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A San Lazzaro nasce “La Farina del Dono”: progetto di comunità per un’agricoltura solidale e condivisa

A San Lazzaro prende il via “La Farina del Dono 2026”, il primo progetto partecipativo promosso dalla Fattoria del Dono, lo spazio pubblico dedicato all’agroecologia di comunità in via Scuole del Farneto 1 e inaugurato nello scorso aprile. L’iniziativa nasce per avviare la formazione di una Comunità a Sostegno dell’Agricoltura (CSA), un modello che unisce cittadini, agricoltori e realtà sociali in un impegno condiviso per una produzione agricola rispettosa dell’ambiente e del bene comune.

Il Comitato di Gestione della Fattoria del Dono – composto dalle realtà del Terzo Settore, Campi Aperti (capofila), Deafal, Agriverde cooperativa sociale e CittàCampagna APS – invita tutti i cittadini a partecipare a una raccolta fondi destinata a coprire le spese per la coltivazione, con metodo agroecologico e totalmente biologico, la mietitura e la produzione di farina a km zero di grano tenero in un ettaro di terreno. La farina sarà distribuita, a partire da settembre 2026, per sostenere le attività territoriali rivolte a persone in situazione di fragilità e per essere condivisa con chi avrà partecipato alla raccolta fondi.

L’obiettivo economico complessivo è di 4mila euro, da raggiungere entro la fine del mese di ottobre attraverso la sottoscrizione di un impegno economico da parte dei cittadini, con un contributo minimo consigliato di 50 euro. Per aderire e ricevere informazioni dettagliate sull’iniziativa è sufficiente scrivere all’indirizzo lafattoriadeldono@gmail.com.

“Questa iniziativa rappresenta il primo esempio concreto di quello che la Fattoria del Dono vuole essere per la nostra comunità: un luogo di condivisione, solidarietà e partecipazione attiva – spiega la Vicesindaca e Assessora all’agroecologia, Sara Bonafè – Qui la cura della terra diventa un gesto collettivo, un’occasione per costruire relazioni, per prendersi cura delle persone e del territorio, uno spazio vivo e inclusivo, dove l’agricoltura non è solo produzione, ma anche educazione, cooperazione e impegno civico. Un passo concreto verso una nuova cultura della sostenibilità e della corresponsabilità, in cui cittadini e istituzioni collaborano per generare valore sociale e ambientale”.

















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