mercoledì, 16 Luglio 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomeBolognaFederica Zini, vicepresidente Ance Emilia area Centro, sull’ordinanza caldo





Federica Zini, vicepresidente Ance Emilia area Centro, sull’ordinanza caldo

Federica Zini è Vice Presidente, espressione del territorio di Bologna, di ANCE EMILIA Area Centro, l’Associazione dei Costruttori di Bologna, Ferrara e Modena.

«Le alte temperature non possono più essere considerate un’emergenza straordinaria da gestire con provvedimenti occasionali. Il cambiamento climatico ci mette davanti a una nuova normalità che richiede risposte strutturali, non misure estemporanee. Per questo riteniamo necessario superare la stagione delle ordinanze ad hoc e definire regole chiare e permanenti che consentano alle imprese di intervenire tempestivamente, tutelando la salute dei lavoratori e garantendo la continuità operativa dei cantieri.

Le imprese edili, come previsto dal D.Lgs. 81/08, già includono il rischio calore nei loro Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) e nei Piani Operativi di Sicurezza (POS), adottando misure preventive e organizzative mirate. Tuttavia, per poterle applicare concretamente, sono costrette a richiedere permessi e deroghe ai regolamenti comunali, soprattutto per quanto riguarda gli orari e i limiti acustici. Queste procedure rallentano i lavori, generano incertezza occupazionale e mettono a rischio il rispetto delle tempistiche degli appalti.

L’Ordinanza regionale n. 150/2025 recepisce alcune delle istanze promosse da ANCE EMILIA, riconoscendo per esempio la possibilità di considerare le sospensioni legate al caldo come causa di forza maggiore per i cantieri pubblici. Ma questo non basta. Serve un quadro normativo più stabile e coerente, che consenta automaticamente di derogare a certi vincoli – come quelli sul rumore – in presenza di condizioni climatiche estreme, ormai sistemiche e prevedibili.

La salute dei lavoratori nei cantieri deve essere una priorità assoluta. Per questo chiediamo con forza che venga concessa alle imprese una reale flessibilità operativa, con tempi e modalità di lavoro adattabili alle condizioni climatiche, anche attraverso intese strutturali tra Comuni, imprese e parti sociali. Solo così potremo garantire sicurezza, efficienza e continuità al nostro settore».

















Ultime notizie