Il Museo Civico di Modena è tra i promotori di Mipam – Musei Italiani con Patrimonio dal Mondo, la nuova rete nazionale che riunisce le istituzioni italiane impegnate nella conservazione e valorizzazione di collezioni extra-europee provenienti da Africa, America, Asia e Pacifico. L’obiettivo è ambizioso: creare uno spazio di confronto stabile tra professionisti del settore, promuovere la trasparenza e il dialogo culturale, scambiare buone pratiche nella gestione di patrimoni che raccontano mondi, culture e storie spesso ancora poco conosciuti.
Grazie a questa nuova sinergia, Il Museo Civico rafforza il proprio impegno per la costruzione di un “museo nuovo”, capace di guardare al patrimonio culturale con maggiore consapevolezza e responsabilità. L’adesione a Mipam permette di lavorare in rete con istituzioni di diversa natura – statali, comunali, universitarie, missionarie, private – e avviare riflessioni condivise su temi oggi centrali come l’etica del collezionare, la trasparenza nelle acquisizioni, il rapporto con le comunità di origine e le pratiche di restituzione e dialogo. Attraverso scambi, progetti comuni, incontri e attività di formazione, la rete Mipam si propone di valorizzare patrimoni materiali e immateriali, favorendo la ricerca, la tutela e l’accessibilità a collezioni di enorme valore storico e culturale.
“Con l’ingresso nella rete Mipam – spiega l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi – il Museo Civico di Modena conferma la propria vocazione a essere luogo di dialogo interculturale e di riflessione critica, in costante relazione con la storia e le comunità dei patrimoni che custodisce”.
In effetti l’ingresso nella rete Mipam si tradurrà presto in progetti concreti per Il Museo Civico modenese. A dicembre verrà inaugurata la mostra dal titolo provvisorio “Voci e storie dai popoli dell’Amazzonia”, frutto di un lavoro avviato già nel 2023 con il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna, in concomitanza con il vertice sulla tutela ambientale e i cambiamenti climatici che si terrà a Bélem do Pará, nel cuore dell’Amazzonia. La mostra nasce dalla recente acquisizione di materiali raccolti da Loretta Emiri tra il 1976 e il 1986 durante soggiorni umanitari tra le comunità Yanomami, e si intreccia a una più ampia riflessione sui patrimoni amazzonici custoditi dal museo sin dall’Ottocento. L’esposizione racconterà l’Amazzonia dal punto di vista dei suoi popoli, affrontando il tema della rappresentazione indigena negli spazi museali europei e proponendo un ripensamento delle pratiche espositive attraverso la lente dell’autonarrazione e dell’identità.
La ricerca condotta tra il 2024 e il 2025 in collaborazione con il gruppo Nova Cartografia Social da Amazonia, che da oltre vent’anni promuove l’autorappresentazione dei territori indigeni, arricchirà ulteriormente il progetto.
Inoltre, nel 2026 il Museo Civico parteciperà alla grande mostra “Neve”, organizzata dalla rete Mipam presso il Mudec (Museo delle Culture) di Milano in occasione delle Olimpiadi invernali, dedicata alle culture artistiche e materiali di diversi paesi del mondo.