In occasione della celebrazione della Giornata internazionale dedicata ai bambini scomparsi, che si celebra il 25 maggio, la Polizia di Stato intensifica le sue attività di prevenzione e sensibilizzazione per contrastare il fenomeno delle scomparse minorili. Questa ricorrenza, istituita in memoria di Etan Patz, bambino statunitense scomparso nel 1979, rappresenta un momento fondamentale per richiamare l’attenzione su una problematica che coinvolge ogni anno migliaia di famiglie.
Anche quest’anno, la Polizia di Stato, in collaborazione con la Fondazione Amber Alert Europe, promuove la campagna “Controlla. Rifletti. Denuncia… e non perdere tempo, chiama il numero di emergenza 112”.
Per facilitare la comunicazione tra cittadini e forze dell’ordine, la Polizia di Stato mette a disposizione l’applicazione YouPol, che consente di segnalare episodi di bullismo, violenza domestica e spaccio di stupefacenti, anche in forma anonima. L’app è disponibile su smartphone, tablet e computer ed è collegata direttamente con le Sale Operative delle Questure.
Inoltre, è attivo il numero unico europeo 116000, gestito in Italia da Telefono Azzurro, per segnalare la scomparsa di minori e ricevere supporto immediato.
Si segnala in particolare, che in quella giornata sarà presente in piazza Guazzaloca (adiacente Piazza Maggiore) angolo Farmacia Comunale, dalle ore 8:30 alle 13:30, uno spazio espositivo, munito di monitor, dove personale di polizia specializzato in materia di scomparse di minori, nonché di violenza di genere, appartenente alla Divisione Anticrimine e al Gabinetto Regionale Polizia Scientifica Emilia-Romagna, esporrà gli strumenti a disposizione dei cittadini per la prevenzione di questo fenomeno e fornirà consigli pratici ai genitori e ai minori su come prevenire situazioni di rischio e su come agire tempestivamente in caso di scomparsa.
Al fine di una più ampia partecipazione dei minori e delle famiglie, tale iniziativa è stata preventivamente divulgata, con circolare dall’Ufficio Scolastico Provinciale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo in tal modo le scuole – quali centri propulsori dell’attività culturale primariamente focalizzata sugli obiettivi comuni di educazione e sensibilizzazione dei più giovani – al precipuo fine di stimolare nei minori il dibattito sul tema, sollecitando la riflessione, ai fini di prevenzione e di eventuale soccorso per sé e per gli altri.