“In questi giorni stiamo ultimando la predisposizione di un dossier che consegneremo alla Procura della Repubblica di Bologna sullo spaccio in Bolognina, perché serve un salto di qualità nell’intervento dello Stato. Abbiamo raccolto foto, testimonianze dei cittadini e dei commercianti con i quali lavoriamo da oltre un anno. La zona rossa predisposta dalla Prefettura è attiva in Bolognina da circa un anno e purtroppo non sta funzionando su questo fronte, perché come affermato dal Sindaco occorre destrutturare l’organizzazione criminale che sta dietro allo spaccio di droga nel quartiere.
Dalla nostra osservazione e dalle testimonianze dei cittadini ci sono evidenze che gruppi organizzati di nazionalità nigeriana tengono tra le mani la regia dello spaccio in alcune strade della Bolognina. I presidi fissi e mobili delle forze dell’ordine stanno solo avendo un effetto di spostamento in alcuni momenti, ma ormai lo spaccio prosegue anche davanti ai presidi senza che siano fatti interventi risolutivi. Le persone sono giustamente esasperate e spaventate perché sono consapevoli che quanto si sta facendo non risolve il problema.
Da oltre due anni come Comune abbiamo rappresentato questa situazione al Ministro Piantedosi e ai comitati per l’ordine pubblico. Adesso occorre disporre un’azione per individuare e stroncare un’organizzazione che si muove con dinamiche e comportamenti mafiosi e intimidatorie sul territorio. Basta propaganda sulla pelle degli abitanti del quartiere.
Dire zona rossa in Bolognina significa dire che si continua come nell’ultimo anno e noi non siamo disposti ad accettarlo; bisogna fare di più e porre fine a questa situazione di illegalità. Come Amministrazione proseguiremo nella nostra azione di contrasto allo spaccio – come il presidio del territorio e nei servizi congiunti con le forze dell’ordine – con un rafforzamento della polizia locale, oltre alle altre attività di prevenzione sul fronte sanitario, educativo, potenziamento dell’illuminazione e della video sorveglianza; ma qui servono lo Stato e la volontà politica di sconfiggere un’organizzazione di criminali che riceve continuamente importanti quantitativi di droga da fuori città e ne organizza la vendita nei quartieri di Bologna”.