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A Bruxelles l’intervento del presidente de Pascale al Parlamento europeo per la Eu Covenant of Mayors for Climate & Energy

Dal cambiamento climatico all’indipendenza energetica, dalla messa in sicurezza dei territori alla coesione sociale: sono alcune delle sfide che segnano il presente e delineano il futuro dei sistemi territoriali, chiamati a ripensare modelli di sviluppo e strumenti di pianificazione ambientale, economica e infrastrutturale. Garantire sostenibilità ambientale ed equilibrio energetico, preservare il capitale naturale e infrastrutturale, investire in innovazione e conoscenza sono obiettivi che orientano oggi le strategie per una crescita capace di coniugare competitività, sicurezza, coesione sociale e qualità della vita.

È questo il filo conduttore della Eu Covenant of Mayors for Climate & Energy 2025, il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, che si è svolto oggi a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo: un momento di confronto tra istituzioni europee, governi nazionali, Regioni e Comuni impegnati a ridurre le emissioni, migliorare l’efficienza energetica e rafforzare la sicurezza dei territori, contribuendo agli obiettivi del Green Deal europeo e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Al centro dei lavori, le strategie per guidare la transizione ecologica ed energetica attraverso un approccio integrato e una cooperazione multilivello tra istituzioni europee, nazionali e territoriali, capace di coniugare mitigazione e adattamento, innovazione e partecipazione, competitività economica e inclusione sociale.

Alla sessione plenaria, che si è svolta nell’Emiciclo, è intervenuto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, membro del Board europeo del Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia. Nel pomeriggio, il presidente ha anche incontrato la vicepresidente esecutiva della Commissione europea e commissaria per le competenze, l’istruzione, la cultura, il lavoro e i diritti sociali, Roxana Minzatu, per un confronto sul ruolo delle Regioni nella gestione della transizione energetica e delle politiche per la sostenibilità e l’occupazione. A seguire, l’incontro bilaterale con l’ambasciatore Vincenzo Celeste, rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea.

“La qualità della vita, la sicurezza dei territori e la tenuta delle comunità sono il fondamento di ogni politica pubblica che voglia guardare al futuro con responsabilità- ha dichiarato il presidente de Pascale-. La crisi climatica è già una realtà che incide sulla vita delle persone e dei territori. Regioni e Comuni sono in prima linea nel fronteggiare gli effetti sempre più frequenti di alluvioni, ondate di calore e siccità, nel tradurre le scelte in azioni concrete e nel gestire la prevenzione e l’emergenza. È fondamentale rafforzare la collaborazione istituzionale tra istituzioni europee, autorità nazionali, Regioni e amministrazioni locali, per rendere più efficaci le politiche e più forti le risposte dei territori. Allo stesso tempo, occorre accompagnare una transizione energetica equa e realistica, capace di coniugare sostenibilità, sicurezza e accessibilità. Promuovere energia sostenibile e innovazione significa rafforzare la competitività, ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita. È con il contributo di tutti, istituzioni e territori, che si costruisce un futuro più equo e più sicuro per le nostre comunità”.

In Emilia-Romagna 270 Comuni e Unioni di Comuni – pari all’83% del totale dei Comuni e al 92% dell’intera popolazione regionale – hanno approvato un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile. È il documento programmatico con cui i comuni aderenti al Patto dei Sindaci pianificano azioni per ridurre le emissioni di CO2, aumentare l’efficienza energetica e il ricorso alle fonti rinnovabili, e adattarsi ai cambiamenti climatici. Per promuovere una transizione energetica equilibrata e sostenibile, la Regione ha messo in campo una strategia di ampio respiro, che da un lato punta a ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza dei consumi, e dall’altro a favorire la produzione da fonti rinnovabili e l’autonomia energetica dei territori. Dalla legge regionale sulle comunità energetiche agli investimenti in infrastrutture e tecnologie per l’autoproduzione e le energie pulite, fino a una pianificazione complessiva orientata a rafforzare l’indipendenza energetica, sostenere la competitività delle imprese, promuovere l’innovazione e accompagnare cittadini e sistemi produttivi verso un futuro a basse emissioni.

La rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, con 11 infrastrutture in 20 sedi sul territorio, rappresenta uno dei pilastri di questa strategia, collegando università, centri di ricerca e imprese per sviluppare soluzioni innovative nei campi dell’energia, dell’ambiente e della sostenibilità. Il Dama – Tecnopolo di Bologna, sede del supercomputer Leonardo e del Data Center del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (Ecmwf), è oggi uno dei principali hub europei per i big data e il climate computing e ospiterà la nuova Università delle Nazioni Unite sui Big Data e il Clima, dedicata all’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

“Insieme ai Comuni, al mondo della ricerca e alle imprese, stiamo costruendo un sistema che punta a rafforzare la prevenzione e a migliorare la capacità di risposta del territorio attraverso strumenti concreti e innovativi- ha concluso de Pascale-. Con l’obiettivo di fare dell’Emilia-Romagna un ecosistema avanzato di innovazione e ricerca applicata alle politiche ambientali, dove conoscenza scientifica, transizione ecologica e sviluppo sostenibile si rafforzano a vicenda”.

Il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia

Il Covenant of Mayors for Climate & Energy è l’iniziativa promossa dalla Commissione europea che riunisce oltre 10.000 amministrazioni locali impegnate a tradurre gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del Green Deal in azioni sui territori. Le adesioni si basano su tre pilastri — mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai loro effetti e contrasto alla povertà energetica — e prevedono l’elaborazione di un Piano d’Azione per il Clima e l’Energia Sostenibile (Paesc) con obiettivi misurabili e monitoraggio. L’iniziativa è sostenuta da partner istituzionali come il Comitato delle Regioni e il Centro comune di ricerca (Jrc). L’Emilia-Romagna partecipa ai lavori europei tramite il Board internazionale, contribuendo alla definizione di strategie condivise e alla diffusione di buone pratiche su efficienza energetica, economia circolare e governance multilivello.

















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