martedì, 30 Settembre 2025
17 C
Comune di Sassuolo
HomePubliredazionalipubbliredazionali sassuoloSituazione della salute mentale nel 2025





Situazione della salute mentale nel 2025

Nel 2025 la situazione della salute mentale è più che mai di fondamentale importanza. I motivi? L’aumento dei disturbi d’ansia e depressione, il diffondersi di contesti in cui lo stress cronico finisce per farla da padrone, la crescente richiesta di servizi psicologici da parte dei cittadini.

 

Quali sono i dati riguardo la salute mentale mondiale nel 2025?

Secondo il report AXA Mind Health 2025, circa un quarto della popolazione mondiale sperimenta gravi sintomi di depressione, ansia o stress. AXA Mind Health Report 2025 è la quinta edizione di un’indagine globale sul benessere mentale, condotta da AXA in collaborazione con IPSOS. La ricerca, effettuata su un campione di 17.000 adulti in 16 Paesi, rivela come in Italia il 27% degli intervistati abbia sperimentato o stia sperimentando disturbi mentali di vario genere. Numeri, questi, che appaiono in leggero calo rispetto al 2023, mentre la percentuale globale resta stabile al 32%.

Il dato più preoccupante, però, proviene dai giovani adulti: il 44% di loro denuncia problemi di salute mentale più o meno rilevanti. In questo caso, l’uso intensivo dei social media e l’aumento incontrollato delle attività digitali sono percepiti come fattori potenzialmente aggravanti dalla comunità scientifica. Se in alcune nazioni, Italia compresa, il disagio psicologico rimane stabile rispetto agli anni precedenti, in alcune aree del globo si stanno raggiungendo livelli record rispetto al recente passato.

 

E com’è la situazione in Italia?

Un’analisi del 2024 svolta da Unicusano segnala come oltre 16 milioni di italiani manifestino un disagio psicologico medio-grave, con prevalenza di disturbi come ansia e depressione. Le categorie più colpite sono le donne e i giovani. Depressione e ansia, peggiorati anche dalla recente pandemia, sono aumentati rispettivamente del 28 e del 26%, mentre gli sbalzi d’umore (60%), i disturbi del sonno (59%), i sintomi depressivi (58,9%) e le crisi di panico (38%) sono i sintomi più diffusi tra coloro che spendono fino a un massimo di 100 euro mensili per l’acquisto di psicofarmaci: nel 2023 quasi il 20% degli italiani ha assunto ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore e antipsicotici. A farne un uso maggiore le donne con più di 65 anni. Secondo la stessa ricerca, la fonte di disagio più importante sembra essere il lavoro. Ma come accennato in precedenza, sono i ragazzi a soffrire di più: se ne contano più di 700.000 in Italia e oltre 11 milioni in tutto il continente europeo. Il 33% di questi non richiede alcun consulto medico.

Nonostante moltissime persone rinuncino ad esporsi, il sistema pubblico italiano fatica a rispondere alla domanda. In primo luogo, si registra una forte carenza di operatori: il numero di professionisti impegnati nel settore pubblico è diminuito, mentre le prestazioni erogate sono aumentate, sovraccaricando il personale residuo. Secondo il Piano Nazionale Salute Mentale 2025-2030, i disturbi mentali pesano per circa il 3,3% del PIL, con perdite superiori a 20 miliardi di euro dovute soprattutto alla riduzione della produttività. Nonostante ciò, la spesa sanitaria dedicata alla salute mentale nel 2022 è stata soltanto il 3,3% del totale, ben al di sotto della media europea, pari al 5%. Permangono, inoltre, notevoli disparità regionali nell’accesso ai servizi e nella capacità diagnostica, con alcuni territori meglio forniti rispetto ad altri.

Le persone affette da problemi di salute mentale manifestano difficoltà anche in termini occupazionali: il tasso di occupazione per coloro che lamentano disturbi gravi è significativamente inferiore alla media nazionale. Come accennato, in Italia la fascia giovanile resta tra le più colpite in assoluto: parecchi adolescenti e giovani adulti manifestano sintomi significativi di depressione o ansia che, se non riconosciuti e trattati per tempo, possono evolvere in vere e proprie patologie croniche. Le donne, invece, continuano a mostrare percentuali maggiori di diagnosi legate ai disturbi affettivi.

 

Come è possibile curare la propria salute mentale?

Curare la salute mentale implica l’aderenza a determinate procedure diagnostiche, interventi terapeutici e politiche preventive diffuse. Ambiti chiave sono la terapia psicologica, la psichiatria, l’intervento precoce in età adolescenziale, l’uso delle moderne tecnologie digitali per il supporto costante del paziente e la promozione di stili di vita in grado di ridurre efficacemente i fattori di rischio, tra cui lo stress cronico, l’isolamento e la mancanza di sostegno emotivo.

Non si tratta, quindi, solo di affrontare i disturbi quando emergono, ma anche di promuovere condizioni di benessere psicologico nel quotidiano. Oltre all’intervento farmacologico nei casi in cui sia necessario, un ruolo centrale è svolto dalla psicoterapia, che permette di comprendere i meccanismi alla base della sofferenza e di acquisire strumenti pratici per affrontare situazioni di difficoltà. Tecniche validate come la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia interpersonale e gli approcci basati sulla mindfulness hanno dimostrato una grossa efficacia nel trattamento dei disturbi ansiosi e depressivi.

Accanto al supporto professionale, è fondamentale adottare stili di vita che favoriscano la resilienza: un sonno regolare, attività fisica costante e una rete sociale di supporto riducono significativamente il rischio di sviluppare problematiche croniche. Anche la prevenzione sul luogo di lavoro, con programmi di benessere organizzativo, contribuisce a tutelare la salute psicologica. Infine, la digitalizzazione ha reso più accessibili i servizi di psicoterapia.

 

Chi sono i professionisti che si occupano di salute mentale?

I professionisti che intervengono in questo settore includono:

  • psicologi clinici e psicoterapeuti, esperti in approcci terapeutici come CBT (terapia cognitivo-comportamentale), terapia interpersonale, terapie basate sulla mindfulness, psicoanalitico, sistemico familiare, che offrono colloqui individuali, di coppia o gruppi
  • psichiatri, medici specializzati in salute mentale capaci di diagnosticare disturbi attraverso criteri clinici e, se necessario, prescrivere farmaci
  • neuropsicologi, che valutano le funzioni cognitive dei pazienti affetti da disturbi neurologici o psichici, utili nei casi in cui si registrano compromissioni dell’attenzione, della memoria o della concentrazione assistenti sociali, educatori, in grado di fornire supporto psicosociale, orientamento, lavoro con risorse comunitarie e miglioramento del benessere quotidiano

 

Conclusioni

I dati del 2025 confermano come la salute mentale rappresenti una priorità nazionale e globale: l’aumento dei disturbi d’ansia e dello stress richiede risposte urgenti e ben strutturate. In Italia permangono disuguaglianze evidenti nell’accesso ai servizi e la spesa sanitaria resta largamente insufficiente, soprattutto se paragonata agli standard europei.

 

Bibliografia:

– 2025 Mind Health Report. (n.d.). AXA.com.

– Ansa, A. (2024, October 7). In Italia 16 milioni con disagio mentale, in cima i giovani – Sanità – Ansa.it. Agenzia ANSA. 

– Webmaster. (2024, October 7). Salute mentale e bonus psicologo: il malessere dei nostri tempi tra consapevolezza e cura di sé. Blog Dell’Università Niccolò Cusano. 

















Ultime notizie