
La Cgil di Modena, il sindacato scuola Flc Cgil e la Rete degli Studenti Medi, criticano con fermezza la proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, già approvata in Senato, relativa all’Educazione emotiva e all’approccio all’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.
La linea del Ministero, procede nella stessa direzione delle altre proposte fatte fino ad ora, come quella relativa alla riforma delle Indicazioni Nazionali verso le quali domani 18 ottobre saranno organizzati sit in in tutte le piazza italiane: minare alla base i principi di una scuola moderna, laica e inclusiva.
Quello che si sta tentando di imporre è un modello di scuola che non tiene conto della complessità della società contemporanea, della pluralità delle famiglie e delle identità.
L’estensione del “consenso informato” dei genitori a tutte le attività che riguardano “materie di natura sessuale, affettiva o etica” come previsto dalla riforma è un vero e proprio diritto di veto nelle mani delle famiglie. Questo meccanismo oltre a portare all’esclusione di intere fasce di studenti da fondamentali percorsi di prevenzione e conoscenza, creando di fatto un’enorme disuguaglianza tra studenti, nega il ruolo fondamentale proprio degli organi collegiali e l’autonomia scolastica.
Vietare l’attività di educazione sessuale e affettiva nella scuola secondaria di primo grado rappresenta un pericoloso passo indietro: è in questa fase cruciale dello sviluppo che ragazze e ragazzi necessitano di strumenti per comprendere i cambiamenti del proprio corpo, la sessualità, il consenso, per prevenire fenomeni come la violenza di genere.
“Il ruolo della scuola non è quello di sostituirsi alla famiglia, ma fornire gli strumenti per la costruzione e la crescita di un cittadini consapevoli. In un paese in cui ad aumentare sono solo i femminicidi, 69 dall’inizio dell’anno, e le morti sul lavoro. Questo Governo conferma una volta di più di volerci sudditi e non cittadini consapevoli ” dichiara Aurora Ferrari della segreteria Cgil di Modena.
“Di fronte all’ondata di violenza di genere e al disagio giovanile, la risposta non può essere la censura o l’esclusione. Ostacolare l’educazione alla sessualità e all’affettività, soprattutto alle medie, significa condannare le nuove generazioni a crescere senza gli strumenti per comprendere il rispetto, l’empatia e il consenso. La scuola deve guardare avanti, non tornare indietro. L’educazione affettiva deve essere un diritto e un dovere, non un’opzione” dichiara Eleonora Verde segretaria Flc Cgil Modena.
“Da anni come Rete degli Studenti Medi chiediamo che vengano inseriti percorsi di educazione sessuale, affettiva e al consenso in ogni scuola di ordine e grado. Vogliamo percorsi che siano obbligatori per tutti gli studenti e tenuti da personale esperto e specializzato. Il Ministro Valditara però sceglie ancora una volta di non ascoltare le esigenze della popolazione studentesca, ma al contrario continua a fare passi indietro su questioni fondamentali come questa. Abbiamo sempre creduto e lottato per una scuola veramente inclusiva, accessibile a tutti, laica e a misura di studente, continueremo a farlo finché non saremo ascoltati” dichiara Frida Fruggeri della Rete degli Studenti Medi di Modena.