“Sti neri di merda”: chi parla così è un razzista. E davanti al razzismo non si gira la testa.
“Sti neri di merda.”
È questa la frase pronunciata da una o più persone tra il pubblico, uscendo dalla sala consiliare. Una frase vergognosa, razzista, che non può e non deve passare sotto silenzio.
Io quella frase l’ho sentita. E ho risposto: “che banda di razzisti.” Una reazione istintiva, civile, doverosa. Perché il silenzio, in questi casi, è complicità.
Dopo aver reagito, sono uscito per cercare un confronto diretto con le persone che erano fuori. Ho parlato con loro per circa dieci minuti – lo possono testimoniare la consigliera Anselmi e altri consiglieri di minoranza. Mi è stato detto che l’autore di quelle parole si era già allontanato. Nessuno ha smentito che siano state pronunciate.
Eppure, invece di condannare l’episodio, i consiglieri di minoranza presenti, perfettamente consapevoli della realtà dei fatti, hanno scelto di strumentalizzarli.
In particolare, il consigliere Vandelli ha trasformato un episodio di razzismo in un attacco personale nei miei confronti. Un gesto meschino, decontestualizzato, utile solo a guadagnare un po’ di visibilità.
Non è politica: è mancanza totale di etica istituzionale.
Se Vandelli ha sentito quelle parole e non ha fatto nulla, dovrebbe essere lui a chiedere scusa.
Io non partecipo a questi teatrini.
Faccio il consigliere comunale per migliorare la mia città. E questo significa anche impegnarmi apertamente contro ogni forma di discriminazione.
Davanti al razzismo non si gira la testa. Mai.
