
La Società Reggiana di Studi Storici esprime il proprio profondo rammarico e la più viva preoccupazione per la decisione di rimuovere il nome di Padre Angelo Secchi dall’intitolazione dell’istituto scolastico di Reggio Emilia, a seguito di un processo di accorpamento. Tale decisione, se attuata, cancellerebbe non solo un nome, ma un legame storico e identitario di inestimabile valore per la città e per la cultura scientifica italiana.
Padre Angelo Secchi, nato a Reggio Emilia nel 1818, è universalmente riconosciuto come il più grande astrofisico italiano dell’Ottocento e un pioniere della meteorologia moderna. Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 15 anni, dopo approfonditi studi e una formazione internazionale, divenne direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano nel 1852, mantenendo la carica fino alla sua morte.
Come narrato dal professor Franco Prodi nel volume “I grandi Reggiani sul sentiero della Scienza”, pubblicato dalla stessa Società Reggiana di Studi Storici, Secchi ottenne dal Governo Pontificio l’approvazione per un progetto rivoluzionario: un servizio regolare di previsione delle tempeste per l’intero territorio della Chiesa. Finanziato personalmente da Papa Pio IX, già nel 1856 Secchi organizzò una corrispondenza telegrafica quotidiana di osservazioni meteorologiche tra le stazioni di Roma, Ancona, Bologna e Ferrara, gettando così le basi del primo Servizio meteorologico moderno.
Universalmente noto anche come pioniere dell’astrofisica, fu il primo grande classificatore delle stelle negli anni ‘60 dell’Ottocento. Attraverso la spettroscopia astronomica, analizzò la luce di oltre 4.000 stelle, proponendo una classificazione rivoluzionaria nel 1868 che, pur con gli sviluppi successivi, rimane tuttora valida. La sua opera, caratterizzata da una profonda sintesi tra scienza e fede, è stata celebrata nel bicentenario della nascita nel 2018, occasione in cui la NASA ha imposto il suo nome a un cratere lunare e a un asteroide, riconoscendone la statura internazionale.
Il legame tra Padre Secchi e l’istituto di Reggio Emilia è profondo e radicato. Nel 1993 la rivista “Reggio Storia” (n. 60) dedicava due pagine al “Regio Istituto Tecnico Angelo Secchi”, grazie alle preziose immagini dall’archivio privato del professor Gian Luigi Basini. Una di queste ritraeva il prestigioso corpo docenti dell’anno scolastico 1907-1908, che annoverava figure di spicco quali il professor Naborre Campanini (di cui quest’anno si celebra il centenario dalla morte), l’insigne paleografo Aldo Cerlini, Andrea Balletti, autore della celebre “Storia di Reggio”, e Antonio Cicu, poi insigne Ordinario di Diritto in diverse Università italiane. Questo dimostra la lunga tradizione di eccellenza che il nome di Secchi ha ispirato e accompagnato.
La Società Reggiana di Studi Storici ritiene che l’unione di istituti scolastici, pur necessaria per le esigenze attuali, non debba mai comportare la cancellazione della memoria storica e del patrimonio identitario che nomi come quello di Padre Angelo Secchi rappresentano. Chiediamo dunque che possa venire riconsiderata questa decisione, affinché il nome di Padre Angelo Secchi possa continuare a ispirare le future generazioni di studenti reggiani e a celebrare il profondo legame della città con l’eccellenza scientifica e culturale.
(La Presidente Angela Chiapponi)