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Modena Belcanto Festival, presentato il programma della seconda edizione

Modena e il belcanto: un’equazione quasi inevitabile ed esatta per la tradizione che porta a lontane radici storiche e culturali che nel ‘700 vide il capoluogo modenese diventare importante centro di produzione cameristica e oratoriale; per l’eredità lasciata da Mirella Freni e Luciano Pavarotti rappresentanti, insieme con Leone Magiera, di quella che si potrebbe definire la scuola modenese del belcanto moderno; per l’instancabile ricerca che continua a nutrire la tradizione stessa, spingendola in avanti, verso territori sconosciuti della sperimentazione, scrivendo così pagine sempre diverse della nuova musica.

Partono da qui gli intenti programmatici del Modena Belcanto Festival 2025, manifestazione promossa da un protocollo di intesa fra Comune di Modena, Fondazione di Modena, Fondazione Teatro Comunale e Conservatorio Vecchi-Tonelli, giunta alla seconda edizione, che prenderà il via il 25 settembre per concludersi – dopo due settimane di attività a ritmo serrato – il 12 ottobre, con una serata a cura della Fondazione Luciano Pavarotti. Una agenda artistica, quella del Festival 2025, densa di ambiti tematici diversi ma interconnessi, di linguaggi multidisciplinari e di mezzi espressivi multimediali, finalizzati alla valorizzazione di un patrimonio musicale ancora tutto da scoprire, da diffondere, e al quale dare continuità storica.

In questo quadro di riferimento, il progetto che si sottende alla kermesse modenese si apre con una luce sulle origini del belcanto con la rappresentazione, per la prima volta a Modena in tempi moderni, dell’oratorio Santa Teodosia di Alessandro Scarlatti del quale ricorrono i trecento anni dalla scomparsa. Si passa a un doveroso omaggio a Giacomo Puccini con la ripresa de La Bohème, di cui Freni e Pavarotti rimangono memorabili e iconici interpreti. All’opera farà eco una lettura introspettiva teatrale di Laura Morante che scandaglia l’animo delle figure femminili pucciniane, affidate, successivamente, alle suggestioni coreografiche della compagnia emiliana Artemis Danza, guidata da Monica Casadei.

La nuova musica, sempre assimilata concettualmente al belcanto, è un altro importante segmento del Festival che quest’anno commissiona ben tre nuovi lavori a importanti musicisti. Di Claudio Ambrosini è L’Orecchio Onniudente, partitura scritta su testi di Ruzante e Giuliano Scabia in cui l’autore, inoltre, accosta le sue pagine a madrigali e canzoni di Willaert, Padovano e Monteverdi.

Una partitura a più mani, che promuove i giovani compositori, è quella de Gli uomini visti dall’alto, nuovo progetto realizzato dal Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena, opera da camera scritta da Antonio Giacometti e dai suoi allievi della Classe di Composizione Francesco Luppi, Filippo Passarella, Riccardo Bazzoni.

Daniele Furlati, invece, presta la sua arte compositiva al grande cinema d’autore, creando la colonna sonora, eseguita dal vivo, del film di Robert Land Il Bacillo dell’amore. La sperimentazione continua ad allargare i propri confini con due progetti internazionali, che lavorano sempre sulla voce e su tutte le sue possibilità espressive e declinazioni. In una serata unica saranno di scena i Bitoi del musicista danese Cassius Lambert che, con le voci di Alexandra Shabo, Lise Kroner e Anja Tietze Lahrmann, lega il linguaggio vocale, alla tecnologia strumentale più avanzata, e le Tarta Relena, duo femminile spagnolo, impegnato nella esplorazione della polifonia vocale della tradizione mediterranea, applicata anche in questo caso a strumenti elettronici.

Sempre sensibile alla formazione dei giovani cantanti lirici, anche quest’anno il Festival diventa palcoscenico delle nuove generazioni che a conclusione del Modena Belcanto Masterclass – realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna – saranno protagonisti dei concerti di musica da camera, grazie al training con docenti di acclarata fama come Sonia Prina per la musica barocca, Serena Gamberoni per il repertorio belcantistico e Cristina Zavalloni per quello contemporaneo.

A questi si accosta il concerto degli allievi della Masterclass di Alto Perfezionamento del Conservatorio modenese tenuta da Raina Kabaivanska.

La diffusione nel territorio, il valore dell’appartenenza a un patrimonio artistico e musicale costituiscono elementi importanti anche per questa edizione del Modena Belcanto Festival, che si sviluppa in maniera diffusa, portando il pubblico nei luoghi topici della musica modenese, come il Teatro Pavarotti-Freni e siti della provincia, quali il Palazzo Ducale di Sassuolo, ma anche in spazi inusuali della vita culturale cittadina, quali la Galleria Estense, la Chiesa di Sant’Agostino, coinvolgendo così il pubblico in dinamiche di fruizione e in contesti performativi diversificati.

‘Ultimo ma non ultimo’ è la natura partecipata del Festival che si avvale dell’adesione di Enti assai rappresentativi, sia nel territorio modenese che nazionale, quali la Fondazione Luciano Pavarotti, Fondazione Leone Magiera, Orchestra Filarmonica del Teatro Comunale di Modena, Associazione Musicale Estense, ATER, Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Fondazione Cineteca di Bologna, Musica Canto Parola, Gallerie Estensi e Sala Truffaut.

 

Il programma

Si parte, dunque dalle origini del Belcanto, da Il Martirio di Santa Teodosia, oratorio in musica a quattro voci di Alessandro Scarlatti, per celebrare, inoltre, i trecento anni dalla scomparsa del compositore. L’opera, di cui Modena conserva uno dei due manoscritti – l’altro è custodito in Germania – venne eseguita per la prima volta a Roma tra il 1863 e il ’64 e poi riproposta proprio nel capoluogo modenese nel 1685. Si ispira alle vicende di Santa Teodosia, all’amore non corrisposto tra Arsenio, figlio del governatore romano, e la giovane, che lo rifiuta in nome della sua castità. Di grande intensità drammatica, l’opera si rivela sin dalle prime arie un capolavoro, per una vocalità più ricca ed elaborata rispetto agli oratori precedenti. Di struggente bellezza l’aria finale Spirti Beati con cui la Santa offre il proprio sacrificio. Interpreti la Compagnia de Violini diretti dal primo violino Alessandro Ciccolini, con Monica Piccinini, Santa Teodosia, Massimo Alteri Arsenio, Marco Saccardin Urbano. Giovedì 25 settembre (Chiesa di Sant’Agostino). In collaborazione con Grandezze & Meraviglie – Associazione Musicale Estense.

Grande innovatore del teatro lirico italiano, che pur mantenendo nella scrittura vocale la bellezza delle linee melodiche ne destruttura tuttavia i princìpi, Giacomo Puccini ha una parte d’onore nel Festival, proprio per quel ruolo di sperimentatore di nuove forme musicali, aperto alle influenze e alle esigenze del dramma moderno. Di Puccini, a conclusione delle celebrazioni per i cento anni dalla scomparsa, il 26 e 28 settembre, al Teatro Comunale Freni-Pavarotti il Festival riprende una produzione di grande successo della Bohème a firma di Leo Nucci per la regia.  Aldo Sisillo dirigerà l’Orchestra Filarmonica, le Voci Bianche del Teatro Comunale di Modena e il Coro Lirico di Modena. Cast di grande livello con Juliana Grigoryan nel ruolo di Mimì, Galeano Salas in quello di Rodolfo, Miriam Battistelli (Musetta), Segio Vitale (Marcello), Gianluca Failla (Schaunard), Alberto Comes (Colline).

La Bohème ha il sostegno del Consorzio Terre del Balsamico che in occasione della Bohème, aprirà le acetaie al pubblico.  “Acetaie Aperte”, organizzata dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, è una manifestazione giunta alla ventitreesima edizione e consolidata nel panorama degli eventi promozionali del territorio modenese.

Le giovani promesse e il Festival: Kammerimusik N.1, previsto il 27 settembre nel Salone delle Guardie del Palazzo Ducale di Sassuolo, è un viaggio nel Seicento italiano, con un programma cameristico che restituisce la vivacità e la complessità della scrittura strumentale barocca, esplorando opere di autori come Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini e Alessandro Stradella. Protagonisti sono, appunto, i giovani talenti selezionati dal Modena Belcanto Masterclass, coordinati e guidati dal clavicembalista Mario Sollazzo.

Il Kammermusik N.2 – ospitato (4 ottobre) nella Galleria Estense, gioiello culturale di Modena, diviene palcoscenico sempre per i giovani protagonisti della Masterclass, questa volta impegnati in un itinerario musicale che attraversa il cuore del belcanto di Bellini, per arrivare alle nuove direzioni che Verdi e Puccini dettero allo stile belcantistico. Al pianoforte, Linda Piana.

L’ Orecchio Onniudente è un concerto speciale che per la prima volta propone l’accostamento, anzi il corto circuito, tra il mondo di due grandi scrittori nati a Padova, uno nel Rinascimento, Angelo Beolco, detto Ruzante, e l’altro nel Novecento, Giuliano Scabia.

La prima delle due parti in cui si articola il lavoro, presenta pagine cinquecentesche di rarissima esecuzione, come una canzone scritta proprio da Ruzante e musicata dal grande Adrian Willaert, le sorprendenti “Grechesche”- canzoni buffe in vari dialetti – messe in musica dal concittadino Annibale Padovano, e ancora le Canzonette pubblicate da un esordiente Claudio Monteverdi, allora diciassettenne.

La seconda parte, invece accosta la “lingua rustica” del Ruzante ai versi aerei e fantasiosi di Giuliano Scabia. Lo spettacolo, in prima esecuzione assoluta, è anche un omaggio a Scabia, a novant’anni dalla nascita, con il quale Ambrosini – Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2007 – ha avuto una lunga frequentazione umana e artistica. In scena Julia Mellor (mezzosoprano), Caterina Bonelli (contralto) l’attore Michele Sambin e l’Ensemble Vox Secreta diretto dalla clavicembalista Marija Jovanovic. Lunedì 29 settembre, Teatro delle Passioni.

Gli uomini visti dall’alto può definirsi un’opera collettiva, scritta da Antonio Giacometti e dagli allievi della Classe di Composizione del Vecchi-Tonelli, Matteo Luppi, Lucia Passarella e Luca Bazzoni. Il lavoro, che si annovera come genere tra le opere da camera, è un omaggio Jean-Paul Sartre (a 120 anni dalla nascita) e tratta dei problemi legati al fenomeno del femminicidio, perscrutati con una lente sociologica, priva di falsa retorica. Il libretto è a firma di Giovanni Peli che parte proprio dal Le mur di Sartre in particolare dal racconto Erostrato. La direzione del Ensemble del Conservatorio Vecchi-Tonelli è affidata a Mario Sollazzo, la regia ad Antonella Panini. Martedì 30 settembre, Teatro Comunale Pavarotti-Freni.

Il 2 ottobre, il Teatro Fabbri di Vignola ospiterà un’immersione profonda nell’universo femminile di Giacomo Puccini attraverso il linguaggio della coreografia contemporanea, che mette in continuo dialogo la vena lirico-melodica con l’espressività del corpo. La coreografa Monica Casadei, alla guida della sua Compagnia Artemis Danza, porta le figure iconiche di Mimi, Tosca, Butterfly, nei movimenti dei suoi danzatori, che si fanno veicolo di passioni e destini ineluttabili. La storicità della musica pucciniana, pur rimanendo salda in tutta la performance, si intreccia audacemente con creazioni elettroniche originali di Fabio Fiandrini e Luca Vianini. Questo innesto sonoro conferisce una nuova drammaturgia all’opera, attraverso il linguaggio del corpo che ne amplifica la risonanza emotiva diventando una storia senza tempo.

Jessica Pratt e Daniel Oren ed è subito una grande sera! Due straordinari nomi per un Concerto di Gala, che il 3 ottobre si terrà al Teatro Comunale Pavarotti-Freni, come la più significativa tradizione del belcanto e del grande concertismo detta. Pratt, una tra le più celebri e celebrate soprano della scena mondiale, interprete di riferimento di un repertorio che da, Haendel, Mozart Bellini, arriva a Strauss, Wagner, qui attraverserà con la sua ben nota agilità vocale le pagine di Ambroise Thomas, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti. Sul podio della Filarmonica del Teatro Comunale di Modena, il trascinante Daniel Oren.

D’altro canto, voci inaudite è il titolo dello spettacolo di Bitoi/Tarta Relena, che con la loro performance del 4 ottobre, al Teatro Comunale Pavarotti-Freni spingono i confini del Belcanto verso territori ancora inesplorati, offrendo un doppio set vocale che celebra le possibilità espressive della voce femminile contemporanea in dialogo con la tradizione. Il duo catalano Tarta Relena e l’ensemble Bitoi capeggiato dal danese Cassius Lambert con le voci di Alexandra Shabo, Lise Kroner e Anja Tietze Lahrmann, propongono un approccio al canto che si colloca come crocevia tra passato e futuro. Attraverso l’integrazione di elettronica, polifonie arcaiche ispirate alle tradizioni mediterranee e una spiccata propensione alla sperimentazione, le loro performances creano un “canto altro”, inaudito e sorprendente. Questa serata rappresenta un’audace esplorazione di come la voce umana possa evolversi, mantenendo un legame profondo con le sue radici più antiche pur proiettandosi verso nuove forme espressive.

Prime donne: Laura Morante racconta le donne di Puccini è una originale prospettiva sull’universo femminile pucciniano, affidata alla sensibilità e alla grandezza interpretativa di Laura Morante. In questo spettacolo, la Morante presta voce e corpo alle complesse protagoniste delle opere di Giacomo Puccini, restituendole nella loro forza indomita e nella loro struggente fragilità. Attraverso un sapiente intreccio di letture e musica, si delinea un ritratto evocativo di quelle “prime donne” che, all’inizio del Novecento, hanno non solo dominato il palcoscenico ma sono divenute vere e proprie icone nell’immaginario lirico collettivo. L’evento offre un’occasione unica per riscoprire le sfumature psicologiche e i destini di figure come Mimì, Tosca, Cio-Cio-San, attraverso la lente acuta e commovente di un’attrice di grande profondità. Domenica 5 ottobre, Teatro Comunale Pavarotti-Freni.

La seconda edizione del Premio Leone Magiera celebra la figura di un Maestro fondamentale per la formazione di generazioni di artisti lirici, il cui lascito pedagogico è inestimabile. La serata vedrà giovani cantanti talentuosi confrontarsi con arie emblematiche del grande repertorio italiano ed europeo, spaziando dalle creazioni di Mozart, Donizetti e Rossini, fino alle vette drammatiche di Verdi e Cilea. A rendere il concerto un’esperienza multidisciplinare in situ, un innovativo progetto visivo accompagnerà l’esecuzione trasformandola in un’immersione artistica totale. Sarà un omaggio alla tradizione e al futuro del canto, nel segno di un Maestro che ha saputo ispirare e guidare innumerevoli voci verso l’eccellenza. Lunedì 6 ottobre, ore 21.00, Teatro Comunale Pavarotti-Freni

Un ponte generazionale di straordinaria importanza, dove i protagonisti sono i giovani e promettenti interpreti che si sono formati sotto la guida di Raina Kabaivanska, la cui influenza sul panorama lirico contemporaneo non si può più misurare: accompagnati dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Modena e con la direzione di Matteo Parmeggiani, i cantanti saranno impegnati mercoledì 8 ottobre, (Teatro Fabbri di Vignola) in celebri pagine d’opera che spaziano dal virtuosismo di Donizetti e Bellini alla potenza drammatica di Verdi, arricchendo il programma con gemme francesi di Delibes, Bizet, Offenbach e Saint-Saëns.

Filarmonie Future questo è il titolo della serata che è un’occasione per scoprire i nuovi e futuri protagonisti della lirica, ammirandone il talento e la freschezza interpretativa.

Il cinema muto resta sempre un genere di grande fascino che si amplifica grazie al potere della musica dal vivo. In prima assoluta, e commissionato dal Modena Belcanto Festival in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, verrà presentata la nuova colonna sonora originale firmata da Daniele Furlati per Il Bacillo dell’Amore di Robert Land. Questa commedia sentimentale, capolavoro viennese degli anni ’20, viene così reinterpretata e arricchita da un commento musicale che le restituisce nuova vita. Il film si trasforma in una “piccola opera” in movimento, dove l’eleganza visiva si sposa con una partitura che evoca lo spirito leggero e la raffinatezza musicale del periodo. La stessa raffinatezza della sua interprete: Marlene Dietrich. Giovedì 9 ottobre, Sala Truffaut

Un programma cameristico che si addentra nelle profondità del Lied tedesco e nelle architetture sonore del Novecento e oltre: nella cornice della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Modena, il basso Giacomo Pieracci e la pianista Maria Grazia Bellocchio, in collaborazione con Tempo di Musica e il Festival Modena Contemporanea, offriranno, il 10 ottobre, un percorso di grande raffinatezza. Si partirà dai suggestivi Lied di Gustav Mahler, espressione di un romanticismo doloroso e profondo, per giungere al minimalismo cesellato di György Kurtág, maestro di una scrittura essenziale e densa di significato. Il concerto culminerà con una nuova creazione di Gaia Aloisi, giovane e affermata compositrice cagliaritana. Un dialogo intenso tra parola e suono, tra memoria storica e audace sperimentazione, che indaga le infinite possibilità espressive della voce e del pianoforte.

 

Dalla Boemia al Ducato di Modena, viaggio musicale che traccia le orme di due virtuosi compositori e flautisti, Joseph Venceslao Köhler ed Ernesto Köhler, tra la Mitteleuropa e la vivace corte estense di Modena. Grazie alla collaborazione con l’Archivio Storico Diocesano di Modena-Nonantola, questo concerto riporta alla luce un repertorio raro e di notevole brillantezza, basato soprattutto su variazioni virtuosistiche di arie d’opera, testimonianza del gusto musicale del salotto ottocentesco e della feconda vivacità culturale che collegava la Boemia all’Italia. Le esecuzioni di Hana Budisova al flauto e Michele Varriale al pianoforte, promettono di restituire al pubblico le sonorità di un’epoca, offrendo uno specchio di quel fermento artistico che animava le corti e le sale da concerto, rivelando la maestria compositiva e strumentale dei due Köhler. Sabato 11 ottobre, ore 17.00 – Auditorium Ago.

 

Il 12 ottobre, al Teatro Comunale di Modena, una serata a cura della Fondazione Luciano Pavarotti per i novant’anni del grande tenore modenese.

 

In data da definire si terrà il tradizionale Concerto della Corale Rossini

 

La vendita dei biglietti si aprirà martedì 10 giugno.

Biglietteria del Teatro Comunale Pavarotti-Freni: biglietteria@teatrocomunalemodena.it – Tel. 059 2033010.

Nato a maggio 2024, il Modena Belcanto Festival raccoglie il testimone di “Modena Città del Belcanto”, l’esperienza che dal 2016 ha operato con successo per valorizzare la tradizione lirica della città. Il progetto è frutto di un protocollo di intesa siglato fin dalla nascita da Comune di Modena, Fondazione di Modena, Fondazione Teatro Comunale e Conservatorio Vecchi-Tonelli e nato per unire l’alta formazione dei cantanti alla produzione lirica in palcoscenico.

















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