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Sicurezza sul lavoro. Nel 2024 oltre 18mila aziende controllate in Emilia-Romagna, il 68% nel settore edile

Emesse quasi 3.500 contravvenzioni, 10mila le visite effettuate dal Servizio di Prevenzione. I dati diffusi in occasione della Settimana europea

Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

Oltre 18mila aziende controllate, di cui il 68% nel settore edile, con quasi 3.500 contravvenzioni emesse. E ancora 644 inchieste su infortuni e altre 190 su malattie professionali per un totale di quasi 10mila visite effettuate dal servizio Psal (Prevenzione sicurezza ambienti di lavoro).

Sono i numeri dell’attività di vigilanza e controllo portata avanti in Emilia-Romagna nel 2024 e diffusi in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

“La sicurezza sul lavoro è una delle priorità di mandato di questa giunta- sottolinea l’assessore alla Sicurezza e legalità del lavoro, Giovanni Paglia-: l’impegno è massimo non solo per il rispetto delle norme, che controlliamo grazie al contributo fondamentale delle aziende sanitarie, ma anche perché si sviluppi una cultura della sicurezza sul lavoro trasversale. Ci muoviamo- prosegue Paglia- seguendo il solco delle parole del presidente Mattarella, che ha ricordato come ‘un lavoro non è vero se non è anche sicuro’ e con questo obiettivo continuiamo a sviluppare iniziative e buone pratiche che coinvolgano un numero sempre maggiore di lavoratrici e lavoratori, imprese e professionisti. Sappiamo, infatti- conclude l’assessore- che la precarietà dei contratti, gli eccessivi cambi di personale e turni di lavoro troppo lunghi portano a una mancata formazione del personale, alla stanchezza e ad altre cause che rischiano di scatenare incidenti. Il nostro impegno deve, quindi, essere su tutti questi fronti, perché il luogo di lavoro diventi sicuro”.

I dati

I Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spsal) e le Unità Operative Impiantistiche Antinfortunistiche (Uoia) della Regione hanno complessivamente svolto attività di controllo e vigilanza in 18.421 aziende, l’8,4% delle PAT (Posizioni Assicurative Territoriali) sul territorio: di queste il 68% nel settore edile, il 5% in quello agricolo, il 26% negli altri settori e l’1,4% per l’emissione di pareri. In seguito all’attività ispettiva, sono stati emessi 2.934 atti ed elevate 3.480 contravvenzioni. Inoltre: 644 inchieste sugli infortuni concluse e 190 inchieste sulle malattie professionali concluse, 9.827 visite effettuate dal Servizio PSAL.

Un portale open data e le altre attività di prevenzione

La Regione si avvale anche dell’innovativo portale open data OReIL (Osservatorio Regionale di monitoraggio degli Infortuni e delle malattie professionali o correlate con il Lavoro), che riunisce e rende fruibili i dati Inail, quelli su mesoteliomi e tumori naso-sinusali e quelli delle attività dei Medici competenti sull’idoneità al lavoro e i rischi professionali.

Gli interventi di informazione, formazione e assistenza in materia di prevenzione nel 2024, che hanno riguardato aziende e lavoratori, sono stati quasi 1.000, ai quali si aggiungono numerose iniziative nelle scuole, tra cui il concorso regionale “Dalla scuola al lavoro in salute e sicurezza” e l’istituzione del patentino per il trattore per gli studenti di agraria.

Sempre validi, poi, il Piano regionale amianto e le 12 Buone pratiche raccomandate in tema di sorveglianza sanitaria, sani stili di vita, prevenzione degli infortuni nel comparto della logistica, sicurezza di macchine, attrezzature, impianti e carrelli elevatori, rischi stradali nel settore del trasporto, rischi di cadute dall’alto, rischi derivanti dall’uso di trattori agricoli, rischi psicosociali nelle residenze per anziani, rischio di sovraccarico nell’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti, riduzione dell’esposizione ai gas di scarico diesel nelle autofficine.

Infine, sono 285 le realtà imprenditoriali che aderiscono al programma “Luoghi di lavoro che promuovono salute”, uno strumento rivolto alle imprese per incentivare stili di vita sani nei contesti lavorativi in un’ottica di total worker health, per un totale di quasi 108mila lavoratori e lavoratrici potenzialmente coinvolti. Le azioni intraprese dalle aziende, contenute nel “Documento regionale di pratiche raccomandate e sostenibili in tema di adozione di sani stili di vita”, vanno dai gruppi sportivi aziendali all’attenzione all’alimentazione in mensa, dal sostegno per smettere di fumare all’incentivare chi si reca al lavoro a piedi o in bici.

















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