Sono 141.591 i cittadini modenesi, di cui 73162 femmine e 68429 maschi, che domenica 8 e lunedì 9 giugno sono chiamati ad esprimersi su cinque referendum popolari abrogativi in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza. Ossia, tutti i cittadini italiani, inclusi quelli naturalizzati, che abbiano compiuto 18 anni e che siano iscritti nelle liste elettorali del Comune. Tra questi, 699 diciottenni, dei quali 364 maschi e 335 femmine. Il cosiddetto corpo votante per corrispondenza (residenti all’estero iscritti all’Aire e persone temporaneamente all’estero per più di tre mesi per studio, lavoro o cure, che abbiano fatto richiesta) è composto complessivamente di 7787 persone (4160 maschi e 3627 femmine). 732 i fuorisede che voteranno a Modena, di cui 402 femmine e 330 maschi.
I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15.
Gli elettori dovranno presentarsi al proprio seggio con la tessera elettorale, indispensabile per esercitare il diritto di voto, e un documento di identità o riconoscimento valido. In caso di smarrimento, deterioramento o esaurimento degli spazi sulla tessera, è possibile rivolgersi all’Ufficio Anagrafe di via Santi 40 a Modena, che in occasione delle votazioni effettuerà delle aperture straordinarie per il rilascio delle carte d’identità e delle tessere elettorali. In particolare sabato 7 giugno, l’Anagrafe osserverà l’orario continuato dalle 8.30 alle 18. Mentre nelle due giornate del voto aprirà negli stessi orari dei seggi: domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Gli elettori affetti da gravi infermità o fisicamente impediti ad esprimere il voto in modo autonomo (ciechi, amputati delle mani, ecc.) possono essere accompagnati in cabina da un altro elettore della propria famiglia o comunque da un elettore liberamente scelto. Per poter usufruire dell’accompagnamento è necessario ottenere dall’Ufficio elettorale il timbro AVD (diritto voto assistito) sulla tessera elettorale, previa presentazione del certificato medico rilasciato presso gli ambulatori della Medicina legale e Risk Management dell’azienda USL di Modena. Durante la settimana precedente il referendum presso stessi gli ambulatori sarà garantita la presenza di un medico: sabato 7 giugno dalle 8.30 alle 12; lunedì 9 dalle 9.00 alle 13.30. Domenica 8 giugno dalle 9.30 alle 10.00, invece, un medico sarà presente all’Anagrafe al piano terra di via Santi 40. Tutte le informazioni sul referendum dell’8 e 9 giugno, sono consultabili sulla specifica sezione del sito istituzionale (www.comune.modena.it/argomenti/elezioni).
CI SI ESPRIME SU CINQUE QUESITI SUL LAVORO E LA CITTADINANZA
Le schede verde, arancione, grigia, rossa e gialla: dai licenziamenti illegittimi al dimezzamento dei tempi per ottenere la cittadinanza italiana
Sono cinque i Referendum popolari abrogativi in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza su cui gli elettori, nelle giornate di domenica 8 e lunedì 9 giugno, sono chiamati a esprimersi e a cui corrispondono altrettante schede di colore diverso. La scheda verde chiaro riguarda il quesito n. 1 sull’abrogazione della disciplina dei licenziamenti illegittimi nel contratto a tutele crescenti; la scheda arancione si riferisce al quesito n. 2, relativo all’abrogazione parziale della normativa sui licenziamenti nelle piccole imprese; la scheda grigia è destinata al quesito n. 3, incentrato sulla modifica delle regole per il contratto a termine; la scheda rosso rubino è dedicata al quesito n. 4, sull’abrogazione della responsabilità solidale negli appalti in caso di infortuni; infine, la scheda gialla riguarda il quesito n. 5, che propone la riduzione del periodo minimo di residenza per la richiesta della cittadinanza italiana da parte di stranieri extracomunitari. Più del dettaglio, il primo quesito referendario propone l’abrogazione delle norme introdotte dal Jobs Act nel 2015, che hanno modificato le tutele per i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato. In particolare, si chiede se eliminare le disposizioni che prevedono un risarcimento economico in caso di licenziamento illegittimo, anziché il reintegro nel posto di lavoro, come previsto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Il secondo quesito riguarda, invece, le aziende con meno di 15 dipendenti. Attualmente, in caso di licenziamento illegittimo, l’indennità spettante al lavoratore è limitata a un massimo di sei mensilità. Il referendum propone di abrogare questa limitazione, consentendo al giudice di determinare l’indennizzo in base alla gravità del caso. Il terzo quesito mira a modificare le norme sui contratti di lavoro a tempo determinato, in particolare quelle relative alla durata massima e alle condizioni per le proroghe e i rinnovi. L’obiettivo è ridurre la precarietà lavorativa, limitando l’uso eccessivo dei contratti a termine. Il quarto referendum propone di abrogare le disposizioni che escludono la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per gli infortuni subiti dai lavoratori dipendenti di imprese appaltatrici o subappaltatrici, quando tali infortuni derivano da rischi specifici dell’attività svolta. L’abrogazione di queste norme estenderebbe la responsabilità anche al committente, aumentando le tutele per i lavoratori. Infine, il quinto quesito riguarda la legge sulla cittadinanza italiana. Attualmente, uno straniero extracomunitario può richiedere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza legale in Italia. Il referendum propone di ridurre questo periodo a 5 anni, facilitando l’integrazione e l’accesso alla cittadinanza per gli stranieri che vivono stabilmente nel Paese L’elettore potrà esprimere il proprio voto tracciando un segno sul “Si” o sul “No”, accanto al quesito riportato sulla scheda.