Il Comune di Modena ha provveduto, tempestivamente, ad adottare tutte le iniziative necessarie per superare gli aspetti critici rilevati dalla Corte dei conti in riferimento ad alcune partecipate comunali.
Lo ha spiegato in Consiglio comunale l’assessore ai Rapporti con le partecipate Paolo Zanca illustrando la delibera che prende atto, appunto, della deliberazione della Corte dei conti, in cui si invita l’Amministrazione comunale ad adottare tutte le azioni necessarie al superamento delle criticità riscontrate a partire dall’analisi dell’assetto complessivo delle partecipate comunali che l’Ente, da normativa, è tenuto a effettuare annualmente.
La delibera è stata trattata nella seduta di giovedì 24 luglio del Consiglio comunale di Modena è approvata con voto unanime.
In particolare, le osservazioni della Corte dei conti riguardano le due delibere di “Analisi e razionalizzazione delle partecipate” alle date del 31 dicembre 2022 e 2023. Entrando nel dettaglio del provvedimento, Zanca ha spiegato che “l’Amministrazione ha risposto tempestivamente all’invito della Corte dei conti di attivarsi per provvedere a informare le società interessate e promuovere l’adeguamento alle richieste per il superamento delle criticità emerse dai rilievi effettuati”.
Nello specifico, l’Amministrazione comunale ha chiesto: ad Aess, l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo sostenibile, di abbandonare lo strumento dell’associazione per adottare uno schema societario più adeguato alle attività svolte, coerentemente con il Tusp, il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica; a Seta, di completare l’adeguamento dell’assetto gestionale e operativo in riferimento alla sua natura di società a controllo pubblico; a ForModena, di predisporre un’istruttoria per modificare l’articolo 16 dello Statuto sociale, adeguando così il numero di componenti del Consiglio di Amministrazione a quello previsto dal Tusp; a CambiaMo viene raccomandato il monitoraggio costante del business plan pluriennale, al fine di adottare tempestivamente ogni iniziativa utile per tutelare adeguatamente l’investimento pubblico; contestualmente, è stato comunicato alla società che in occasione del prossimo rinnovo dell’organo amministrativo occorrerà procedere con la nomina di un amministratore unico in luogo dell’organo collegiale. Infine, rispetto ad Amo, il Comune ha ammonito la società a mettere in campo tutte le azioni necessarie per assicurare che le somme illecitamente sottratte vengano recuperate; ha inoltre invitato la società a convocare con sollecitudine un incontro fra Comune di Modena, Collegio sindacale, Revisore e Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della società, per analizzare le procedure di controllo interno della società stessa; ha chiesto, infine, di convocare un’apposita assemblea ordinaria di approfondimento, che l’Amministratore unico – ha ricordato Zanca – ha provveduto a convocare lo scorso 16 luglio.
In conclusione, Zanca ha specificato che nella prossima delibera di analisi e razionalizzazione delle partecipate comunali, da adottare entro il 31 dicembre 2025, verrà illustrato al Consiglio comunale lo stato di avanzamento delle attività indicate dalla Corte dei conti.
GLI INTERVENTI DEL SINDACO MEZZETTI E DELL’ASSESSORE ZANCA
Focus sull’azienda del trasporto pubblico locale e sul rilancio del comparto fiera a Modena
Prima delle conclusioni affidate all’assessore alle Partecipate Paolo Zanca è intervenuto il sindaco Massimo Mezzetti che si è concentrato in particolare sulla parte della delibera dedicata all’azienda del trasporto pubblico locale.
“Oggi facciamo qualcosa di più che un atto formale. Con le lettere che abbiamo inviato alle società chiediamo che si apra il dibattito e, in particolare nel caso di Seta, il nostro auspicio è che la conclusione sia quella auspicata dalla Corte e il controllo della società sia pubblico. Ho sentito da alcuni consiglieri la riflessione sul fatto che non dobbiamo svendere i nostri asset a Bologna; io sottolineo che non dobbiamo svendere in assoluto e, al contrario, dobbiamo riprenderci il nostro ruolo, in particolare nell’azienda di trasporto pubblico locale. In questi mesi abbiamo sollevato in modo forte la questione del funzionamento dell’azienda, chiedendo garanzie e un piano industriale adeguato. La Corte dei Conti in questa delibera della sezione controllo chiama in causa anche la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna che sono soci di Tper. Dovremo andare fino in fondo a queste richieste anche in previsione del futuro perché il progetto dell’azienda unica regionale non veda tutte le altre aziende subalterne a Tper: noi, e intendo anche i sindaci di Reggio Emilia e di Piacenza, chiediamo che la governance non sia determinata da Tper ma dalle istituzioni pubbliche. Per Modena, in particolare, è necessario che ci siano anche maggiori investimenti sul trasporto pubblico locale uscendo dall’annosa situazione di sotto finanziamento. Senza queste condizioni e senza che Seta diventi a controllo pubblico noi ci alzeremo dal tavolo. Per questo motivo, a settembre, chiederemo la convocazione dell’assemblea dei soci di Seta a partire proprio da ciò che è contenuto in questa delibera”.
Incremento del numero di fiere già dal prossimo anno e potenziamento di Modena Antiquaria, che resta a Modena e che nel 2027 “incontrerà” il patrimonio culturale e museale dell’area di Sant’Agostino, sono i principali temi al centro della replica al dibattito dell’assessore Paolo Zanca.
In particolare, Zanca ha voluto sottolineare l’azione tempestiva dell’Amministrazione, soprattutto rispetto a Seta: “Con l’invio della lettera del sindaco, in cui si chiede la convocazione dei soci pubblici, abbiamo dimostrato di voler agire in modo concreto. È una sfida complessa, non sarà semplice, ma noi siamo molto determinati a portarla avanti”. Riguardo alle fiere in città, l’assessore ha ribadito la volontà di rilanciare il comparto: “C’è già la data in cui verrà reso pubblico il calendario delle nuove fiere, che nel 2025 e 2026 vedranno un incremento, passando da 11 a 16”. Zanca ha quindi annunciato che “Modena Antiquaria, unico brand di proprietà di Modena Fiere, non solo resterà in città e sarà gestita da modenesi, ma sarà anche protagonista di un ambizioso progetto nel 2027”. L’assessore ha infatti spiegato che l’Amministrazione è al lavoro per trasformare l’evento in una grande occasione culturale, unendo il grande antiquariato italiano ed europeo al patrimonio museale e culturale nell’area di Sant’Agostino: “Lo abbiamo detto e lo faremo: vogliamo portare le fiere dentro la città, a partire dalla più prestigiosa che abbiamo”.