Il capogruppo del PD, Marco Montanari, ritiene doveroso esprimere la posizione del proprio gruppo consiliare in merito alla richiesta avanzata da alcuni consiglieri di minoranza circa le dimissioni della consigliera Rebecca Rossi, a seguito di un suo intervento. Dichiara il Montanari:
“In apertura del mio intervento sulla questione taser ho subito detto che si tratta di un tema che deve essere affrontato con responsabilità e senza inutili semplificazioni. Non vi sono dubbi sul prezioso lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dagli agenti della polizia locale, ai quali va il nostro sincero ringraziamento, sostegno e rispetto.” Continua: “Allo stesso modo, è altrettanto evidente che eventuali comportamenti oggetto di attenzione da parte della magistratura debbano essere rimessi al giudizio di quest’ultima, fino al pronunciamento definitivo”.
Il capogruppo del PD Sassuolo chiarisce il punto oggetto di polemica: “In tale contesto si è espressa la consigliera Rossi, utilizzando una formula dubitativa sui fatti richiamati. Chiunque si occupi di politica ha il dovere di osservare i fatti e di raccontarli, anche con passione, ma sempre con precisione e onestà. Sono convinto che questo sia ciò che sia avvenuto”.
Insieme a Montanari, interviene la consigliera Rossi: “Desidero fare chiarezza: le mie parole sono state utilizzate per creare una narrativa che non mi caratterizza. Nessuna accusa verso la polizia locale, ma semplicemente riportare un articolo, che specifico, in quanto tale non stabilisce la colpevolezza delle persone coinvolte. Personalmente sono e sarò sempre e comunque per il principio per cui si è innocenti fino a prova contraria.” Continua la consigliera: “Mi rendo conto di aver trattato il tema con poca sensibilità, e per questo mi scuso e con l’occasione vorrei esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine che lavorano ogni giorno per garantire la sicurezza alla nostra città”.
Contemporaneamente incalza: “Credo che, però, l’attenzione andrebbe anche riportata sull’ordine del giorno discusso, compreso l’emendamento poi rifiutato. A nostro avviso l’emendamento non avrebbe bocciato l’introduzione delle pistole taser, ma bensì sarebbe stato un’occasione oggettiva con i diretti interessati “agenti locali” di parlare dell’utilizzo, della formazione e della necessità di dotarsi di tale strumento”.
Infine, chiosa Montanari: “Alla luce di quanto detto, ritengo – sia a titolo personale sia a nome del nostro gruppo consiliare – che la richiesta di dimissioni sia puramente strumentale. Non tanto per individuare una soluzione migliore sul tema dell’adozione del Taser, quanto piuttosto per cercare di creare tensioni all’interno della nostra maggioranza”.
Concludono insieme: “Crediamo che in questo clima di idee e contrapposizioni e metodi sulla sicurezza sia importante ricordare il ruolo dello stato e non da meno di quanto il Sindaco Mesini abbia richiesto alla prefettura di Modena, aumentare la fascia di sicurezza. Serve piena collaborazione e il dialogo aperto sui temi che riguardano la città, anche laddove vi siano posizioni diverse, siano la strada da seguire con determinazione, sempre nell’interesse del bene comune”.