L’incontro al Ministero della Cultura di questa mattina si è svolto con il consueto spirito collaborativo. La delegazione di tecnici del Comune e del gruppo di esperti per la messa in sicurezza della Garisenda, guidata dalla dirigente del dipartimento Manuela Faustini e dall’ing. Raffaela Bruni, ha presentato quanto emerso dal monitoraggio, che ha registrato una rotazione positiva della torre verso via Zamboni, che potrebbe essere legato agli interventi effettuati sino ad oggi.
Ai tecnici del Ministero della Cultura è stato sottoposto un nuovo cronoprogramma dei lavori che potrebbe incidere sulla rigidità delle procedure PNRR. I tecnici di Ministero e Comune faranno un approfondimento nei prossimi giorni per capire se è possibile, ed in quali termini, rimodulare il finanziamento PNRR, eventualmente anche riducendolo.
In ogni caso si procederà con il nuovo cronoprogramma. L’uso di un finanziamento PNRR soggetto a stringenti limiti temporali si è rivelato non essere adeguato alla luce del perfezionamento delle indagini e delle campagne di monitoraggio, che suggeriscono di svincolare i lavori da scadenze amministrative. Questo per la stessa natura dell’intervento di messa in sicurezza, che non ha una regola d’arte definita, e definibile, in partenza. Il Comune sta realizzando opere PNNR per quasi un miliardo di euro, quindi sono ben noti gli oneri di queste tipologie di fondi.
L’obiettivo resta quello di fare il bene della Torre e procedere con tutte le cautele necessarie e, se necessario, modificare il progetto rispetto alle esigenze che dovessero emergere.
Se questo dovesse comportare la rimodulazione o riduzione dei fondi PNRR, la loro sostituzione con altre fonti di finanziamento, o il non potersene avvalere, il Comune farà ovviamente fronte agli investimenti ulteriori necessari.