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Castelfranco Emilia, nella Casa della comunità esperti di rilievo nazionale per una giornata di confronto sull’assistenza territoriale

Altini e Balduzzi

Studiosi, esperti di sanità e responsabili delle istituzioni a livello nazionale si sono dati appuntamento il 29 maggio alla Casa della comunità di Castelfranco Emilia per partecipare all’evento ‘Giornata nazionale per le Case della comunità’ promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell’ambito del PRIN Salute (Progetti di Ricerca di rilevante Interesse Nazionale finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca) diretto dal professore della Cattolica Renato Balduzzi, ex Ministro della Salute.

L’evento ha voluto porre l’attenzione sulle Case della comunità, sull’importante ruolo che hanno queste strutture nell’assistenza sanitaria territoriale, rafforzata dal Decreto Ministeriale 77/2022 e la necessaria integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale. La Casa dell’Azienda USL di Modena è stata selezionata come esperienza di un modello di riferimento a cui tendere per questo nuovo corso che in realtà, nel Distretto di Castelfranco, è già attivo da dieci anni.

Oggi ci troviamo in un luogo che ha come missione la prossimità – ha dichiarato il Direttore generale dell’Ausl di Modena Mattia Altini – le nostre Case della comunità nascono per rispondere in modo appropriato, con l’assistenza territoriale, ai bisogni di bassa complessità e alla cronicità evitando così l’utilizzo improprio degli ospedali. Ciò significa rivoluzionare un sistema: occorre trasformare i nostri modelli per rispondere ai bisogni dei cittadini di oggi con una visione moderna, integrata e condivisa, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione, le nuove possibilità offerte dalla riorganizzazione della medicina generale, il rapporto con gli specialisti ospedalieri e ambulatoriali, l’appropriatezza nelle prescrizioni e nell’offerta dei servizi”.

La Direttrice sanitaria del Distretto di Castelfranco Emilia Cristina Maccaferri e la responsabile della Casa della comunità di Castelfranco Emilia Emanuela Malagoli hanno presentato ai partecipanti il modello organizzativo della struttura, i servizi presenti e l’evoluzione negli anni, Maccaferri ha evidenziato, inoltre, la presenza della Casa della comunità di Bomporto che serve principalmente l’area nord del Distretto di Castelfranco. Molto significative sono state, a seguire, le testimonianze di un medico di medicina generale che lavora nella Casa della comunità di Castelfranco, il dottor Massimo Fancinelli e della responsabile servizi sociali dell’Unione del Sorbara Claudia Bastai.

“Abbiamo scelto Castelfranco Emilia – ha sottolineato il professor Balduzzi – non tanto per individuare un modello ma per indicare un riferimento utile al mondo degli addetti ai lavori, e ai cittadini e alle cittadine, per capire dove può andare ad atterrare la riforma dell’assistenza territoriale e come la riforma può permettere di vincere le sfide che, più in generale, la tutela della salute e i servizi dei sistemi sanitari conoscono oggi. C’è ancora chi si chiede se le Case della comunità siano dei semplici muri, degli edifici destinati a rimanere vuoti: già il solo fatto di porre queste domande significa non prendere sul serio la sfida del DM 77”.

Il sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano, che ha salutato e accolto la platea, ha sottolineato che “è stato un grande onore per il nostro territorio ospitare questo importante appuntamento, soprattutto per ribadire un concetto che reputo fondamentale: la Casa della comunità deve essere non solo della Comunità ma soprattutto per la Comunità. Deve essere un luogo che non si limita ad accogliere ma che si apre, accompagna e guida  soprattutto chi vive in condizioni di fragilità”. Gargano ha salutato e ringraziato personalmente Vasco Errani, tra i relatori, per l’esempio che ha dato durante la ricostruzione post-sisma, “un modello di cura e attenzione verso chi non deve mai sentirsi solo”.  Ieri – conclude Gargano – abbiamo fatto passo importante per ribadire che la buona sanità e il buon governo si fondano su punti di riferimento solidi, capaci di mettere davvero al centro le persone. E noi, a Castelfranco, continueremo a lavorare in questa direzione, dando il nostro contributo al sistema socio-sanitario e alla sua appropriatezza”.

















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