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Fondazione Coccapani di Fiorano: Fp ed Flc Cgil giudicano inammissibile e allarmante l’atteggiamento di Parrocchia e Arcidiocesi

Si è tenuta ieri l’assemblea con le lavoratrici della Fondazione Luigi Coccapani di Fiorano Modenese, che gestisce una CRA e un centro diurno per anziani e una scuola dell’infanzia nel Comune di Fiorano Modenese, per dare riscontro del confronto sindacale, in atto da più di un anno e mezzo, per il persistere di mancante risposte su organizzazione del lavoro, salute e sicurezza, cronica carenza organico, mancanza di sostituzione del personale assente.

Le 30 lavoratrici – OSS, insegnanti, ausiliarie e cuoche – sono state informate del fallimentare tavolo di confronto del 27 maggio, presenti i rappresentanti dei sindacati Fp Cgil e Flc Cgil Modena, il sindaco di Fiorano Modenese Marco Biagini, l’Assessore Elisa Ferrari, il parroco di Fiorano Modenese don Roberto Montecchi, il delegato comunale alla Fondazione Alessandro Reginato e la segretaria della Fondazione Roberta Cuoghi, in relazione alle criticità presenti in Fondazione.

Fp e Flc Cgil, dopo un lungo e infruttuoso tentativo di dialogo partito a gennaio 2024 con molteplici incontri sindacali e assemblee, denunciano pubblicamente la cronica carenza di organico sia fra le OSS dedicate alla cura degli anziani nella CRA e nel centro diurno, sia fra il personale della scuola dell’infanzia della Fondazione Luigi Coccapani.

Nel corso di tutti questi mesi si è cercato in diverse occasioni e modalità di trovare soluzioni condivise con la Fondazione rispetto al malessere delle lavoratrici sugli eccessivi carichi di lavoro, la mancanza di sostituzione del personale assente o di sostituzione con personale non adeguato e senza i titoli richiesti, i problemi di salute e sicurezza e le numerose altre criticità organizzative, ma le risposte sono sempre state evasive e posticipate di volta in volta.

“Troppo comodo ampliare i posti letto nella CRA, aggiungendo ulteriori tre utenti privati, tra cui un sollievo comunale, senza integrare un organico che è alle corde da più di un anno e mezzo e al limite di quanto previsto per i soli posti accreditati. Troppo facile ricondurre tutto al mero dato del bilancio negativo e poi ampliare le entrate della Fondazione aumentando ulteriormente e irresponsabilmente i carichi di lavoro a spese e sulle spalle della salute e sicurezza di lavoratrici e utenti” dichiara Luca Martignoni di Fp Cgil.

“La Fondazione, con le sue due strutture – CRA e scuola d’infanzia – opera per conto della pubblica amministrazione e della Arcidiocesi di Fiorano Modenese, e grazie al lavoro quotidiano delle operatrici socio sanitarie, insegnanti, educatrici, collaboratrici, cuoche offre una risposta alle richieste del territorio del Comune di Fiorano Modenese e a tutta la sua cittadinanza in termini di supporto alle famiglie nella gestione dei figli e per ciò che concerne l’assistenza agli anziani. Ma le condizioni di lavoro di queste operatrici fanno la differenza nella qualità del servizio offerto e proprio per questo risulta avvilente prendere atto che, un’Amministrazione Comunale che dovrebbe essere attenta e in prima linea rispetto ai temi della giustizia sociale e della sicurezza sul lavoro, non riesca a mettere in campo nessuna risposta a una situazione di questo tipo”, proseguono i sindacalisti di Fp e Flc Cgil.

“Parliamo di una Fondazione che, per evitare di assumere personale, sposta le lavoratrici indifferentemente dalla Scuola alla Casa di riposo e viceversa, pur in presenza di contrari nazionali diversi, non rinnova i mansionari e i piani di emergenza dal 2019 e non garantisce nemmeno i requisiti minimi previsti dalle normative su salute e sicurezza e dal contratto collettivo nazionale di lavoro”.

Fp ed Flc Cgil giudicano inammissibile e allarmante l’atteggiamento di Parrocchia e Arcidiocesi che controllano il 66% della Fondazione e che invece di entrare nel merito delle proposte per provare concretamente a trovare risposte adeguate alle richieste delle sue dipendenti, replica che l’Arcidiocesi è pronta a fare un passo indietro e semplicemente dismettere il proprio impegno economico-gestionale all’interno delle strutture. Non è certo questo un segnale di responsabilità verso le lavoratrici e la cittadinanza.

Fp e Flc Cgil ritengono intollerabile la mancanza di risposte, da parte di tutti i soggetti in campo, alle giuste istanze che le lavoratrici rivendicano da così tanto tempo. Si gioca e si scherza quotidianamente sulla pelle di decine di lavoratrici che, con costanza e impegno, portano avanti da anni un lavoro delicato e preziosissimo e che stanno cercando di migliorare le proprie condizioni di lavoro e, di conseguenza, il servizio tutto e la qualità delle prestazioni che si offrono agli utenti.

“Servirebbe invece – concludono i sindacalisti – una profonda e seria riflessione da parte di tutti per iniziare a fare davvero rete e trovare strade di cooperazione che permettano il ripristino di una situazione lavorativa serena, sicura e dignitosa”.

















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