
Una certosina attività investigativa condotta dai Carabinieri della Stazione di Poviglio, ha portato alla denuncia di una 26enne cassiera che insieme ai suoi genitori di 64 e 53 anni, attraverso una geniale modalità, ha cercato di sottrarre merce dal supermercato. L’intera famiglia, infatti, è presuntivamente accusata di aver orchestrato un furto all’interno di un supermercato della bassa reggiana, dove la figlia, addetta alla cassa, annullava prodotti dallo scontrino, mentre i genitori, durante una normale spesa, pagavano solo una parte della merce, occultando il resto nel carrello. La refurtiva, composta da circa 80 articoli alimentari per un valore totale di circa 150 euro, è stata recuperata e restituita al supermercato.
Il caso ha avuto inizio grazie alla denuncia formalizzata dal responsabile del supermercato che, insospettito da alcuni comportamenti sospetti, ha deciso di segnalare l’accaduto ai Carabinieri. La denuncia ha subito fatto luce su un piano ben orchestrato da parte della cassiera e dei suoi genitori, che hanno agito con metodo e senza scrupoli, sfruttando la posizione della figlia al banco cassa. Secondo le indagini, i due genitori, mentre si trovavano a fare la spesa, avevano occultato merce nel carrello senza passarla attraverso la cassa. In particolare, si erano assicurati di non pagare la totalità dei prodotti, presentando solo una parte dell’acquisto al momento del pagamento. Tuttavia, la parte cruciale del presunto piano furtivo è avvenuta alla cassa, dove la figlia, in qualità di cassiera, annullava numerosi prodotti dallo scontrino fiscale. In questo modo, il totale da pagare veniva drasticamente ridotto a una cifra che non superava i 20 euro, nonostante l’effettivo valore della merce fosse di circa 150 euro. Il tutto è stato scoperto grazie all’attenzione e alla vigilanza dell’addetto alla sicurezza del supermercato, che, durante il controllo sugli scontrini, si è accorto delle anomalie. All’incirca 80 articoli, tra cui prevalentemente generi alimentari, non risultavano sulla ricevuta fiscale o erano stati annullati durante la transazione. La refurtiva, in disponibilità dei genitori, è stata prontamente recuperata e restituita al supermercato.
Alla luce di quanto sopra, avendo i carabinieri di Poviglio acquisito elementi di presunta responsabilità a carico dell’intero nucleo familiare, genitori e figlia venivano denunciati in ordine al reato di concorso in tentato furto aggravato alla Procura reggiana. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.