Sono partiti nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione della nuova aula bioclimatica nel giardino della scuola dell’infanzia Diana, all’interno del parco del Popolo di Reggio Emilia. L’aula bioclimatica è uno spazio esterno pensato in continuità e perfettamente integrato con quello interno, che punta non solo ad ampliare gli spazi per le esplorazioni e le ricerche attraverso una pluralità di linguaggi, ma si propone di sperimentare un nuovo modello architettonico e educativo “adattivo”, replicabile e adattabile anche nelle altre scuole dell’infanzia cittadine.
La struttura – progettata secondo criteri innovativi e di sostenibilità in linea con la Strategia di Adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano di Reggio Emilia – ha l’obiettivo di mitigare gli effetti del fenomeno “isola di calore”, contribuendo alla migliore gestione delle acque meteoriche e favorendo l’uso dello spazio durante tutto l’anno.
Oltre alla realizzazione dell‘aula bioclimatica, il progetto – a cura dello Studio Dusi – prevede anche la riprogettazione della piccola tribuna in legno situata nel cortile della scuola dove vengono svolte alcune attività all’aperto, tra cui l’assemblea dei bambini; la sostituzione della recinzione e la riqualificazione del verde del giardino interno.
Tutti gli interventi sono stati progettati in linea con la filosofia del “Reggio approach”, in quella che è stata una delle prime scuole d’infanzia a sperimentare la filosofia pedagogica di Loris Malaguzzi, e prevedono una connessione profonda tra i bambini e l’ambiente che li circonda, in linea con il concetto di “spazio come terzo educatore”, incoraggiando il loro sviluppo emotivo e cognitivo in armonia con la natura.
Un valore aggiunto del progetto è infine rappresentato dall’essere il risultato di un lungo e proficuo percorso partecipativo che ha coinvolto il personale dell’Amministrazione comunale, educatori e famiglie dei bambini, al fine di sviluppare un intervento che tenesse conto del punto di vista dei bambini e delle loro specifiche esigenze.
I lavori, il cui termine è previsto per la fine di novembre 2025, prevedono un investimento complessivo di quasi 350.000 euro ed è interamente finanziato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) all’interno del programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano.
“L’aula bioclimatica della scuola Diana costituirà un modello che ci piacerebbe replicare anche nelle altre scuole dell’infanzia cittadine, continuando a investire sulla qualità degli spazi in cui crescono e si formano i cittadini di domani – dice il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Lanfranco De Franco – Questo intervento, che si pone come precursore del più generale progetto di riqualificazione dell’area del parco del Popolo e del parcheggio dell’ex caserma Zucchi – si caratterizza per il suo carattere innovativo e sperimentale, che ci permetterà di realizzare uno spazio bello e funzionale, vivibile durante tutto l’anno. Anche i bambini hanno accolto molto bene questa novità e seguono con attenzione l’evolversi del cantiere, che si concluderà entro novembre”.
“Questo intervento -consente di realizzare un’estensione degli spazi della scuola valorizzando ulteriormente il suo parco e la sua vocazione storica fortemente educativa – dice l’assessora alle Politiche educative Marwa Mahmoud – Un elemento che ha caratterizzato questo progetto, fin dalla sua fase preliminare, è stato il percorso di condivisione con la Scuola d’Infanzia Diana, le famiglie e il Consiglio Infanzia Città: ancora una volta, quindi, la partecipazione ha rappresentato un valore aggiunto e determinante per plasmare l’evoluzione degli spazi che abitano i più piccoli e il personale scolastico tutti i giorni”.
IL PROGETTO – La struttura della nuova aula bioclimatica sarà costituita da una tettoia addossata a un lato all’edificio della scuola, il cui stile si ispira alle architetture liberty che adornavano i dehor degli chalet nei parchi cittadini di inizio Novecento. L’area su cui oggi sorge la scuola, infatti, un tempo ospitava lo Chalet Bottazzi, un edificio porticato che accoglieva attività di ristoro per i visitatori del parco del Popolo: il progetto dell’aula si propone di ricollegare il nuovo intervento alle radici storiche del luogo, cercando di ricreare uno spazio porticato simile a quello originario, caratterizzato da un sistema di pilastri e una copertura in parte una copertura in lamiera destinata a sorreggere piante rampicanti.
La struttura portante dell’aula bioclimatica sarà composta da pilastri in acciaio di 12 centimetri di lato, con un telaio in tubolari quadrati e un grigliato metallico, progettato per sorreggere il verde rampicante che, col tempo, coprirà l’intera struttura.
È prevista la realizzazione di un sistema integrato di raccolta delle acque meteoriche provenienti dalla copertura dell’edificio scolastico, con l’obiettivo di riutilizzarle per l’irrigazione e altri usi non potabili. Questa scelta non risponde soltanto a una logica di sostenibilità ambientale, ma ha anche un valore educativo: i bambini, coinvolti in attività didattiche legate al recupero dell’acqua piovana, avranno infatti l’opportunità di comprendere l’importanza del ciclo dell’acqua e dell’uso responsabile delle risorse naturali. Il progetto si trasforma così in uno strumento di sensibilizzazione ambientale in cui i più piccoli non solo imparano i concetti di riciclo e sostenibilità, ma possono anche vedere in azione i principi che promuovono un futuro più verde e resiliente.
Una soluzione innovativa dal punto di vista educativo, quindi, che si caratterizza anche come un esempio di costruzione sostenibile, utilizzando materiali ecocompatibili e a basso impatto ambientale. La struttura portante dell’aula bioclimatica è realizzata in acciaio che, oltre a garantire una notevole resistenza, riduce significativamente l’impatto del cantiere sul contesto urbano, grazie alla capacità di poter essere prefabbricato e facilmente assemblato. L’utilizzo dell’acciaio consente inoltre di ridurre i tempi di costruzione e l’emissione di polveri sottili e rumori, fattori che spesso impattano negativamente sugli spazi scolastici e circostanti. Infine, l’acciaio è un materiale riciclabile al 100%, contribuendo a un ciclo di vita più sostenibile per l’intero
edificio.
Per la pavimentazione è stato invece scelto il legno, un materiale naturale che, oltre a essere esteticamente piacevole, offre importanti vantaggi ecologici grazie alla capacità di immagazzinare il carbonio, riducendo l’impronta ecologica dell’edificio. Inoltre, contribuisce al miglioramento del comfort acustico e termico, creando un ambiente più accogliente per le attività didattiche.
L’aula bioclimatica sarà affiancata da un ulteriore nuovo spazio a servizio dell’attività didattica, dove depositare e stoccare materiali e attrezzature di uso quotidiano. In parallelo, viene infatti anche riprogettato in una veste più funzionale e moderna la tribuna all’aperto, il sistema di gradoni in legno situato nel cortile della scuola e utilizzato per le attività dei bambini all’aperto che oggi presenta segni di usura causati dagli agenti atmosferici. Al suo posto verrà impiantata una struttura in acciaio e pavimentazione in legno, realizzata con la stessa tecnologia costruttiva dell’aula bioclimatica: lo spazio sfrutterà il microclima e le zone d’ombra prodotte dalla vegetazione circostante, con un migliore comfort termico soprattutto nei periodi più caldi.
Verrà infine sostituita la recinzione esistente con una nuova soluzione che, garantendo la sicurezza dei bambini, punta a favorire una relazione più aperta e permeabile tra gli spazi scolastici e il contesto naturale circostante, creando una continuità visiva che inviti alla scoperta e al contatto con la natura. L’intento è quello di portare l’ambiente naturale del parco all’interno dell’area scolastica, rendendo l’esterno più accessibile e parte integrante dell’esperienza educativa. In questo modo, si favorisce un’interazione continua tra i bambini e lo spazio verde, stimolando la loro curiosità e sensibilità verso la natura, mentre la scuola diventa un luogo in cui i confini tra interno ed esterno si dissolvono, favorendo l’apprendimento attraverso l’esplorazione diretta dell’ambiente circostante.
IL VERDE – L’attività di progettazione dell’area cortiliva – curata dall’agronoma Marcella Minelli – prevede il riordino e la riqualificazione in chiave adattiva degli spazi verdi esterni, al fine di ridurre le temperature superficiali durante le ore più calde e migliorare il microclima e il benessere dei bambini e delle insegnanti. Particolare attenzione viene inoltre data alla valorizzazione della biodiversità a diversificare il patrimonio naturalistico esistente.
A oggi, infatti, il giardino del Diana è caratterizzato dalla presenza di moltissimi alberi e poche specie, di cui una buona parte sempreverdi (cedri), e da una siepe sempreverde di Prunus laurocerasus che ne segna il confine, dividendolo così dal grande parco storico in cui è inserito con un muro verde. Difficile percepire quindi, in uno spazio del genere, il paesaggio urbano, l’effetto del soleggiamento, il passaggio delle stagioni, ma anche la biodiversità che la natura ci può offrire. Alle 15 specie vegetali, arboree e arbustive, che caratterizzano ora l’area verde del Diana, se ne aggiungeranno una ventina, anche caratterizzate da differenti colorazioni (fiori, frutti e foglie) nei diversi periodi dell’anno.
Il progetto di riqualificazione mira a creare consapevolezza, anche nelle famiglie utenti e negli studenti della vicina Università, rispetto al tema dei cambiamenti climatici e del benessere generato dal rapporto osmotico con la natura, abituando i bambini – fino dalla più tenera età – a percepire lo spazio come una continuità tra dentro e fuori, tra gli spazi di vita all’interno e gli spazi naturali.
In accordo con le educatrici, si è scelto quindi di aprire la vista del cortile sull’esterno: verso il parco, con il suo cedro secolare e il cerchio ordinato formato dai bagolari, ma anche verso alcune delle parti più caratteristiche del centro storico, come il teatro Cavallerizza e l’ex Caserma Zucchi. Verranno quindi eliminate alcune parti di siepe e create aperture verso l’esterno, andando a valorizzare l’effetto ombreggiante caratteristico delle specie arboree presenti (di fatto oggi annullato dalla presenza della siepe) e creando un effetto di ricircolo dell’aria grazie alla diversa temperatura tra gli spazi in ombra, dentro la scuola e quelli soleggiati e inghiaiati all’esterno.
All’interno del cortile verranno poi introdotte diverse specie ombreggianti (rampicanti), sostituendo alcune piante di glicine in posizione poco favorevole, con altre specie, creando continuità con l’ombra della pergola bioclimatica, con effetti rinfrescanti diversi.
L’eliminazione di parti di siepe sempreverde, permetterà anche la sua parziale sostituzione con altre specie caratterizzate da fogliame di diverso tipo, facilitando così anche la comprensione da parte dei bambini, tramite l’osservazione, degli effetti della diversità fogliaria e della loro capacità di migliorare la qualità dell’aria.
Verrà poi introdotto un sistema di drenaggio proprio all’entrata della scuola, per diminuire il sovraccarico fognario in caso di forti piogge, favorendo l’infiltrazione dell’acqua in profondità e immagazzinandola negli strati inferiori del terreno. Il drenaggio verrà finito con ulteriore strato di ciottoli di diverso colore e materiale, da utilizzare per far percepire ai bimbi la loro singola capacità riflettente e contribuire quindi a stimolare la loro tattilità.
Il progetto prevede infine anche la raccolta dell’acqua piovana da alcune grondaie, dentro una coppia di serbatoi da cui l’acqua è prelevabile facilmente anche dai bambini, per l’irrigazione delle piante.