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Nidi e Scuole dell’infanzia. 34 milioni di euro nel 2025 per sostenere e rafforzare, in Emilia-Romagna, la qualità dell’offerta educativa

Bambine e bambini al centro delle politiche della Regione Emilia-Romagna: per consolidare e qualificare il sistema dei servizi 0/6, in particolare i Servizi educativi 0/3, e migliorare ulteriormente la qualità dell’offerta educativa puntando sempre più sulla formazione del personale e sulla possibilità di valorizzare le azioni innovative, con quote di incremento per i comuni montani e  in cui sono presenti bambini con disabilità.

Obiettivi da conseguire anche grazie a 34 milioni di euro, destinati per il 2025 alla qualificazione del sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni: quasi 26 milioni (esattamente 25.926.185 euro) provengono dal Fondo nazionale, e altri 8 milioni sono stati stanziati dalla Regione, in aumento rispetto al 2024. Il doppio via libera, alla programmazione delle risorse statali e alla ripartizione tra Comuni e Unioni, è arrivato nell’ultima seduta dalla Giunta, che a fine giugno, con un altro provvedimento, aveva già approvato l’assegnazione sul territorio dei contributi regionali.

“Gli investimenti per la prima infanzia- sottolinea l’assessora a Welfare, Scuola e Politiche per l’infanzia, Isabella Conti- rappresentano uno dei punti cardine del nostro programma di mandato: sia i Nidi che le Scuole d’infanzia sono realtà fondamentali non solo per la cura dei bambini e delle bambine e per il supporto che forniscono alle famiglie, ma anche per la crescita, l’educazione, la socializzazione e l’integrazione dei più piccoli, in una fase molto importante e delicata della loro vita. Tali scelte contribuiscono peraltro a rendere attrattivo il territorio regionale anche in termini di investimento, sviluppo e lavoro”.

“Con precedenti interventi abbiamo stanziato 15 milioni di euro, 4 in più rispetto al 2024, per l’ampliamento dei servizi educativi tra 0 e 3 anni- aggiunge Conti- e aumentato le risorse per ridurre i costi delle rette a carico delle famiglie, che passeranno da 28 a 30 milioni. Investire sull’infanzia e sul sistema integrato di educazione e istruzione significa investire sul futuro, per costruire una comunità più giusta, coesa, capace di offrire pari opportunità a tutti i cittadini, già dai primi anni di vita. L’Emilia-Romagna è una regione dove questo sistema ha sempre rappresentato un modello, ma continuiamo a lavorare, e a investire, sia per l’ampliamento dell’accesso ai servizi, sia per l’ulteriore qualificazione dell’offerta”.

Il sistema educativo integrato per la prima infanzia in Emilia-Romagna

Come emerge dai dati del Sistema informativo servizi Prima infanzia regionale – SPI.ER, per l’anno educativo 2024/2025 in Emilia-Romagna si contano 1.297 servizi educativi di varie tipologie, con un’accoglienza di circa 38.800 bambini. In particolare sono 1.078 i Nidi d’infanzia, che comprendono anche 53 micronidi e 151 sezioni Primavera, per un totale di quasi 36.500 bambini; 219 sono i Servizi educativi integrativi, con un’accoglienza di circa 2.300 bambini, che comprendono Spazi bambino, Centri per bambini e famiglie, Servizi domiciliari (Piccoli gruppi educativi) e Servizi sperimentali. Circa il 48% dei bambini (17.520) ha un’età tra i 3 e i 23 mesi (n. 17.520), e il 52% (18.980) è in età 24-36 mesi. La diffusione territoriale dei servizi educativi raggiunge l’85% di copertura dei Comuni e Unioni di Comuni (282 su un totale di 330), e per le Scuole d’infanzia statali e paritarie, comunali e private, l’indice di presa in carico risulta, da fonti Istat, essere pari al 90,19%.

Le risorse disponibili

I 26 milioni di euro dello specifico Fondo nazionale assegnati quest’anno alla Regione Emilia-Romagna sono suddivisi secondo i criteri stabiliti dall’Assemblea legislativa e sono destinati per il 93% (24 milioni 111mila euro) a sostenere il consolidamento dei Servizi educativi (comprese le sezioni primavera che accolgono bambini 24/36 mesi) e delle Scuole d’infanzia paritarie, sia comunali che private. Il 7% dei finanziamenti statali servono a qualificare l’offerta, attraverso la formazione del personale, il coordinamento pedagogico e le azioni innovative. Sono previste quote di incremento per i Comuni montani (+2,8% del budget per le spese di gestione) e per il numero di bambini con disabilità certificata presenti nei servizi educativi e nelle scuole (+2,1%).

Gli 8 milioni di provenienza regionale – anch’essi ripartiti tra Comuni e loro forme associative – sono destinati ad ampliare, consolidare e qualificare il sistema integrato dei servizi educativi per la prima infanzia, quindi Nidi e Servizi integrativi al nido per bambini da 0 a 3 anni, pubblici e privati convenzionati accreditati.

















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