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Sicurezza, il Sindaco di Modena sulla classifica annuale de “Il Sole 24 Ore”

“Ferrara, Modena e Parma si susseguono dal sedicesimo al diciottesimo posto. Viviamo problemi comuni che non conoscono colore politico e vanno affrontati con pragmatismo, buon senso e con maggiori risorse da parte dello Stato”

La classifica annuale del quotidiano Il Sole 24 Ore sugli indici di criminalità nelle province italiane assegna a Modena il 17esimo posto (in calo di una posizione rispetto all’anno scorso). A seguire la dichiarazione del sindaco Massimo Mezzetti.

“La sicurezza è un risultato che si raggiunge insieme attraverso la collaborazione istituzionale. A Modena siamo impegnati ad affrontare la richiesta di maggior sicurezza che ci arriva dai cittadini attraverso un lavoro costante e nel rispetto delle competenze. Non mi stancherò mai di dire che la sicurezza spetta allo Stato ma che come Comune mettiamo in campo tutto ciò che è necessario e utile a creare le condizioni perché chi vive a Modena come chi viene qui per lavoro, studio o turismo possa vivere in serenità.
La fotografia che ci consegna la classifica annuale de IlSole24Ore sull’indice di criminalità nelle province italiane mette Modena al diciassettesimo posto, in discesa di una posizione rispetto all’anno scorso ma in buona compagnia con altri territori della regione: Ferrara, Modena e Parma si susseguono infatti dal sedicesimo al diciottesimo posto. Questo per sottolineare che viviamo problemi comuni che non conoscono colore politico e vanno affrontati con pragmatismo, buon senso e con maggiori risorse da parte dello Stato. Purtroppo le notizie che ci arrivano dalla prossima legge di Bilancio non sono certo positive, e non solo sul fronte delle risorse per la sicurezza ma in generale. Parlo anche dei trasferimenti per la spesa corrente con cui il Comune finanzia il welfare perché la sicurezza si realizza anche attraverso adeguate politiche sociali: ecco sicuramente posso dire che ai 2 milioni tagliati lo scorso anno si aggiunge un altro milione di euro di taglio di risorse statali che si scarica sul 2026. Lo Stato ci trasferirà risorse inferiori ai 25 milioni di euro a fronte di oltre 250 milioni di euro di spese correnti.
Sulla sicurezza, intesa in senso ampio come unione gestione affidata alle forze dell’ordine e politiche sociali, serve uno sguardo lucido e ampio che contempli anche un’altra questione che ritengo fondamentale: la certezza della pena. A nulla serve inasprire le pene e creare nuovi reati se poi la certezza della pena diventa un vago concetto perché chi viene arrestato si trova dopo poco libero o con obblighi facilmente aggirabili”.

















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