Un impegno comune a garanzia delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo e della produzione culturale, che siano dipendenti o autonomi, per il contrasto al lavoro irregolare, la vigilanza sugli appalti, la tutela di genere contro ogni discriminazione o molestia, anche verbale, e l’applicazione di buone pratiche contrattuali. Sono i pilastri del protocollo d’intesa siglato tra la Regione Emilia-Romagna e le rappresentanze del settore Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.
L’accordo si inserisce all’interno della cornice del Patto regionale per il Lavoro e per il Clima e riprende i contenuti del precedente protocollo in materia di legalità e appalti, sottoscritto nel dicembre 2021 e rinnovato a giugno dell’anno scorso.
“Un momento importante, che sancisce alcuni punti fermi dai quali non è accettabile alcuna deroga- lo definisce l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-: il nostro obiettivo è favorire la stabilità occupazionale in settori così importanti come quelli dello spettacolo e della produzione culturale, partendo dal presupposto che anche in questi ambiti, come in tutto il mondo del lavoro, in questa Regione non c’è spazio per forme di lavoro irregolari, per paghe non dignitose, per subappalti contraddistinti da ribassi inaccettabili, per discriminazioni o violenze di genere e per qualsiasi forma che metta a rischio la stabilità occupazionale di lavoratrici e lavoratori. Ci tengo- prosegue Allegni- a ringraziare le organizzazioni sindacali con le quali abbiamo collaborato in maniera proficua per un protocollo che mi auguro possa rappresentare anche un contributo per un impegno analogo a livello nazionale”.
Le buone pratiche, da promuovere e certificare, prevedono in primo luogo l’applicazione e il rispetto dei Contratti nazionali specifici del settore sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, l’applicazione della clausola sociale nei cambi d’appalto e il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza.
Altri requisiti da rispettare sono il rispetto dei minimi contrattuali anche per i lavoratori autonomi dello spettacolo e il riconoscimento del lavoro di prova e di preparazione connesso alle giornate di rappresentazione. Il protocollo prevede inoltre la verifica nell’uso dei contratti a intermittenza, l’impiego di tipologie contrattuali coerenti con i versamenti contributivi nel Fondo Lavoratori Spettacolo Inps e il rispetto nei termini di pagamento delle retribuzioni. Si promuove inoltre la presenza dei rappresentanti sindacali nelle Commissioni comunali e provinciali sui locali di pubblico spettacolo.
La Regione collaborerà inoltre con le organizzazioni sindacali nel sollecitare il Governo all’approvazione della riforma del welfare per i lavoratori dello spettacolo, grazie alla quale poter riconoscere anche la specificità del lavoro intellettuale caratteristico di molte figure professionali del settore, impegnate nel lavoro creativo anche quando non fisicamente presenti sul set o sul palcoscenico, ferme restando le necessarie indennità e tutele per la disoccupazione involontaria, la malattia, la maternità.
Le dichiarazioni dei sindacati
Per la Cgil e Slc-Cgil, “è stato stabilito un sano principio che condiziona l’erogazione di risorse pubbliche, qualunque titolo abbiano, al rispetto dei Contratti Nazionali di Lavoro e al rispetto dei minimi contrattuali anche per le forme di lavoro autonomo, al riconoscimento delle giornate di prova preparazione pre e post produzione, alla limitazione del lavoro intermittente, al controllo del versamento esclusivo dei contributi previdenziali su ex-Enpals, alla applicazioni di protocolli sulla salute specifici del settore, alla puntualità nei termini di pagamento delle retribuzioni. Il protocollo si è rivelato e sempre più diverrà uno strumento per migliorare le relazioni fra sindacato e operatori della cultura, in un’ottica di riconoscimento della professionalità di chi lavora nella produzione culturale unito all’importanza del rispetto dei diritti del lavoro”.
Anche per Cisl e Fistel-Cisl, “il testo ha potenzialità interessanti, perché si configura come un accordo quadro che vede il coinvolgimento anche della Regione e la speranza è che possa trovare un’effettiva applicazione nelle diverse sfaccettature del mondo dello spettacolo”. Infine, la Uilcom Emilia-Romagna esprime “grande soddisfazione per il protocollo e ringrazia la giunta per la sensibilità dimostrata e in particolare l’assessorato alla Cultura. Riteniamo sia un importante ulteriore tassello per dare una prospettiva di stabilità e sicurezza alle lavoratrici e ai lavoratori del settore auspicando che il Protocollo sottoscritto possa essere mutuato in tutti gli Enti Pubblici della Regione e preso come punto di riferimento da tutti gli attori, anche privati, della produzione culturale”.