E’ terminata domenica 28 settembre 2025, la mostra “Le piastrelle da piccole. 1889-1939: i primi cinquant’anni del Distretto”, inaugurata presso il Museo della Ceramica del Castello di Spezzano nella primavera 2024.
Oltre 11.000 visitatori, tra cui appassionati, ricercatori, insegnanti e studenti, esperti del settore, hanno potuto apprezzare l’esposizione nata per raccontare un interessante periodo della storia produttiva locale.
Dal 20 aprile al 31 dicembre 2024 si sono registrate oltre 6.000 presenze, mente dal 1° gennaio al 28 settembre 2025 i visitatori sono stati oltre 5.000.
A questi importanti numeri si aggiungono 68 visite guidate con esperti e curatori e 16 laboratori di ceramica per le scuole che si sono svolti nell’ambito della mostra.
Nelle sale del piano nobile del castello di Spezzano sono state esposte, per oltre un anno, rare e particolari piastrelle a testimonianza degli albori dell’industria ceramica, con un focus sulle prime aziende, sulle vicende produttive e personali dei pionieri e delle famiglie che hanno fatto la ceramica nel Distretto.
Oltre ai pezzi maggiormente rappresentativi della prima ceramica industriale, del design dell’epoca e dei decori, la mostra presentava diverse ambientazioni ricostruite o ritrovate nelle abitazioni del territorio. Immagini che raccontavano come la piastrella rivestisse soprattutto “spazi di servizio” destinati al personale domestico. La scelta di rivestire luoghi privati racconta il cambiamento di gusto nell’abitare, le trasformazioni nei processi costruttivi, l’importanza del rivestimento nel qualificare particolari ambienti. Sono questi gli elementi che hanno dato il via alla domanda iniziale di pianelle, spingendo alla nascita delle prime poche manifatture di Sassuolo tra fine 1800 e inizio 1900.
La mostra “Le piastrelle da piccole. 1889-1939: i primi cinquant’anni del Distretto” è stata proposta da Comune di Fiorano Modenese e Museo della Ceramica, in collaborazione con Confindustria Ceramica, Acimac, Società Ceramica Italiana ed il sostegno di Ceramiche Marca Corona, con il contributo di Marazzi Group per la ricerca scientifica.