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Sabato a Villa Minozzo sarà scoperta la targa dedicata a suor Iole Zini: nel 1945 evitò l’eccidio della popolazione

“Il 13 aprile 1945, in questo luogo, madre Iole Zini (1914 – 1989), delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori, salvò la chiesa di Villa Minozzo dalla distruzione e la popolazione dall’eccidio”: così recitano le prime righe della targa in marmo, collocata all’esterno del luogo di culto, di fianco alla porta d’ingresso, che sarà scoperta sabato sera (2 agosto), alle 20.30, alla presenza, fra gli altri, di autorità civili, religiose e militari.

“Suor Iole Zini, superiora che, assieme alle consorelle, si occupava dell’asilo della parrocchia – racconta il sindaco Elio Ivo Sassi – ricoprì un ruolo decisivo nel salvare gli abitanti. Infatti i soldati tedeschi che stavano bruciando il paese avevano anche rastrellato i villaminozzesi, radunandoli nella parrocchiale fin dal mattino. Pare che l’intenzione fosse quella di far esplodere l’edificio sacro e con esso uomini e donne: adulti, anziani e bambini”.

Prosegue il primo cittadino: “Fu in quel frangente che la suora trovò il coraggio di andare in canonica, dov’era di stanza il capitano tedesco. Nessuno sa con esattezza cosa accadde in quel colloquio, ma sta di fatto che nel pomeriggio i militari nazisti se ne andarono improvvisamente non compiendo alcuna strage. Villa era stata bruciata, però, grazie a lei, nessuna vita fu perduta”.

La lapide dedicata a suor Iole, il cui testo risale al 13 luglio 2014, sottolinea infine: “La parrocchia tutta, il fratello, le nipoti e i nipoti ricordano l’opera della suora che, negli anni della caligine, ha educato i bambini nella scuola, ha procurato cibo al paese isolato, ha salvato la popolazione rinchiusa nella chiesa minata”.

Nel sagrato della chiesa, dopo la cerimonia d’inaugurazione della targa, Carlo Malvolti illustrerà infine l’opuscolo Memorie, che era stato presentato in anteprima in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione e che raccoglie testimonianze sulla seconda guerra mondiale, in particolare di chi assistette al secondo incendio di Villa capoluogo da parte dei tedeschi, nella primavera del 1945, dopo quello dell’agosto dell’anno precedente. L’opera è stata pubblicata dall’unità pastorale Madonna delle fonti (comprendente otto parrocchie), in collaborazione con il Comune e l’associazione Villacultura, che sono anche i tre enti organizzatori della serata.

“Viene così dato giusto merito – conclude Elio Ivo Sassi – a una donna e religiosa che, con fermezza e spirito cristiano, ha saputo opporsi alla brutalità della guerra, proteggendo la sua comunità con un gesto di straordinaria fermezza, diremmo eroico, che ancora oggi ci commuove e ci suscita ammirazione”.

 

















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