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Inaugurato al Liceo Fermi il murales dedicato ai primi quattro sindaci di Bologna dopo la Liberazione

Questa mattina presso il Liceo Fermi (Via Mazzini 172), alla presenza del sindaco Matteo Lepore e del dirigente scolastico Fulvio Buonomo, ha avuto luogo l’inaugurazione del murales dedicato ai primi quattro sindaci di Bologna dopo la Liberazione – Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni – realizzato dello street artist Chekos’art.

Accanto a ogni ritratto compare una parola chiave associata ad ognuno dei sindaci, parole che evocano un aspetto fondamentale delle loro azioni amministrative e che hanno lasciato un segno profondo nella storia della città. Solidarietà, ambiente, democrazia e pace sono infatti un richiamo a specifiche politiche e valori da loro promossi, riletti oggi in dialogo con il presente.

Il progetto è stato sviluppato dal Comune di Bologna in collaborazione con la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna per ricordare gli anniversari di ciascun sindaco che ricorrono tra la fine del 2024 e il 2025: i 50 anni dalla morte del primo Sindaco Giuseppe Dozza, i 100 dalla nascita di Guido Fanti e Renato Zangheri e i 20 dalla morte di Renzo Imbeni, che governò la città dal 1983 al 1993.

Chekos’art, pioniere dell’arte urbana, è cresciuto nell’underground dei graffiti a Milano, sviluppando uno stile personale che oggi si estende per le strade d’Italia, d’Europa e oltre. I suoi murales sono
riflessi di una storia viva: volti che raccontano contrasti sociali e richiamano la memoria
storica.
Sempre a Bologna, nel 2017 Chekos ha realizzato sulla facciata dell’Istituto Aldini Valeriani il volto di Antonio Gramsci, in occasione dell’80° anniversario della sua morte, e nel 2024 sulla facciata del Liceo Copernico ha portato a termine un lavoro dedicato a Giacomo Matteotti, per poterne celebrare la figura nel centenario del suo assassinio e ricordare il processo di costruzione della democrazia avvenuto nel nostro paese.

Con questo progetto si vuole inoltre dare rilevanza agli archivi personali e alle raccolte fotografiche di Giuseppe Dozza, Guido Fanti, Renato Zangheri e Renzo Imbeni, conservate e tutelate dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. Risorse essenziali per costruire una conoscenza storica solida e alimentare una cittadinanza attiva e consapevole.
Le carte, le fotografie, i documenti e le testimonianze conservati in Istituti culturali come la Fondazione permettono di restituire complessità e profondità ai percorsi di approfondimento storico e di ricerca,
offrendo uno sguardo critico e documentato sulla storia politica e civile della Bologna del dopoguerra e sui processi di ricostruzione democratica che hanno segnato il nostro Paese.

















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