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CIN obbligatorio per le strutture ricettive: sanzionate quattro attività per irregolarità

Garantire trasparenza, sicurezza e rispetto delle regole nel settore turistico e ricettivo. È questo l’obiettivo dei controlli effettuati dalla Polizia Locale di Modena sull’obbligo, in vigore dal 1° gennaio 2025, di esposizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) da parte di tutte le strutture ricettive e degli immobili destinati a locazioni brevi, come previsto dalla normativa nazionale.

Il CIN è un codice alfanumerico che identifica in modo univoco ogni struttura ricettiva e ogni immobile adibito a locazione turistica in Italia, a prescindere dalla tipologia: alberghi, bed & breakfast, case vacanze, agriturismi e affittacamere. Rilasciato dal Ministero del Turismo tramite la piattaforma della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), il codice è obbligatorio non solo per la registrazione presso gli enti preposti, ma deve anche essere esposto in modo visibile presso l’accesso alla struttura.

Dal mese di gennaio fino al 30 giugno scorso, gli agenti della Polizia Locale hanno effettuato una serie di controlli a campione, concentrandosi su 37 strutture extra-alberghiere della città tra cui bed & breakfast, appartamenti a uso turistico, affittacamere e anche alcune strutture alberghiere. L’attività ha avuto lo scopo di verificare sia la corretta esposizione del codice all’ingresso, sia la regolare registrazione dello stesso presso il portale ministeriale.

Da questi controlli è emerso che in undici casi il codice non risultava esposto come previsto dalla normativa. Per queste attività è scattata la procedura prevista dalla legge, con l’invio ai titolari di una diffida amministrativa: tramite posta elettronica certificata gli operatori sono stati formalmente invitati a ottemperare entro venti giorni dalla notifica, provvedendo a esporre correttamente il CIN.

Terminato il periodo concesso per la regolarizzazione, la Polizia Locale ha effettuato una seconda verifica nelle stesse strutture. In quattro casi, nonostante la diffida, il codice risultava ancora assente. Nei confronti di queste attività sono quindi state elevate le previste sanzioni amministrative, pari a 1.000 euro ciascuna. Le infrazioni sono state riscontrate sia in centro storico (due casi) che in altre zone della città (altri due casi).

L’azione della Polizia Locale non si è limitata al solo accertamento formale dell’esposizione del codice. In alcune circostanze, grazie all’accesso diretto presso le strutture, sono emersi ulteriori elementi che hanno indotto gli agenti ad avviare approfondimenti mirati su possibili condotte elusive o irregolarità amministrative più gravi, attualmente al vaglio degli uffici del Comando di via Galilei.

L’attività di controllo, che si inserisce nel quadro degli strumenti che mirano a garantire trasparenza, sicurezza e legalità nel settore delle locazioni turistiche, a tutela sia degli ospiti che della concorrenza leale tra operatori, proseguirà anche nei prossimi mesi su tutto il territorio comunale, con particolare attenzione alle strutture che operano in modo non dichiarato o non conforme alla normativa vigente.

















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