dai maggiori festival europei, per una quattro giorni che vuole portare una riflessione sulla società contemporanea attraverso il linguaggio cinematografico offrendo momenti di incontro, dibattito, scoperta.

Il programma è stato presentato oggi a Modena in conferenza stampa con gli interventi di Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune di Modena, Roberto Roversi, direttore artistico del festival e presidente Ucca, Anna Lisa Lamazzi, presidente Arci Modena, Eleonora Costantini, ricercatrice presso Fondazione Marco Biagi UniMoRe, e Silvana Borsari, consigliera di amministrazione Fondazione di Modena.

Il festival prosegue il suo impegno per essere uno spazio più sicuro per tutte le soggettività che lo attraversano e per la riduzione dell’impatto sull’ambiente: “Fare cultura significa offrire una selezione di contenuti di qualità ma anche agire nel quotidiano azioni di rispetto verso le persone, gli spazi e l’ambiente – spiega Roberto Roversi, direttore artistico del festival e presidente Ucca -. Da sempre il nostro è un festival che si fa portatore di valori: diritti, democrazia, partecipazione, inclusione e rispetto. È un luogo di incontro, confronto e sviluppo di pensiero critico che prova a portare un’idea di comunità accogliente nei tempi bui che stiamo vivendo”.

“Il cinema del reale porta ad un pubblico ampio e trasversale temi che meritano attenzione e sostegno – aggiunge l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi -. Questo è un appuntamento aperto, in dialogo con la città, un festival che si inserisce a pieno titolo nel progetto più ampio di Modena città dei Festival”.

Il festival si apre mercoledì 12 novembre alle 21.30 con l’anteprima di “Put your soul on your hand and walk” di Sepideh Farsi, in versione originale sottotitolata, presentato da Roberto Roversi, direttore artistico del festival e presidente UCCA, che racconta l’incontro, a distanza, tra una regista iraniana in esilio a Parigi e Fatma, che da Gaza documentava con coraggio l’assedio della sua terra. Il giorno seguente alla notizia della selezione al Festival di Cannes, il 16 aprile 2025, un attacco missilistico ha ucciso Fatma Hassouna e gran parte della sua famiglia. Un film che oggi si fa memoria viva, resistenza, atto d’amore. L’ingresso è con biglietto unico a 5 euro, il ricavato della serata sarà devoluto al progetto Help Gaza Now di Arci nazionale in collaborazione con REC per sostenere la popolazione civile palestinese a Gaza. L’apertura del cinema e del bar è prevista per le 20. Giovedì 13 giornata in collaborazione con la Fondazione Marco Biagi con un focus sul cinema che racconta le trasformazioni del lavoro contemporaneo: alle 17.30 “Lavoro reloaded. Storie di lavoro contemporaneo dall’archivio del Concorso Short on Work” con il lancio della XI edizione del Concorso internazionale Short on Work a cura di Eleonora Costantini e Giulia Piscitelli, gruppo di lavoro Short on Work che dialogano con Anna Ferri, Arci Modena. A seguire la proiezione di una selezione di corti che attraversano i dieci anni del concorso. Alle 21.30 anteprima di “She” di Parsifal Reparato, che sarà presente in sala in dialogo con Roberto Roversi, direttore artistico e presidente Ucca e Giulia Piscitelli, gruppo di lavoro Short on Work. “She” dà spazio alle voci e corpi delle operaie dell’enorme parco industriale di elettronica in Vietnam dove l’80% della forza lavoro è costituita da donne che hanno accettato di lavorare a turni di 12 ore, a ritmi durissimi garantiti da una rigida disciplina. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Venerdì 14 novembre focus sulla salute mentale: si parte alle 18 con “Meglio matti che corti”, in collaborazione con Màt – Settimana della Salute Mentale, il contest internazionale di cortometraggi che raccontano la salute mentale, giunto all’XI edizione, con la proiezione delle sei opere selezionate e la possibilità di votare in sala il premio del pubblico, mentre la giuria tecnica assegna il Premio Vittorio Saltini. Alle 19.30 premiazione a cura di Giuliana Sciacqua, Associazione Tilt. Alle 21.30 anteprima de “Il Faro: il fantastico viaggio della Banda Rulli Frulli” di Gianluca Marcon e Diego Gavioli. La proiezione sarà anticipata da un’incursione musicale della banda Rulli Frulli e dalla presentazione dei registi in sala, in dialogo con Luca Zirondoli, Arci Modena. Il documentario è ambientato nelle aree dell’Emilia colpite dal terremoto dove un musicista, Federico Alberghini, va in cerca di oggetti abbandonati nelle isole ecologiche: non rifiuti, ma potenziali strumenti musicali. Tramite il riciclo e la ri-creazione artigianale, nasce la Banda Rulli Frulli, formata da ragazze e ragazzi di età, abilità, genere e provenienza diverse. Ingresso con biglietto unico a 5 euro. Sabato 15 novembre si parte alle 17.30 con la presentazione del catalogo “L’Italia che non si vede” a cura di Roberto Roversi, direttore artistico e presidente UCCA e Antonio Borrelli, vice presidente Ucca. Alle 18 proiezione in anteprima di “Nonostante le cicatrici – Despite the scars” di Felix Rier, in versione originale sottotitolata, presentata in sala dal regista e dalla protagonista Thea Malfertheiner che dialogano con Letizia Lucangeli, Ucca. L’opera racconta di come, dopo aver subito il trauma di uno stupro di gruppo, la danzatrice Thea affronta il dolore attraverso le sue coreografie, trasformando la sua vulnerabilità in un coraggio silenzioso ma feroce. Il film mette in luce il ruolo vitale dell’empatia, della dignità e dell’amore nei momenti di oscurità. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Alle 19.30 premiazione del concorso online Viaemili@docfest, dedicato alle scuole di cinema nazionali e internazionali, a cura di Anna Ferri di Arci Modena e Sabrina Milani, coordinatrice Ucca, che consegneranno il Premio della Giuria, il Premio D.E-R e il Premio del Pubblico Web, quest’ultimo assegnato votando i documentari sulla piattaforma digitale del festival. Alle ore 21.30 proiezione di “Scrivere la vita – Annie Ernaux raccontata dalle studentesse e dagli studenti” di Claire Simon, in versione originale con sottotitoli, presentato da Anna Ferri di Arci Modena. Il film, presentato a Venezia, è incentrato su Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura nel 2022 e figura centrale nel femminismo contemporaneo. Il documentario dà voce a liceali e insegnanti ponendo al centro il processo di ricezione e trasmissione della sua opera nelle scuole secondarie e nelle aree urbane e periferiche per mostrare la varietà sociale e culturale degli studenti. Ingresso con biglietto unico a 5 euro. Domenica 16 novembre spazio alle proposte e alle riflessioni sul futuro del cinema con, alle 15, il talk “Fare cultura in tempi incerti” a cura di Alice Segrati, sceneggiatrice e autrice e Jacopo Babuscio, Ucca: fare cultura è un atto politico e in un momento storico incerto e inquieto è anche rompere con le consuetudini, proporre nuove modalità di creazione, socialità e cooperazione. Intervengono Elvira Del Guercio, curatrice di festival, coordinatrice di produzione, giornalista culturale e nel comitato di selezione del Torino Film Festival e Virginia Maciel Da Rocha, programmatrice culturale e selezionatrice di festival di cinema, tra cui Lago Film Festival e ru—mòre. A seguire, proiezione di cortometraggi ibridi per tempi incerti: “Le prime volte” di Giulia Cosentino e Perla Sardella, 16′; “Hard rain noon” di Mounir Derbal, 7′; “Getty abortion” di Franzis Kabisch, 22′; “Occhio” di Giulia Falciani, 6′; “Rosaria’s Marriage” di Oscar Renni e Adina Oana Enache, 5′. Alle 17 ultimo appuntamento con “Una cosa vicina” di Loris Giuseppe Nese. Il regista e Chiara Marotta, montatrice, saranno presenti in sala e dialogano con Jacopo Babuscio, Ucca. Negli anni ’90 un bambino cresce in un ambiente segnato da profondi segreti familiari: vari uomini della sua famiglia, incluso il padre, muoiono prematuramente, e lui non ha gli strumenti per capirne le ragioni fin da subito. Da adulto, usa il cinema come strumento per interrogarsi sul passato e ricostruire la propria identità. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Infine, come evento off del festival, mercoledì 19 novembre alle 21, proiezione di “Sulla via” di Giulio Filippo Giunti e Maurizio Dall’acqua. Il docu-film racconta della prima strada della modernità e dell’impresa di Giulio Ferrari, fisico teorico, con la passione del cammino che l’ha riportata alla luce: la Via Vandelli è stata progettata nel ‘700 dall’abate matematico Vandelli, originario di Levizzano Rangone, per collegare il Ducato di Modena alla Toscana e garantire agli Este l’accesso al mare. I registi saranno presenti in sala per salutare il pubblico e dialogare con Luca Zirondoli, Arci Modena. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Il programma completo del festival è consultabile su www.modenaviaemiliadocfest.it. Artwork di Giovanni Colaneri.

La XVI edizione del festival ospiterà una delegazione di Secours Populaire Français (SPF) è un’organizzazione umanitaria nata nel 1945 con l’obiettivo di combattere la povertà e l’esclusione sociale, promuovendo la solidarietà in Francia e nel mondo e fornendo supporto immediato e duraturo alle persone in difficoltà, indipendentemente dalla loro origine, religione o condizione sociale. L’associazione opera in diversi ambiti, offrendo assistenza materiale per le famiglie più vulnerabili, interventi d’emergenza e progetti internazionali per rispondere a catastrofi naturali e crisi umanitarie. Con l’intento di allargare il suo intervento anche a percorsi di accesso alla cultura, SPF sarà a Modena durante il Festival per attivare una formazione specifica per alcuni operatori dell’associazione, in modo da acquisire, attraverso l’interazione con UCCA e Arci Modena, un prezioso know-how per replicare eventi cinematografici di qualità nel suo paese d’origine.

IL CINEMA CHE RACCONTA IL LAVORO: IL FESTIVAL INCONTRA SHORT ON WORK

Una giornata dedicata al cinema che racconta le trasformazioni del lavoro contemporaneo, giovedì 13 novembre al Modena Viaemili@docfest, al cinema Astra di Modena a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti, con un progetto in collaborazione tra il festival e la Fondazione Marco Biagi che ha dato forma a una serie di appuntamenti per le scuole, conferenze e proiezioni. Tra ottobre e novembre sono stati 500 le studentesse e studenti dei licei Muratori – San Carlo e Tassoni e degli istituti San Carlo, Corni e Barozzi di Modena che hanno partecipato alle matinée con proiezione di “After Work” di Erik Gandini e “Anywhere, anytime” di Milad Tangshir e agli incontri di approfondimento che hanno preceduto il festival. Giovedì 13, alle 17.30 al Cinema Astra arriva “Lavoro reloaded. Storie di lavoro contemporaneo dall’archivio del Concorso Short on Work” con il lancio della XI edizione del Concorso internazionale Short on Work a cura di Eleonora Costantini e Giulia Piscitelli, gruppo di lavoro Short on Work che dialogano con Anna Ferri, Arci Modena. A seguire la proiezione di una selezione di corti che attraversano i dieci anni del concorso: “Je suis une ouvrière” (Francia 2015) di Claudine Van Beneden; “Ha, ha,ha” (Finlandia, 2019) di Samuli Vaklana; “Roger” (Regno Unito, 2019) di Reuben Hamlyn; “Mollusk” (Francia, 2023) di Adrien du Chouchet. Alle 21.30 anteprima di “She” di Parsifal Reparato, che sarà presente in sala in dialogo con Roberto Roversi, direttore artistico e presidente Ucca e Giulia Piscitelli, gruppo di lavoro Short on Work. “She” dà spazio alle voci e corpi delle operaie dell’enorme parco industriale di elettronica in Vietnam dove l’80% della forza lavoro è costituita da donne che hanno accettato di lavorare a turni di 12 ore, a ritmi durissimi garantiti da una rigida disciplina. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Venerdì 14 novembre alle 11 alla Fondazione Marco Biagi “Lavoro reloaded. Storie di lavoro contemporaneo”, una conversazione intorno al lavoro femminile, al lavoro industriale e alla loro rappresentazione con gli interventi di Parsifal Reparato, regista; Carlotta Barra, Dipartimento di Economia Marco Biagi – UniMoRe; Matteo Rinaldini, Dipartimento di Comunicazione ed Economia – UniMoRe. L’ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

FARE CULTURA IN TEMPI INCERTI, TALK E CORTI PER GUARDARE AL FUTURO

Fare cultura è un atto politico, come farlo in tempi incerti? Come rompere con le consuetudini? Domenica 16 novembre dalle 15 il Modena Viaemili@docfest apre uno spazio di incontro e proposta dedicato alle e ai giovani programmatori e curatori, a chi si occupa di cultura, a chi vuole condividere idee. Un modo per aprire la sala del cinema a nuove proposte, una modalità partecipata per costruire insieme il festival del futuro, dando spazio al protagonismo giovanile. Alle 15 il talk “Fare cultura in tempi incerti” a cura di Alice Sagrati, sceneggiatrice e autrice e Jacopo Babuscio, di Ucca, che spiegano: “Fare politica in un momento storico incerto e inquieto è anche rompere con le consuetudini, proporre nuove modalità di creazione, socialità e cooperazione. Come scegliere il film da inserire in un programma quando le sfaccettature da tener presente del mondo sono in perpetua partenogenesi? Come chiamare lavoro l’attività culturale quando i tagli ai fondi pubblici non permettono di retribuire degnamente il tempo impiegato? Come modellare un festival sul pubblico e, insieme, spettatrici e spettatori sui titoli che mostriamo?”. Ne parlano con: Elvira Del Guercio, curatrice di festival, coordinatrice di produzione e giornalista culturale. Fa parte del comitato di selezione del Torino Film Festival e per la casa di produzione audiovisiva Ozono Studio (Roma) coordina la strategia festivaliera e Industry, curando le relazioni con i venditori e distributori italiani e internazionali. Collabora come freelance con Domani e altre testate giornalistiche, per cui segue i maggiori festival di cinema. Ha pubblicato saggi accademici che indagano il rapporto tra studi di genere e media, con particolare attenzione al cinema contemporaneo; e Virginia Maciel Da Rocha che si occupa di programmazione culturale e collabora come selezionatrice con alcuni festival di cinema, tra cui Lago Film Festival e ru—mòre. Dal 2022 è responsabile editoriale di uncle yanco, magazine indipendente di cinema e arti visive. A seguire, selezione di cortometraggi ibridi per tempi incerti: Le prime volte di Giulia Cosentino e Perla Sardella, 16′; Hard rain noon di Mounir Derbal, 7′; Getty abortion di Franzis Kabisch, 22′; Occhio di Giulia Falciani, 6′ e Rosaria’s Marriage di Oscar Renni e Adina Oana Enache, 5′. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

“SULLA VIA”, IL CAMMINO RITROVATO

Su un’antica strada ritrovata si intrecciano paesaggi, passi e vite: quella di Giulio, fisico e camminatore, nato sulla Via Vandelli e che alla via ha deciso di restituire vita e voce, ricostruendo minuziosamente il percorso settecentesco originario; quella di Luca, giovane gestore di un rifugio sulle Alpi Apuane, accessibile solo attraversando a piedi un paesaggio aspro e incantevole; e quella di Mara, che nel cammino ritrova la sua passione per la fotografia, nella lenta rivelazione del panorama al suo sguardo. Sono i protagonisti di Sulla via (Italia, 2025, 50’), il documentario d’autore firmato dai registi Giulio Filippo Giunti e Maurizio Dall’Acqua e prodotto da Marilisa Murgia per l’Associazione culturale Carta Bianca APS di Valsamoggia (BO), che sarà presentato in anteprima assoluta mercoledì 19 novembre alle ore 21.00 al Cinema Astra di Modena (via F. Rismondo, 21), come evento speciale nell’ambito del programma Off della 16ma edizione di ViaEmili@DocFest.

Sulla via, realizzato con il sostegno di Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Unione Comuni della Garfagnana e Unione Terre dei Castelli, racconta la Via Vandelli, ardita e visionaria strada settecentesca voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare Modena al mare, a Massa, attraversando gli Appennini e le Alpi Apuane, e progettata dall’abate ingegnere Domenico Vandelli. Un cammino che viene restituito al presente attraverso le vite di chi la abita, la percorre e se ne prende cura, come i tre protagonisti, diversi tra loro ma tutti intimamente legati alla Via.

A cominciare da Giulio Ferrari, fisico e autore di una meticolosa ricostruzione del tracciato originale della Via Vandelli, anima storica e documentale del progetto. Per lui la Vandelli è “la strada di casa”, quella su cui è cresciuto: animato da questa spinta affettiva e da una formazione scientifica rigorosa, ha dedicato oltre un anno di ricerche negli archivi storici per individuare, mappa alla mano, il tracciato più fedele a quello settecentesco. Il suo lavoro è oggi punto di riferimento per camminatori e studiosi. Giulio è il custode della Via: la conosce, la difende, la racconta.

Luca Damiani, giovane gestore del rifugio Nello Conti, sulle Alpi Apuane, incarna invece lo spirito resistente e accogliente della montagna. Il rifugio che gestisce per conto del CAI si raggiunge solo a piedi, dopo tre ore di cammino, in un paesaggio aspro e incantevole. Ogni anno, solo un elicottero porta al rifugio i rifornimenti per la stagione: tutto il resto si conquista con fatica e passione. Luca è il presidio umano e simbolico della Via nei suoi tratti più impervi: accoglie camminatori, custodisce memorie, mantiene vivo un luogo che sarebbe altrimenti silenzioso e dimenticato.

Infine Mara Piccinini, fotografa, che ha trovato nella Via Vandelli una nuova occasione per tornare alla sua arte. Dopo anni lontana dalla macchina fotografica, ha ripreso in mano la sua Hasselblad per raccontare con sguardo poetico e contemplativo i paesaggi attraversati dalla strada. Il suo è un cammino lento, di ascolto e immersione nel territorio. Mara cammina “in attesa” che il paesaggio le parli, per poterne cogliere l’essenza intima attraverso l’immagine. È il suo modo di abitare la Via: in punta di piedi, in ascolto, con uno sguardo che unisce bellezza, memoria e introspezione.

Nel suo cammino tra passato e presente, il documentario attraversa alcuni dei luoghi più suggestivi e simbolici toccati dalla Via Vandelli: dalle Salse di Puianello, fenomeno geologico di rara bellezza nei pressi di Maranello, al Palazzo Ducale di Modena e a quello di Sassuolo, antichi cuori pulsanti del potere estense, fino a raggiungere la Piazza Aranci a Massa, elegante punto d’approdo sul mare. Il viaggio si snoda anche attraverso località montane e remote come San Pellegrino in Alpe, Castelnuovo di Garfagnana e il selvaggio Passo della Tambura, nel cuore delle Alpi Apuane: luoghi che non fanno solo da sfondo, ma diventano parte integrante della narrazione e del racconto dei protagonisti.

Sulla Via è più di un documentario: è un’opera che unisce linguaggio cinematografico, narrazione storica e valorizzazione culturale. Attraverso le storie vere dei tre protagonisti, il film accompagna lo spettatore lungo un itinerario fatto di panorami mozzafiato, incontri autentici e riflessioni profonde, restituendo vita e dignità a un’opera che per troppo tempo è rimasta senza voce. «Abbiamo voluto raccontare una strada che è anche un modo di guardare il mondo: in cammino, con lentezza, con rispetto», affermano i registi Giulio Filippo Giunti e Maurizio Dall’Acqua. «Sulla Via è il nostro omaggio a chi la vive, a chi la custodisce, a chi si lascia trasformare dal viaggio».

Il documentario è accompagnato da una fotografia attenta e contemplativa, che esalta la forza del paesaggio e la bellezza nascosta dei dettagli. Il ritmo narrativo è scandito da una colonna sonora originale scritta da Gabriele Confaloni che alterna silenzi naturali a momenti musicali evocativi, contribuendo a immergere lo spettatore nel tempo dilatato del cammino. Un film che si rivolge a un pubblico ampio: appassionati di cinema del reale, camminatori, studiosi, viaggiatori lenti, ma anche cittadini curiosi di scoprire una pagina affascinante della storia del nostro Paese.

Dopo l’anteprima a Modena, il 19 Novembre alle ore 21 presso il Cinema Astra alla presenza dei registi e nell’ambito di Viemili@docfest, il film sarà presentato in una serie di proiezioni nei territori raccontati nel documentario, in collaborazione con enti, associazioni e istituzioni locali, a partire dai promotori e sostenitori del progetto: tra i prossimi appuntamenti quello a Castelnuovo di Garfagnana (Cinema Eden, venerdì 21 novembre, h. 21), a Savignano sul Panaro (Cinema Bristol, venerdì 4 dicembre, h. 21) e a Massa Carrara, con una proiezione rivolta alle scuole, il Massa il 13 Novembre.

















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