I numeri sui bilanci d’esercizio 2024 delle Aziende Usl e delle Aziende Ospedaliere dell’Emilia-Romagna sono stati illustrati oggi in Regione, in IV Commissione assembleare “Politiche per la salute e politiche sociali”.
Un passaggio preliminare dovuto, quello della richiesta di parere della Commissione competente – come stabilisce la legge regionale 29/2004 – prima della delibera che andrà oggi in Giunta sull’approvazione dei bilanci, corredati dei pareri dei Collegi sindacali, del Comitato di indirizzo per le Aziende Ospedaliero-Universitarie e del Consiglio di indirizzo e verifica per gli Irccs, oltre che dei pareri delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie.
Quasi 195 milioni di disavanzo complessivo delle Aziende sanitarie, esattamente 194.850.623 euro, che la Regione provvederà anche quest’anno a coprire integralmente con risorse proprie, come ha ribadito nell’illustrare i numeri l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, presenti anche l’assessore al Bilancio, Davide Baruffi, e l’assessora all’Agenda digitale, Legalità e Contrasto alle povertà, Elena Mazzoni.
Numeri dovuti a un duplice fattore: il costante aumento dei costi, necessari per continuare a garantire, e migliorare, i livelli di cura e assistenza dei cittadini, riconoscere doverosamente i rinnovi contrattuali al personale, abbattere le liste d’attesa e soddisfare la crescente domanda di servizi sanitari, a cui non corrisponde, però, un adeguato finanziamento a livello nazionale.
“Se non ci sarà un incremento sostanzioso dei fondi stanziati a livello nazionale non solo in valori assoluti ma anche rispetto al Pil- la preoccupazione espressa da Fabi a conclusione del suo intervento- non potremo stare tranquilli neppure per gli anni futuri. L’incremento dei costi sostenuti dalle Aziende sanitarie, a cui peraltro si accompagna un aumento dei ricavi, è legato alla duplice necessità di soddisfare la crescente domanda di servizi e di continuare a garantire e a migliorare l’assistenza e le cure per i cittadini dell’Emilia-Romagna e per i tanti che nella nostra regione vengono a farsi curare. Lo squilibrio- ha aggiunto l’assessore- tra il non incremento del finanziamento e la necessità, invece, di potenziare l’offerta per abbattere le liste d’attesa, a cui non sono state dedicate risorse nazionali aggiuntive, provoca inevitabilmente questi effetti. Ancora una volta la Regione Emilia-Romagna provvederà con risorse proprie all’integrale copertura del disavanzo, ma è fondamentale che il Governo faccia la sua parte: la sanità pubblica e universalistica è il bene più prezioso che abbiamo e merita di essere finanziata adeguatamente, a rischio c’è la sua stessa esistenza”.
Sulla base dei risultati dei bilanci d’esercizio, la Regione assegnerà dunque a ciascuna Azienda i contributi necessari per ripianare le perdite: 188 milioni (dal Bilancio finanziario gestionale 2025-2027, anno di previsione 2025), accantonati nel risultato di amministrazione al 31.12.2024 e già destinati al ripiano dei disavanzi sanitari per l’esercizio 2024; e 9,438 milioni di euro dal Fondo spese impreviste (Missione 20, Programma 3, Titolo 1 del Bilancio di previsione 2025-2027).
Costi e ricavi
I numeri illustrati in Commissione, che hanno preso in esame gli anni 2019-2024, parlano di un aumento costante e consistente dei costi, che nel 2024 hanno registrato l’apice, con oltre 12 miliardi di euro, superiori anche rispetto agli anni del Covid (10 miliardi 823.000 nel 2020 e 11 miliardi 289.000 nel 2021, mentre nel 2023 sono stati 11 miliardi 760.000 euro).
Tra le principali voci di costo rientrano la spesa per il Personale dipendente: 3,589 mld (+86,7 mln rispetto al 2023, +2,48%); la spesa Farmaceutica ospedaliera: 1,372 mld (+ 116 mln vs 2023, +9,24%), dovuta ai maggiori consumi di nuovi farmaci per cura malattie rare e onco-ematologiche e terapie avanzate, oltre che alla cura per i cittadini provenienti da altre regioni, la cosiddetta mobilità attiva. Poi la spesa per Dispositivi medici: 698 mln (+49,4 mln vs 2023, +7,62%), aumentata per effetto dell’incremento degli interventi chirurgici connesso al recupero delle liste di attesa, impiego della chirurgia robotica, dispositivi per la gestione del diabete, protesi ortopediche e diagnostica oncologica.
Alla voce spesa farmaceutica convenzionata si registrano 541,9 mln (+ 25,8 mln vs 2023, pari a +4,99% che include l’impatto della remunerazione aggiuntiva dovuta alla normativa nazionale), mentre per i vaccini sono stati spesi 66,6mln (+12,6 mln vs 2023, pari a +23,4%). La spesa per acquisto prestazioni (ospedaliere e di specialistica ambulatoriale) da privato accreditato per residenti registra un aumento di 13,3 mln (+5,5% vs 2023), dovuto a una maggiore committenza per recupero delle liste di attesa.
Infine, la spesa per la medicina di base: 566,6 mln (+23,9 mln vs 2023, pari al +4,4%), incremento legato all’applicazione dell’Accordo Collettivo Nazionale 2019-2021 dei Medici convenzionati, e le spese energetiche (gas, riscaldamento, energia elettrica) legate all’incremento dei costi delle materie prime, che permangono rilevanti (170,6 mln) anche se in riduzione rispetto al 2023 (-4,7%).
In crescita anche i ricavi (dati da prestazioni, ticket e recupero rimborsi): prendendo in considerazione l’ultimo quinquennio, passano da 1, 08 miliardi nel 2020, a 1,1 nel 2021, 1,3 nel 2022, 1,35 nel 2023 fino ad arrivare a oltre 1,5 miliardi nel 2024.
Pienamente rispettati dal servizio sanitario regionale i tempi di pagamento di 60 giorni previsti dalla normativa, con tutte le Aziende che mettono a segno performance migliori rispetto al 2023.